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Semioli: “Quanto vale il Torino? Lo dirà il tempo”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Franco Semioli
Franco Semioli
© foto di Federico De Luca

Franco Semioli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Semioli è cresciuto nelle giovanili del Torino dove poi ha giocato in prima squadra dal 1997 al 1999 e in seguito nella stagione 2000-2001 e in quella 2010-2011 e nella prima parte della successiva. Attualmente è l’allenatore dell’Under 17 della Pro Vercelli. Con lui abbiamo parlato del Torino che si appresta a iniziare la nuova stagione.
Che cosa ne pensa del Torino che questa sera disputerà la prima partita ufficiale della stagione in Coppa Italia con il Cosenza?
“Ho saputo da fonti certe che la squadra ha lavorato intensamente e ha fatto un ritiro veramente tosto, ma non avevo dubbi al riguardo perché Mazzarri ci tiene molto alla preparazione. Penso che quest’anno il Torino potrà fare molto bene, ma dipenderà molto dalle entrate e dalla uscite che avverranno in questi giorni prima della chiusura del mercato. Si sa che il mercato è imprevedibile e se anche ci sono giocatori che sono ritenuti incedibili poi arriva un’offerta mostruosa e magari vanno via. Fino alla fine, quindi, è tutto incerto. Detto questo però, secondo me, ci sono le basi per disputare una buona stagione”.
Finora i rinforzi sono stato Rosati come terzo portiere, Izzo e Bremer in difesa, Meïté e il ritorno di Lukic a centrocampo, anche quello di Parigini per quel che riguarda gli esterni offensivi e Damascan in attacco. La squadra è più forte o ci sono ancora troppi giocatori scommessa?
“Mah, sarà il tempo a dirlo. Nessuno ha la sfera di cristallo per dire come potrà andare a finire, pero, penso che Mazzarri abbia l’esperienza e la capacità per creare la squadra come vuole. Se finora sono arrivati questi giocatori vuole dire che c’era accordo tra la società e il mister. Non sempre si riescono a fare acquisti importanti di giocatori di un certo spessore, ma se sono arrivati questi giocatori giovani sui quali si vuole scommettere non è stato fatto per caso bensì si tratta di scelte ponderate … vediamo, vediamo che cosa dirà il tempo”.
Mazzarri vuole come modulo base il 3-5-2 e ha provato anche il 3-4-3 e in alternativa non esclude il 3-4-2-1 o il 3-4-1-2. Con gli attuali esterni di centrocampo e attaccanti c’è qualche nodo da sciogliere?
“In attacco c’è un po’ d’abbondanza e Mazzarri fa bene a provare la solita difesa a tre e poi avere alternative per l’assetto del centrocampo e dell’attacco. Anche durante la scorsa stagione ci sono stati cambiamenti.

Mazzarri parte con il 3-5-2 perché è il modulo che gli ha sempre garantito risultati, però, bisogna anche vedere che giocatori si hanno a disposizione e in attacco c’è la possibilità di schierare la squadra con più soluzioni e, infatti, sta lavorando anche su questo in modo da trovare il miglior assetto possibile e coinvolgere i giocatori più bravi. In questi ultimi giorni di mercato potrebbero esserci delle cessioni a centrocampo e in attacco ed è per questo che bisogno aspettare per vedere il vero Torino. Finora nelle amichevoli che sono state giocate non si è visto tutto e, come dicevo, bisogna aspettare perché oltre alle uscite ci potrebbero essere anche delle entrate, quindi, prima vediamo che cosa accadrà da oggi alla chiusura del mercato e poi potremo provare a fare le prime considerazioni”.
La chiusura del mercato avverrà a poco più di ventiquattro ore dalla prima partita di campionato con la Roma e la seconda sarà con l’Inter. Arrivare all’ultimo a consegnare al mister la squadra definitiva non può essere un rischio?
“Sì, può essere un rischio, però, può esserlo anche per le altre squadre. Da anni tutti sanno come funziona il mercato e il Torino, secondo me, deve concentrarsi per coinvolgere tutti i giocatori facendoli sentire importanti e partecipi e chi andrà via il giorno prima o la settimana prima fa parte del gioco. Non c’è dubbio che le prime due partite di campionato per il Torino saranno toste, ma alle volte giocando la prima in casa con una squadra come la Roma può dare stimoli diversi rispetto ad affrontare i giallorossi a metà girone. Alla prima di campionato c’è entusiasmo e voglia di fare, il pubblico è dalla propria parte e, secondo me, c’è la possibilità che il Toro faccia una buona prestazione contro la Roma che è una grande squadra, però, dall’altra c’è sempre un Torino che è pronto a “ferire” l’avversario … penso che sarà una bella partita”.
L’anno scorso il Torino è arrivato nono a pari punti con la Sampdoria dietro a Fiorentina, Atalanta e Milan con queste ultime due che disputano l’Europa League. Il Toro attuale può lottare veramente fino all’ultimo per un posto in Europa o le altre concorrenti sono più forti?
“Mah, non sarà semplice per il Torino perché quest’anno sono tante le squadre che si sono rafforzate a partire dalle big che hanno fatto veramente un mercato di qualità. Bisognerà vedere come si comporteranno le altre squadre di fascia media in questo campionato. Penso, come ho detto prima, che comunque il Torino abbia le basi per disputare una buona stagione. E’ normale che dal Toro ci si aspetti il colpo e magari che arrivi un giocatore che possa dare un po’ più di gioia alla piazza … aspettiamo perché sarà il tempo a dire qual è la forza del Torino”.
Cambiando argomento e parlando di lei, ha iniziato una nuova avventura con la Pro Vercelli quali sono le prime sensazioni?
“Sono veramente felicissimo, è un’avventura che ho preso con grande entusiasmo e professionalità. Arrivare ad allenare gli Under 17 della Pro Vercelli è stato il risultato dei due anni che ho fatto nel Chieri dove ho ottenuto risultati molto buoni. Questa per me sarà una stagione molto importante per crescere ancora di più cercando di trasmettere l’esperienza che ho maturato negli anni passati e la gioia che ho di allenare”.

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