Nainggolan-Inter. Retroscena e protagonisti del trasferimento dell’estate
Due mesi e mezzo. Di silenzi, di lavoro, di contatti. Radja Nainggolan all'Inter è una trattativa che parte da lontano. Che nasce dai sogni di Luciano Spalletti, arriva nella scrivania di Piero Ausilio, transita dagli uffici di Suning, rimbalza dall'intermediazione della trattativa curata da Gabriele Giuffrida, passa dal telefono di Alessandro Beltrami e atterra sul tavolo di Monchi. E' così che Radja Nainggolan è arrivato all'Inter dalla Roma. Un piccolo pezzo del puzzle dopo l'altro, in silenzio, lontano dai riflettori. In prima pagina gli spifferi, mentre le parti discutevano di dettagli. Il contatto tra le società è stato costante, le chiamate altrettanto. Nella sede di Corso Vittorio Emanuele non erano un caso le presenze di Claudio Vigorelli, agente di Santon.
Di Stefano Castelnovo, procuratore di Nicolò Zaniolo. L'incontro nel centro di Milano tra Ausilio e Beltrami, mentre il ds nerazzurro e Monchi, coi viaggi tra il capoluogo lombardo e Roma di Giuffrida a unire tutti i pezzi del puzzle proseguivano i contatti, erano altri segnali. Poi la fumata bianca. Poi le visite di Nainggolan all'Inter, quelle di Santon e Zaniolo a Roma. 24 milioni nelle casse giallorosse. E la trattativa dell'estate è andata in porto. Un pezzo del puzzle dopo l'altro. Unito come un collante.