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Siena, Vaira: "Volevamo il quinto posto, ora la Serie B"

di Luca Bargellini
Fonte: TuttoC.com
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© foto di Federico De Luca

La Robur Siena è padrona del suo destino. Vincendo tutte e quattro le gare rimaste da qui alla fine del campionato, i bianconeri potranno festeggiare il salto in Serie B. La situazione, però, non è così semplice come potrebbe apparire a prima vista. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il direttore dell'area tecnica dei toscani, Davide Vaira.

Basta calcoli e partite da recuperare: la Robur adesso è prima.
"I risultati hanno detto che, a parità di partite, siamo in testa con un punto di vantaggio sul Livorno. Questo non cambia il fatto che il campionato si deciderà all'ultimo, dal momento che ci sono tre squadre forti che se la giocano. Per il Pisa il riposo all'ultima gara può essere penalizzante ma questo campionato è così equilibrato che i nerazzurri fanno bene a crederci".

Per voi, da qui alla fine, Arezzo, Cuneo, Piacenza e Prato. Tre pericolanti e un team da playoff.
"La nostra forza è stata quella di ragionare veramente partita per partita, sin dal primo giorno, sin dalle prime amichevoli. È la nostra mentalità, ce l'abbiamo dentro ed è una cosa veramente positiva. Anche perché quelle poche volte in cui si è guardato troppo in avanti, abbiamo preso delle musate, capendo così che non bisogna più farlo. Le quattro avversarie che restano hanno tutte degli obiettivi e credo che giocare con squadre che devono salvarsi sia più difficile nel finale che a metà stagione. Arezzo, Cuneo e Prato saranno avvelenate, giocheranno col coltello tra i denti. Ad oggi, però, dobbiamo ragionare solamente sugli amaranto, inutile e dannoso guardar oltre".

Per la sfida agli aretini si prevede un esodo bianconero.
"Ad ora i biglietti disponibili sono 800, vedremo se si potrà ampliare o meno il numero di tagliandi per i nostri supporters, tutto dipenderà dagli organi preposti all'ordine pubblico. Fa comunque piacere sapere che ci sarà tanta gente perché per i ragazzi è fondamentale sentire la vicinanza dei propri tifosi. Siamo contenti di aver riacceso nuovamente l'entusiasmo in città".

Sabato scenderete in campo subito dopo il derby Livorno-Pisa. Farà come mister Lucarelli del Catania, sequestrando tutti i cellulari ai suoi giocatori?
"Credo di no, anche perché i ragazzi si staranno già preparando per la partita. A queste cose credo poco, noi dobbiamo pensare all'Arezzo al di là di tutto. Abbiamo già la nostra gatta da pelare: quello aretino è un club che sta facendo sul campo qualcosa di veramente importante, giocheremo in un ambiente caldo contro una squadra gestita da un ottimo mister. Ecco perché Livorno-Pisa dovrà interessarci solo dopo".

In questo primo posto ci sono più meriti della Robur o più demeriti delle avversarie?
"Ora non possiamo certo nasconderci ma non siamo partiti per vincere il campionato, c'erano squadre sulla carta molto più attrezzate di noi. Poi, però, ogni stagione fa storia a sé, gli ingranaggi e le alchimie sul campo e fuori possono capovolgere le attese. L'Alessandria poi è partita male, il Pisa è stato molto altalenante in stagione, il Livorno ha avuto una flessione dopo aver avuto 12 punti di vantaggio a dicembre. Alla fine la continuità e l'equilibrio fanno la differenza. Noi siamo lì perché finora siam sempre stati equilibrati a differenza di altre avversarie".

Siete la capolista con la peggior differenza reti e il peggior attacco dei tre gironi.
"Siamo la miglior difesa del girone insieme al Monza. Generalmente in questi casi è difficile far campionati brutti: se ti difendi bene i risultati li fai. Paradossalmente il nostro è un team che gioca a calcio, in questo faccio grandi complimenti a mister Mignani e al suo staff. Abbiamo ribaltato partite pur essendo in inferiorità numerica, questa è la nostra mentalità. Per la mole di gioco che creiamo abbiam segnato meno di quanto meritato ma qui bisogna sottolineare che Marotta, Neglia e Santini corrono come mediani, secondo i GPS fanno oltre 10 kilometri a partita. Non è facile avere attaccanti bravi per la categoria che si sacrificano in questo modo".

Posto che, a meno di cataclismi, arriverete comunque fra le prime tre, qual era l'obiettivo a inizio stagione?
"Posizionarci dal quinto al settimo posto, con l'idea di poter giocare il primo turno di playoff in casa. Volevamo migliorare il campionato intermedio di un anno fa. Diciamo che questa Robur è come un bambino che vedi crescere e devi fare in modo di farlo crescere nel migliore dei modi possibile".

Qual è stata la gara che vi ha fatto capire di poter puntare al primo posto?
"Il pareggio di Alessandria. Affrontavamo una squadra che veniva da un grande momento: nella loro tana giocammo benissimo, meritando ampiamente di vincere. La cosa che mi stupì fu il fatto che i grigi, a fine partita, si abbracciarono in mezzo al campo per averci strappato un punto. Lì capimmo che tutti ci temevano: quel match ci ha dato una certa consapevolezza sul poter puntare al primo posto".

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