Toro, Pecci ricorda Radice "Il primo in Italia a portare il calcio totale"
Eraldo Pecci, uno degli eroi del 1976 che riportarono lo scudetto in casa Toro ventisette anni dopo Superga, ricorda con affetto i suoi trascorsi con Gigi Radice. "Con lui ho avuto un rapporto bellissimo - racconta l'ex centrocampista granata, ai microfoni di RMC Sport - un legame di un certo livello. Si dice fosse un sergente… mentre aveva una grandissima umanità. Ci sono quelli che non riescono con le parole a dire quello che sentono. Ma che fanno uscire comunque il loro affetto in altre maniere. E Gigi era uno di quelli. E' una questione di pelle, ci vorremo sempre bene.
L'ho conosciuto quando avevo vent'anni, non so come sarei diventato senza di lui. Sono cresciuto e mi sono affermato nel Torino (campione d'Italia nel 1975-76 proprio con Radice in panchina, ndr). E' stato il primo in Italia a capire il nuovo modo di giocare che girava in Europa. Il primo a sentire l'aria che aveva portato l'Olanda, quella del calcio totale. Per cui, ha inciso sul progresso del calcio italiano in modo determinante. Non so se con lui io sia diventato più o meno bravo. So solo che, con lui, sono stato molto bene".