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Torino, Mazzarri: “Non dovevamo rilassarci dopo i primi due gol"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Walter Mazzarri
Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Frosinone. Ecco ch cosa ha detto:
Bene per i tre punti, ma si può immaginare che non sia per niente soddisfatto dell’atteggiamento dei suoi dopo il primo e anche il secondo gol segnato?
“Brava, perfetto. Non sono per niente soddisfatto perché non si è fatto bene. Tanti reparti sono giovani e bisogna gestire meglio le partite. Fino al primo gol abbiamo fatto bene poi non ho capito perché ci siamo rilassati e così si è dato modo all’avversario di prendere coraggio. Non dovevamo farlo. Per tutto il primo tempo potevamo resistere a fare il pressing che si era fatto all’inizio e a giocare velocemente, anche se avrei voluto che si fosse giocato ancora più velocemente. Comunque abbastanza veloce. Rincon ha fatto un bellissimo gol, poi, non ho capito che cosa si volesse fare. Fra il primo e il secondo tempo un’altra volta c’è stato bisogno di una scossettina e i ragazzi sono rientrati in campo nel modo giusto e non a caso abbiamo subito segnato, anche se la palla non voleva entrare, ma l’abbiamo messa dentro con la forza. Dopo ci siamo sguarniti, forse, psicologicamente si pensa di poter gestire, ma noi non siamo per ora una squadra capace di gestire una partita in altro modo se non quello di continuare a giocare come abbiamo preparato la partita e cercare di fare sempre gol per essere tranquilli. Lo dico sempre ai miei giocatori che solo con il tre a zero a dieci minuti dalla fine può lasciare tranquilli. Sembra che ci si scorsi di questo dal punto di vista dell’andamento della partita”.
Rincon è tornato a segnare e l’impatto di Parigini è sembrato ottimo, concorda?
“Bravissimo, sono d’accordo. Oggi c’è sintonia con voi giornalisti. Sono d’accorso su tutto”.
Che cosa si può fare per evitare lo sbandamento dopo i gol?
“Intanto dobbiamo lavorare sui piazzati perché ogni volta … Volevo che stessimo alti, che non ci abbassassimo perché sapevo che una delle prerogative più importanti del Frosinone è che calcia benissimo le punizioni laterali e i calci d’angolo e, quindi , non volevo rischiare di subire gol in quelle circostanze, invece, non è stato così. Sul due a zero, al di là dei nostri demeriti, c’è stato l’errore dell’arbitro su Sirigu che ha permesso di ridare forza a loro e il due a uno ha riaperto la partita, ci ha fatto spaventare e loro sono stati bravi a segnare il gol del pareggio. Meno male che alla fine abbiamo creato tante palle gol, ma se sul tre a due non chiudiamo la partita c’è sempre il rischio di essere raggiunti nel finale. Questo è ciò che penso in base a quello che ho visto durante tutto l’arco della gara”.
Dalla tribuna stampa è sembrato che i giocatori avessero paura, che fossero rinunciatari, infatti, nessuno prendeva l’iniziativa.
“Ma in quali momenti?”
Dopo il secondo gol.
“Può essere che avessero paura. Sono giocatori giovani e dopo l’uno a zero con il Frosinone se la gente fischia perché vuole altri gol i ragazzi sentono questa pressione eccessiva. Il Frosinone ha perso in casa con la Juventus all’ultimo secondo e ha combattuto in tutte le partite. Chi pensa che adesso si possa “mangiare” l’avversario probabilmente ci siamo capiti male perché c’è un nuovo ciclo, ci sono tanti giocatori nuovi, tanti dei quali arrivati all’ultimo e giovanissimi. I giocatori in casa vanno incitati come ha fatto la curva per novanta minuti e così ci hanno dato una grossa mano. Quando ci sono delle difficoltà e il proprio pubblico rumoreggia a ogni passaggio sbagliato è la peggior cosa che si possa fare ai giocatori, credetemi. Un po’ di esperienza in quarant’anni di carriera li ho maturati. In quel momento i giocatori si sentivano la responsabilità di dover vincere per forza perché il blasone e tutta una serie di cose lo imponeva, quindi, i giocatori vanno capiti. Gli altri andavano sul velluto in questo senso, non avevano nulla da perdere. E’ questo il vero salto di qualità che dobbiamo fare con i giovani che non hanno mai disputato l’Europa League o la Champions o che vengono da altre situazioni come chi ha maturato esperienza in squadre minori dove non c’è l’esigenza di fare risultato. Li aiuto a crescere parlando, scuotendoli e dicendo che dobbiamo giocare come sappiano. Non a caso ho etto loro che si doveva velocizzare di più anche quando prendevamo la palla. Nei primi minuti lo si è fatto abbastanza di prendere palla e di accelerare, ma si sarebbe dovuto farlo in continuazione. Se quando Izzo portava palla e trovavamo il buco perché si è a specchio i difensori devono venire avanti e Ola Aina sarebbe dovuto andare in profondità e non stargli a fianco, quando è andato in profondità si è giocato bene.

