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Mussi: “Toro forte, squadra costruita con criterio”

di Elena Rossin
Fonte: Torinoganata.it
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© foto di Federico De Luca

Roberto Mussi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Mussi ha militato nel Torino dal 1989 al ’94 rendendosi protagonista della cavalcata alla finale della Coppa Uefa e poi contribuendo a conquistare l’ultima Coppa Italia vinta dal club granata. Attualmente si occupa dei Camp estivi organizzati dal Milan per giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio e dei ragazzini delle scuole calcio. Con lui abbiamo parlato delle impressioni che gli ha fatto la sua ex squadra in questo avvio di stagione.
Che cosa pensa del Torino anche se sono state disputate solo tre partite di campionato?
“E’ presto per dare un giudizio definitivo, però, sicuramente il Torino è partito con il piede giusto e sta cercando di portare avanti con il mister, che l’anno scorso subentrando nel girone di ritorno non era entrato bene in sintonia con i calciatori e l’ambiente, un preciso credo di calcio e modi di gestire la squadra che sembrano essere stati inculcati con il tempo da Mazzarri ai giocatori. Penso che il Toro possa fare bene, almeno le premesse ci sono. La squadra è stata allestita con un certo criterio e sembra anche abbastanza competitiva, ma sicuramente non si può pensare che il Toro possa lottare per lo scudetto, però, può togliersi delle soddisfazioni”.
Tra calciatori che sono andati via e altri che sono arrivati ci sono stati cambiamenti in tutti i reparti. Chi la convince di più e chi un po’ meno?
“Come dicevo è presto per dire cosa potrà funzionare bene o cosa sarà da rivedere, ma la prima impressione è che la squadra sia stata fatta con un certo criterio e, quindi, sia abbastanza equilibrata e coperta in tutti i reparti. Tutto però dipende da quali aspettative si hanno e da cosa si pretende da questa squadra. Credo che il gruppo abbia un buon potenziale per fare bene e al momento non vedo dove si possa andare a ritoccare la squadra per ambire a certi traguardi. Tre partite sono poche, anche se il Torino ha già affrontato avversarie importanti come Roma e Inter. Per questo non si poteva pretendere che vincesse e convincesse sempre, infatti, non ha ottenuto grandi risultati, ma il gioco e la mentalità ci sono e questo fa ben sperare per il futuro”.
In difesa gli arrivi di Izzo, Bremer e Djidji sommati ai già presenti Sirigu, N’Koulou e Moretti hanno reso il reparto più forte?
“Ci sono giocatori esperti e importanti e penso, dopo la prima impressione, che sia una squadra abbastanza equilibrata con un portiere di livello come Sirigu, che già l’anno scorso aveva dimostrato di essere un grandissimo portiere. Sarà comunque il campo, come sempre, a dare i responsi, però, io sono fiducioso perché la società ha lavorato bene, c’è un buon mister e l’organico può fare molto bene”.


L’attacco doveva essere funzionale al 3-5-2 ma con uomini come Belotti, Zaza, Falque e altri come Baselli e Soriano che possono fare anche i trequartisti il modulo dovrà essere differente per far giocare tutti. Un valore aggiunto oppure un potenziale ostacolo?
“Avere una squadra e un modulo ben definiti, per me, non dico sia un vantaggio, ma comunque è un punto di partenza che permette di avere le idee chiare. E’ anche vero, però, che si verificano situazioni che impongono cambiamenti dovuti agli avversari o a giocatori infortunati, quindi, avere una rosa così ampia con calciatori che si possono adattare a qualsiasi tipo di modulo è importante per il mister. E’ una sicurezza in più che permette di variare di domenica in domenica, ma chiaramente questo non deve creare confusione e ci vogliono punti fermi e certezze intorno ai quali far girare la squadra. Baselli e Soriano sono calciatori importanti che potrebbero tranquillamente giocare in tutte le squadre d’Italia. Come dicevo, la rosa del Torino quest’anno è importante come evidenzia l’arrivo di Zaza anche se è andato via Ljajic. Zaza può fare bene, anche perché credo che abbia voglia di riscattarsi e di farsi vedere e la convocazione in Nazionale gli dà sicuramente grande entusiasmo. Sono convinto che quest’anno il Torino ci darà delle grandi soddisfazioni”.
Per grandi soddisfazioni intende che il Torino potrà fino all’ultimo lottare per l’Europa League?
“Credo di sì, il Torino potrà lottare tranquillamente per un posto in Europa League perché ha un organico, un mister e una società alle spalle che possono dargli grande tranquillità e sicurezza. Come dicevo prima, ovviamente sarà il campo a dare il responso, anche se sulla carta la squadra è stata ben allestita, è quadrata grazie all’arrivo di giocatori importanti e soprattutto per la riconferma di calciatori altrettanto importanti che fanno sì che si possa lottare per un traguardo prestigioso. La Juventus è davanti a tutti e poi seguono Inter, Roma, Napoli, Milan e Lazio, quindi, ci sono cinque o sei squadre che si giocheranno i primi posti, ma subito dietro io vedo il Torino insieme magari a Fiorentina, Sampdoria e Atalanta, ma penso che il Toro potrà darci delle grandi gioie. Ci sono annate che possono andare male, ma anche che esaltano l’organico e tutto è ancora imprevedibile. Essendoci squadra, allenatore e società salvo grosse complicazioni il Torino quest’anno potrà fare molto bene”.

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