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Paganese, scivolone doloroso a Reggio Calabria. La crisi continua

di Stefano Sica
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© foto di GENNARO MASI

Paganese sempre più in caduta libera dopo lo stop del Granillo contro la Reggina. Amaranto vincitori di misura (1-0) al termine di una gara non spettacolare ma che ha premiato la loro voglia di vincere, emersa con maggiore nitidezza nel corso della ripresa. Il tecnico azzurrostellato Luca Fusco sorprende tutti e schiera un ambizioso 4-3-1-2 con Scarpa dietro Cesaretti e Parigi, con Nacci in regia supportato da Fornito a sinistra e Gaeta a destra. Linea difensiva, davanti a Galli, composta da Tazza, Diop, Piana e Della Corte. Archiviato il 3-5-2, si punta su un sistema che possa sfruttare tutti gli elementi offensivi a disposizione. Sull'altro versante, Roberto Cevoli punta sul 4-3-3 con Sandomenico e Tassi esterni d'attacco a supporto di Viola.
L'approccio amaranto è devastante e mette in difficoltà gli ospiti. La Paganese, in linea col leitmotiv della sua stagione, soffre nei primi dieci minuti e non esce praticamente mai dalla propria metà campo. Kirwan raccoglie una palla vagante e di testa chiama Galli alla parata plastica, poi Sandomenico prepara la sassata dalla distanza che sfiora di poco l'incrocio. La pressione reggina è martellante anche se dura poco, ma solo a metà tempo la Paganese esce dal torpore ed inizia a manovrare con più brillantezza, pur non avvicinandosi quasi mai dalle parti di Licastro. Tutto ciò a parte un inserimento di Cesaretti che non incrocia il pallone per un soffio ad un passo dal numero uno amaranto. Semmai è solo alla mezzora che gli azzurrostellati riescono a confezionare una vera e propria palla-gol, con la spinta della Reggina che si è già esaurita da un pezzo: la punizione di Scarpa trova la sponda di testa di Diop, con Piana che sceglie i tempi giusti per l'inzuccata, Licastro si distende e ricaccia il pericolo in angolo. Tutta lì la Paganese, al netto di una punizione calciata da Scarpa sulla barriera. Il match in realtà non offre spettacolo perché da un lato la Reggina non ha autorevolezza nella manovra, da un altro la Paganese mantiene i giusti equilibri in campo senza osare. Solo un errore del singolo potrebbe sbloccare la contesa e, non a caso, nel finale di tempo Sandomenico sfugge alle spalle di Tazza - il quale aveva atteso con eccessiva leggerezza l'uscita di Galli - ma si allarga troppo dopo aver eluso il pipelet azzurrostellato. E il blitz sfuma sul più bello.
Nella ripresa, la Reggina cambia passo e la Paganese comincia man mano a ritrarsi. Un po' sulla falsariga di Bisceglie. Una piccola fase di equilibrio cede il testimone al predominio amaranto, inaugurato da un sinistro velenoso di Zibert che aveva raccolto una respinta di Piana (pallone alto). Cevoli capisce che è arrivato il momento di cambiare interpreti in attacco perché la Paganese è in imbarazzo ed occorrono forze fresche in avanti. E infatti quando Emmausso e Tulissi rilevano Viola e Tassi, il forcing amaranto aumenta a dismisura.

Proprio Tulissi, piazzato a destra da Cevoli, sfodera un traversone morbido appena deviato da Diop, palla sui piedi di Sandomenico che al volo manda a lato. Ancora l'esterno napoletano trova pronto Galli con un rasoterra senza grosse pretese, quindi Fusco richiama Gaeta per inserire Gori. La reazione ospite è solo nel rasoterra assai velleitario di Fornito, una carezza per Licastro. Galli, dopo l'errore decisivo di sette giorni fa contro la Sicula Leonzio, stavolta è in partita e nega ancora il gol a Conson con un colpo di reni maestoso: il centrale amaranto aveva preso il tempo giusto a Diop inserendosi perfettamente di testa sugli sviluppi di un calcio franco di Zivkov. L'assedio della Reggina è ormai costante e vicino al centro personale ci va anche Marino, il cui siluro dai 30 metri prima viene sfiorato di testa da Diop, poi trova la smanacciata di Galli sul palo. Sul corner successivo arriva il gol vittoria (77'): la difesa azzurrostellata si addormenta, con Diop che buca in modo grossolano l'anticipo, e per Conson (nella foto) è un gioco da ragazzi metterla dentro col destro a pochi passi da Galli. Per la Paganese, che fino a quel momento aveva tirato una sola volta in porta, senza sfruttare almeno qualche spazio libero lasciato dagli amaranto (protesi in avanti alla ricerca del vantaggio), è una lezione meritata. Peraltro ci si attenderebbe un moto di orgoglio che invece non arriva. Anzi, è la Reggina a cercare con insistenza il raddoppio: Diop completa il suo pomeriggio disastroso perdendo palla a beneficio di Sandomenico, il quale sollecita ancora i riflessi di Galli (pallone in angolo). Fusco passa subito al 4-2-3-1 inserendo Longo (fuori Fornito) a destra e Alberti al posto di Parigi. E' una mossa che in realtà potrebbe produrre qualcosa perché specialmente Longo è in palla e si ritaglia qualche buona sortita sulla fascia. Un suo tiro cross viene neutralizzato in extremis da un sorpreso Licastro, quindi, in pieno recupero, un traversone basso di Scarpa per poco non trova la zampata vincente proprio del '98 di proprietà del Parma.
Non ci sono altri sussulti e la Reggina si porta a casa tre punti assai profumati. E con pieno merito in virtù di un secondo tempo generoso, condotto quasi totalmente all'attacco. La Paganese esce invece dal Granillo con le ossa rotte, al termine di uno scontro diretto che non andava fallito. E senza neanche il conforto di una prestazione soddisfacente da cui ripartire. Troppa timida la ripresa per pensare di uscire indenni. Tutti al di sotto della sufficienza, a parte Galli e Longo per quei pochi minuti in cui è stato utilizzato. Fusco in settimana ha incassato una nuova fiducia da parte della società, ma non è detto che sarà cosi anche dopo questa disfatta. Si vedrà in questi giorni.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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