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Tiribocchi: "Zaza è anarchico ma trova la posizione giusta per segnare"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Simone Tiribocchi
Simone Tiribocchi
© foto di Alberto Mariani

Simone Tiribocchi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Tiribocchi è stato attaccante del Torino dal 1996 al ’98 e poi anche nella prima parte della stagione 2001-2002 e per tutta quella 2003-2004, attualmente è l’allenatore degli Juniores dell’Eurosport. Con lui abbiamo parlato di Zaza che è stato suo compagno nell’Atalanta e dell’attacco granata.
Che giocatore è Zaza?
“Abbiamo giocato insieme nell’Atalanta quando lui era molto giovane e proveniva dalla Primavera, quindi, parlo anche per quello che ho visto più recentemente in televisione e per una squadra come il Torino è un giocatore importante. Ha dimostrato di essere capace di prendersi le responsabilità, è molto forte e ha un tiro potente e il Toro ha fatto un grande acquisto prendendolo tenendo conto che aveva già attaccanti di spessore e con Zaza sicuramente ha alzato l’asticella. Posso dire che è un giocatore un po’ anarchico, nel senso positivo del termine, perché, come ho detto, si prende le sue responsabilità, fa la giocata e se, magari, certe volte partecipa poco all’azione riesce comunque sempre a trovare la posizione giusta per creare l’azione da gol”.
Come lo vede in coppia con Belotti?
“Credo che i giocatori forti possono coesistere, ma dovranno lavorare. Mazzarri ha fatto sempre lavorare prime e seconde punte insieme e, quindi, riuscirà a farli coesistere, però, essendo abituati a fare reparto anche da soli dovranno lavorare molto per trovare la giusta intesa e dividersi gli spazi”.
Caratterialmente com’è Zaza?
“L’ho conosciuto quando era giovane ed era un ragazzo fondamentalmente tranquillo. Ha avuto qualche vicissitudine, ma niente di particolare. E’ un ragazzo che sa ascoltare, infatti, mi ricordo che gli ho dato dei consigli e lui mi stava a sentire. Ha vissuto anche un calcio diverso da quello italiano andando nel Valencia e prima nel West Ham e, magari, avrà apprezzato più altre cose e riuscirà sicuramente a mettersi a disposizione in una piazza che è bellissima per gli attaccanti perché non dimentichiamo che il Torino riesce a far sentire i giocatori veramente importanti. Le ultime non dico batoste, ma vicende che gli sono capitate in Nazionale possono riportarlo a vivere il momento e a non campare più sull’essere stato un giocatore della Juve poiché deve dimostrare di nuovo di essere un centravanti di livello”.
Mazzarri ha un parco attaccanti esteso perché ci sono oltre a Belotti e Zaza anche Falque, Ljajic, Niang, se non andranno via, e giovani come Edera, Berenguer, Parigini, Aramu e Damascan. Come si gestiscono?
“Risucirà sicuramente a gestirli perché ne ha in altre piazze già gestiti di migliori. Il numero è indubbiamente elevato, ma ho letto che Falque, Ljajic e Niang potrebbero andare via.

Ho visto la partita con la Roma e Falque ha disputato un ottimo match ed è anche lui un giocatore importante. C’è da dire che tutti questi attaccanti hanno caratteristiche diverse, c’è chi parte dall’esterno come Edera, chi come Ljajic può giocare sulla trequarti, Niang può fare sia l’esterno sia il centrale, quindi, magari due si possono tenere per quando Mazzarri vorrà proporre un modulo diverso, mentre Belotti e Zaza sono più punte da doppio attaccante oppure da fare reparto singolarmente. Penso che alla fine rimarranno i giocatori che sono più adatti per modificare il 3-5-2 di base”.
In generale il Torino come può essere valutato?
“Per me il Torino ha allestito una buonissima squadra e, forse, è una delle società che si è mossa meglio insieme alla Sampdoria e ha fatto veramente una campagna acquisti di alto livello e di conseguenza può con questo allenatore ambire a qual cosina di più del campionato passato, anche se l’estate scorsa aveva già formato una squadra importante. Certo il Torino non ha la disponibilità delle big, ma la campagna acquisti di questa estate è stata ottima, come dicevo, e colloca la squadra subito sotto le top del campionato italiano”.
Dopo la sconfitta con la Roma alla quale il Torino ha tenuto testa i granata affronteranno l’Inter che ha steccato la prima con il Sassuolo. Altra gara difficile?
“Con l’Inter è già una sfida importante pur essendo solo alla seconda giornata perché per entrambe è una partita che vale per la classifica. L’Inter per i problemi che ha avuto con il Sassuolo deve assolutamente vincere anche per quello che ha fatto in estate in sede di mercato e per gli obiettivi che ha e il Torino lo stesso perché partire con due sconfitte vorrebbe dire rincorrere un po’ troppo fin dall’inizio”.
Nel panorama della serie A, lasciando perdere le prime cinque-sei, il Torino dove si colloca rispetto ad Atalanta, Fiorentina e Sampdoria?
“Quest’anno il Torino parte alla pari con queste tre perché ha costruito una buona squadra, ha un allenatore che conosce il calcio italiano e che non guarda in faccia nessuno. L’Atalanta come si è visto lunedì ha una marcia in più, ma dovendo disputare l’Europa League può, magari, perdere qualche cosina durante il campionato. Secondo me, il Torino può giocarsela benissimo con Atalanta, Fiorentina e Sampdoria”.
Cambiando argomento e parlando di lei, ha iniziato ad allenare gli Juniores dell’Eurocalcio di Bassano del Grappa come si trova e che obiettivi avete?
“Mi trovo molto bene e ho scelto di venire qui perché c’è un progetto serio e non solo un più apparire che essere. Abbiamo quasi quattrocento ragazzi e io mi occupo della parte agonistica con allenamenti specifici sia di reparto sia tecnici ed è veramente un bel lavoro e anche molto impegnativo perché ho quasi un centinaio di ragazzi. La società ha l’obiettivo di crescere sia per quel che riguarda la prima squadra sia nel settore giovanile ed io mi sono trovato subito d’accordo con loro. Cercheremo di far crescere i più possibile i ragazzi sotto tutti i punti di vista e cercare di farli arrivare magari in una società professionistica”.

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