Questa è la crescita che va fatta fare pian piano ai ragazzini, ma, purtroppo … Vorrei che i ragazzi fossero aiutati perché se lo meritano dal punto di vista dell’impegno e di tutto. La pesantezza della responsabilità non fa fare il salto di qualità. I giocatori di nome che sono abituati a platee diverse probabilmente hanno una personalità diversa e bisogna arrivarci, ma se non lo si capisce si fa fatica”.
Stava per fare entrare Falque, ma al posto di chi?
“Volevo metterlo e togliere un centrocampista come contro il Chievo e se volete saperlo stavamo per cambiare modulo passando a quattro, forzando sugli esterni con Parigini dall’altra parte e Berenguer terzino sinistro per spingere e vincere la partita”.
Questa vittoria servirà a dare una scossa all’ambiente visto che la classifica è più positiva?
“Vi siete scordati che ci mancano tre punti meritati sul campo? Non scordiamocelo, sarebbe stato un po’ meglio. Non sono solo colpe nostre e ogni tanto ricordiamolo. Si dicono lì per lì le cose e poi si dimentica e ci valutate per i punti. Non si valuta per i punti, ma per la prestazione e quando si merita io lo dico, così quando si demerita o si è sbagliato. Complessivamente ci mancano tre punti per ciò che abbiamo fatto sul campo e non sono solo colpe o errori nostri”.
Zaza ha giocato bene, vero?
“Bene, ma possono fare meglio lui e Belotti. Bisogna affinare certi meccanismi. Si era lavorato un mese e mezzo con giocatori che avevano caratteristiche diverse e vanno oleati. Bene tutti e due dal punto di vista dell’impegno, dell’abnegazione e della voglia di vincere”.
Secondo lei, come mai sono stati commessi tanti errori arbitrali ai danni del Torino?
“Non lo so, ma so che è così e anche con il Frosinone la conduzione di tutta la gara non mi è piaciuta per niente. E’ da quarant’anni che sono nel calcio e poi si dice che Mazzarri si lamenta, ma, grazie a Dio, abbiamo vinto, quindi, non mi lamento. Quando si vince sono sempre contento, però, è il momento di dire che voglio essere più rispettato, anche dal quarto uomo quando gli dico di aiutare l’arbitro e lui scappa. Quando Koulibaly ha buttato via la palla l’ho segnalato e tramite il microfono poteva dire all’arbitro che era giallo e ci sarebbe stata espulsione (doppia ammonizione, ndr). Magari avremmo perso lo stesso perché il Napoli è una grande squadra, ma sul due a uno e con lo ro in dieci potevo giocarmela fino alla fine. Era una cosa matematica che anche il Var poteva vedere come chiunque. Quando uno getta via la palla ed è già ammonito deve essere espulso. Non è un’interpretazione, ma una cosa oggettiva. Però nessuno ha visto ed io chiamavo, chiamavo perché volevo essere ascoltato. Magari poi il Var dice diversamente e allora chiederei scusa”.
Le era mai successo in carriera?
“La ringrazio, ma lasciamo stare il passato non ne voglio più parlare. Sono stato un anno in Inghilterra e poi ero sparito, adesso sono tornato e dopo otto partite mi sono rotto le scatole e dico quello che penso”.
Ma c’è un sospettino?
“No, no. Voglio solo che ci sia più attenzione per la nostra squadra, rispetto per l’allenatore che chiede al quarto uomo delle cose e che se si dimostra che una cosa c’è ci sia più attenzione per tutto. Se capiterà che un errore sia a mio favore allora quel giorno dirò che ho avuto fortuna io”.
Dopo il gol di Baselli c’è stata una reazione un po’ polemica, ma pensa che così sia messo alle spalle tutto e possa ricominciare?
“Vorrei che tutto lo stadio si comportasse come la Curva durate la partita poi al novantesimo si può fischiare. Io sono il garante dell’impegno dei giocatori e questi ragazzi s’impegnano, poi, ci sono dei limiti e allora bisogna aiutarli fino al novantesimo se si vuole bene a questa maglia come si dice. Il ragazzo ha risposto con il gol, ma Baselli potrebbe fare meglio. Lui quando non gioca ai suoi livelli è primo a dolersene, quindi, i ragazzi responsabili e seri io li difendo”.
L’ha stupita la non convocazione di Belotti in Nazionale?
“Non guardo in casa d’altri e lei mi dirà che questo è un mio giocatore e, infatti, con me gioca sempre”.

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