Napoli, offerte flop dalla Cina: Hamsik non forzerà con la società
Sembra sfumare per Marek Hamsik la possibilità di chiudere la carriera in Cina con un ricco triennale (da circa 13mln di euro a stagione). "Volevo 35mln in realtà, me ne hanno offerti 15, anzi neanche, in realtà un giocatore che ora gioca in Cina (riferimento forse a Obi Mikel del Tianjin Teda, ndr). Adesso, il massimo che posso fare per Marek è questo: chiedere 30 milioni fino a lunedì, altrimenti diventeranno 40" le parole di ieri di De Laurentiis. Nulla di inaspettato.
Le parole del presidente del Napoli hanno confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi e non sorprendono considerando i pochi investimenti sui cartellini dei club cinesi dopo l'introduzione della politica di austerity del governo con la luxury tax. Per cifre superiori ai 45mln di yuan (6mln di euro) i club devono pagare una tassa del 100% della transazione, ovvero per i 30mln chiesti dal Napoli vanno versati altri 30 in un fondo per lo sviluppo del calcio. Non a caso gli acquisti hanno subito una secca battuta d’arresto: nel 2016 vennero spesi 469mln di euro nelle due finestre di mercato, nel 2017 431mln mentre l'ultima per ora non va oltre i 60mln.
Se nei prossimi giorni non dovessero arrivare rilanci importanti, Marek Hamsik è pronto a restare con immutato entusiasmo (avendo ricevuto per primo la telefonata di Ancelotti per convincerlo). Nonostante l'offerta d'ingaggio faraonica, lo slovacco ha già fatto trapelare che non intende forzare la mano, tanto meno andare allo scontro con il club di cui è uomo simbolo dopo 11 anni. Permanenza che però potrebbe cambiare i piani del Napoli, avendo già definito l'arrivo di Fabian Ruiz (numericamente al posto di Jorginho) tramite clausola rescissoria e con l'idea di assicurarsi anche un centrocampista con caratteristiche di regia tra il connazionale Lobotka del Celta o Badelj a parametro zero. Anche per questo De Laurentiis non intende andare oltre lunedì per muoversi di conseguenza.