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Ronaldo ha deciso: vuole solo la Juve. Ok del Real, ma prima Perez vuole riprovare con Neymar, prendere Kane o Mbappè. Tutti i retroscena della trattativa del secolo. 350 milioni per vincere la Champions. Higuain e Rugani al Chelsea per 100 milioni

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Ronaldo ha deciso: vuole soltanto la Juventus. La leggenda narra che tutto è cominciato la sera del tre aprile scorso quando quarantamila spettatori dello Juventus Stadium si sono alzati in piedi e per più di un minuto lo hanno applaudito per il gol segnato in rovesciata. Da quella sera Ronaldo ha cominciato a pensare che quello poteva essere il posto giusto dove iniziare una nuova vita da campione e chiudere una carriera da numero uno.

Proprio lì, dove tutto ebbe inizio nel 2002 quando il diciassettenne e sconosciuto Ronaldo fece le visite mediche per la Signora. La Juve, la prima società che si interessò a lui. L’affare saltò per il no di Salas a trasferirsi allo Sporting, ma Ronaldo la Juve l’ha sempre tenuta bene in testa, con gratitudine, forse con affetto.

E adesso siamo qui, a contare le ore. Per lui è tutto fatto, ha accettato la proposta della Juve: trenta milioni netti di ingaggio per quattro anni, più gli immancabili bonus. Il pre-contratto è già stato firmato.

L’idea di Ronaldo è stata trasformata in realtà dal quel grande stratega chiamato Jorge Mendes. Che Ronaldo si era stufato di Florentino Perez e dell’ambiente Real, Mendes lo sapeva da un pezzo. Ronaldo si sentiva poco considerato, penalizzato di fronte agli ingaggi di Neymar e Messi, qualche problema forse era nato anche con i compagni. Nella lite con il fisco spagnolo (18 milioni di multa) Ronaldo si è sentito solo, senza l’appoggio del Real.

Il disamore è stato cavalcato molto bene da Mendes che nel gennaio scorso ha convinto Florentino Perez a firmare un gentleman agreement, una scrittura privata in deroga alla clausola rescissoria da un miliardo. Cento milioni per liberarsi, accordo non valido per la Spagna, la Premier League e l’odiato Paris Saint Germain. Forse Florentino era convinto che non avrebbe trovato squadre in grado di prenderlo al di fuori di quei campionati. Sappiamo poi delle dichiarazioni di Ronaldo dopo aver vinto la terza Champions a fila e sappiamo anche del silenzio di Perez alla richiesta di aumento dell’ingaggio.

Qui è nata la decisione finale, qui Ronaldo ha capito che il Real non era più innamorato di lui. E Mendes ha avuto il colpo di genio.

Durante la trattativa per portare Cancelo alla Juve l’ha buttata lì a Marotta e Paratici: lo volete Ronaldo? Lo porto qui.

Due conti e via: si può fare.

L’operazione sembra fuori dai parametri classici della Juve sempre alla ricerca del pareggio di bilancio, ma non è così. La Juve da anni è stabilmente oltre i 400 milioni di fatturato (600 dopo la plusvalenza di Pogba), è dentro un sistema in crescita dalla costruzione dello stadio in poi, può vendere molti giocatori tesserati, big ma anche di secondo piano (Mandragora un esempio), e rastrellare molto denaro sul mercato. Quanto costa prendere Ronaldo?

Sessanta milioni lordi per quattro anni sono 240 milioni, cento al Real sono 340. Facciano 400 milioni in tutto, spalmati in quattro anni? Possono essere agevolmente coperti dal prevedibile aumento del giro d’affari legato a Ronaldo. Un esempio arriva già dalla borsa: il titolo Juve in pochi giorni è cresciuto del venti per certo. E’ stato calcolato che con Ronaldo in media saliranno del trenta per cento tutte le voci in entrata legate alle sponsorizzazioni e al merchandising. E’ stato intanto aumentato proprio del 30 per cento medio il prezzo degli abbonamenti.

Altri cento milioni arriveranno dalle cessioni di Higuain e Rugani al Chelsea, si aspetta soltanto l’arrivo ufficiale di Sarri. Forse partirà anche Dybala (Liverpool per 120 milioni?) che però dovrà essere rimpiazzato.

Una strategia studiata molto bene a tavolino, strategia per altro simile a quella di due anni fa con Higuain. Anche allora, su basi inferiori, la Juve provò un grande investimento per attaccare la Champions League, per provare a vincerla. Higuain non ha risposto a tutte le attese.

Oggi la Juve è più forte economicamente e tenta l’ultimo step per avvicinarsi alle grandi d’Europa. Con Ronaldo l’obiettivo è chiaramente la Champions. Vincerla porterebbe ancora più in alto il fatturato, vicina alle grandissime d’Europa, nell’Olimpo per sempre.

Cosa manca per chiudere quello che possiamo definire l’affare del secolo? Lo definisco così perché è dal 1997 quando arrivò Ronaldo all’Inter (altro secolo) che non si vede in Italia un campione assoluto, uno dei più grandi della storia.

Perché non si chiude, dicevamo?

Perché un affare del genere vuole i suoi tempi. Certi contratti necessitano di grandi professionisti che li scrivono, li valutano e poi devono approvarli. In più c’è l’ostacolo Real.

Florentino Perez non si è opposto all’addio, c’è anche il suo ok per altro confermato da Mendes che ieri sera ha parlato di “nuova sfida”. Questa cessione in fondo lo libera dopo nove anni di un giocatore diventato troppo ingombrante, forse troppo padrone. Perez ha voglia di mettere facce nuove, ma ha bisogno di tempo e lo ha detto chiaramente a Mendes. Non può dire ai tifosi madridisti che Ronaldo va via senza presentarsi con in mano un altro grande campione per sostituirlo. Chi? Questo è il problema.

Il Psg non molla Neymar. Il brasiliano a Madrid andrebbe volentieri, ha dato l’assenso da tempo, ma l’orgoglio dello sceicco Al Khelaifi non è facile da battere. Perez ha pronti 330 milioni. Piace anche Mbappè, ma anche qui lo sceicco non molla. E allora?

Le ultime portano verso Harry Kane, il centroavanti del Tottenham e dell’Inghilterra. E’ il nome giusto? Perez sta valutando. E questo rallenta l’operazione Ronaldo che comunque è già stata ampiamente indirizzata. Per dirne un’altra, Ronaldo non ha partecipato alle foto ufficiali con la nuova maglia del Real.

Ci può essere un colpo di coda?

Difficile, ma in vicende come queste, per dirla alla Trapattoni “non dire gatto…” la prudenza è d’obbligo.

Non diamo percentuali di ok, ma sono molte alte. Se arriverà Ronaldo deve festeggiare tutto il calcio italiano. E’ vero, è il trionfo della Juve, ma l’Italia calcistica torna al centro del sistema, tutto il mondo accenderà i riflettori sulla serie A con benefici per tutti. E i grandi giocatori torneranno. Le società, però, devono seguire l’esempio della Juve. Dallo stadio di proprietà in poi i bianconeri non hanno sbagliato una mossa per far crescere prima la società e i fatturati e poi la squadra. Un doppio binario che fa funzionare il calcio di oggi.

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