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Palladino: "Salerno piazza esigente. Futuro? Ho avuto diverse proposte"

di Luca Esposito
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Tra i giocatori transitati negli ultimi quindici anni a Salerno, Raffaele Palladino è stato quello che ha avuto, in carriera, maggiori fortune. Un palmares di tutto rispetto per l'attaccante partenopeo che proprio in granata ha mosso i primi passi nel calcio professionistico, prima di approdare in Serie A con le maglie di Livorno, Juventus, Genoa, Parma e Crotone. Intervistato da TuttoSalernitana.com, Palladino, attualmente svincolato e reduce da un'esperienza in B con lo Spezia, ha ricordato con grande emozione i suoi trascorsi in granata, auspicandosi un campionato di vertice per gli uomini di Colantuono.

Torniamo indietro coi ricordi. Lei ha militato a Salerno nella stagione 2004/05, che squadra era quella Salernitana?

“Era una rosa molto forte, piena di giocatori di grande qualità. C'erano Bombardini, Zaniolo, Borgobello, Longo, Molinaro, tutti calciatori hanno fatto carriere importanti. Non iniziammo bene con il mister Ammazzalorso, che poi venne esonerato. Col subentro Gregucci facemmo una cavalcata bella e importante, anche perché era un campionato molto difficile con squadre molto forti come Torino, Genoa, Piacenza. Facemmo un buon campionato con una salvezza ottenuta a due giornate dalla fine che era forse riduttiva per quella squadra”.

A Salerno è iniziata la sua carriera. Il suo legame con la città e tifosi...

“Io arrivai a Salerno che ero giovane, avevo vent'anni. Mi trasferii in prestito dalla Juventus insieme a Benjamin, del quale, inizialmente, si parlava anche meglio. Col tempo e le mie prestazioni mi sono fatto volere bene dal mister, dalla società e dai tifosi. Porto Salerno nel cuore, sia come tifoseria, sia come società, sia come città. Ho vissuto momenti indimenticabili, è stata forse una delle stagioni più belle e prolifiche, il trampolino di lancio nel grande calcio”.

Una piazza difficile, ma che sa regalare anche grandi soddisfazioni.

"E' una piazza difficile ed esigente, come piace a me, ma il pubblico di Salerno, quando vede che sudi per la maglia, alla fine ti applaudono. Ricordo un aneddoto, eravamo in lotta per non retrocedere e, dico la verità, i tifosi non hanno mai contestato la squadra, ci sono sempre stati vicini. Questa è la dimostrazione di una passione forte, il pubblico aiuta i giocatori ed è un valore aggiunto secondo me”.

Serie B a 19 squadre, è d'accordo o avrebbe preferito un format diverso?

“Per me hanno gestito tutto male fin dall'inizio. E' stato fatto un casino, ma non è facile dire ora cosa sia giusto e cosa sbagliato. Forse però rendere il campionato un po' più equilibrato a 19 squadre, credo sia la cosa più giusta in questo momento. Il fatto però che una squadra debba riposare perché il numero è dispari non la vedo una cosa gestita bene. Ma ormai non mi sorprendo più di niente nel calcio italiano. Da quando c'è stato il fallimento del Parma ho perso fiducia negli organi federali”.

Tornando alla Salernitana, polveri bagnate, fin qui, per l'attacco granata. Come vede la situazione in zona offensiva?

“Io sto seguendo tanto la Salernitana, mi piace, noto che in attacco stanno avendo un po' di difficoltà. Ma al tempo stesso si sta facendo un grande lavoro in fase difensiva. Giustamente i tifosi vogliono vedere i gol, ma il mister ha trovato una compattezza di squadra. Conosco molto bene il tecnico e il suo gioco e so che vuole il 100% da tutti, compresi gli attaccanti. Penso che i gol arriveranno, Colantuono in questo momento ha bisogno di giocatori che si sacrifichino per la squadra e diano il massimo. Il fatto che la Salernitana abbia perso una sola partita è un segnale positivo, vuol dire che la squadra c'è”.

Questa squadra, secondo lei, può centrare i play-off?

“Lo spero perché tifo per la Salernitana. Può essere l'anno giusto, la squadra è stata attrezzata per ambire ai play-off. Sarebbe meritato per i tifosi che da tanto tempo ci provano e so quanto ci tengano. Ci terrei a rivedere l'Arechi stracolmo come lo vidi io anni fa, è qualcosa di veramente emozionante”.

A volte però il patron Lotito ha bacchettato la tifoseria sulla scarsa affluenza... cosa ne pensa?

“Credo che ai tifosi granata basti poco per appassionarsi e andare allo stadio. Se vedono i risultati, organizzazione, la presenza della società riempiono lo stadio anche nelle categorie inferiori, questo la dice lunga. A me piace Lotito come patron, è un presidente moderno. Non è scontato e quando ha qualcosa da dire, la dice a modo suo. E' un personaggio positivo, poi ha fatto grandi cose sia con la Lazio e sia con la Salernitana. Ha mantenuto le aspettative e non è facile portarla subito ad alti livelli. Prendere Colantuono è segnale che la società vuole arrivare in alto”.

Bocalon lo scorso anno ha realizzato dieci gol, gli darebbe qualche chance in più?

“La concorrenza è aumentata rispetto allo scorso anno. Sicuramente arriverà anche il suo momento, la scorsa stagione ha fatto bene ma non aveva grossa concorrenza. La Serie B è lunga e nell'arco del campionato avrà modo di rifarsi e di fare i suoi gol”.

Venendo al suo futuro, si parla di Frosinone. Può confermare i contatti?

“Indubbiamente ci sono delle telefonate tra me e il mio procuratore Beppe Riso che mi aggiorna quotidianamente. In Serie B lo hanno chiamato diverse squadre, mentre in Serie A si sono fatte avanti un paio di società. Stiamo valutando la situazione migliore, stare a casa in questo momento per me non è bello. Mi alleno tutti i giorni e voglio farmi trovare pronto, sono carico e motivato per ricominciare".

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