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Modric, l’ultimo no del Real. Ma nella notte restano piccole speranze. All’Inter è mancato uno come Mendes per Ronaldo. Nerazzurri sono comunque l’anti-Juve. E c’è sempre Rafinha. Milan, colpi da Champions League

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Florentino Perez ha detto l’ultimo no. Il Real Madrid non libera Luca Modric, non lo farà andare all’Inter come avrebbe voluto. Del resto, hanno spiegato i dirigenti madridisti al procuratore del giocatore nell’ultimo incontro di ieri, in due mesi sono cambiate troppe cose e il presidente spagnolo non può più mantenere la promessa fatta al centrocampista croato prima del mondiale.
Tutti colpa di Cristiano Ronaldo. Dopo aver perso il suo giocatore-simbolo, il Real Madrid non può permettersi di far andar via anche quello che ne dovrà prendere l’eredità come carisma e come leadership in campo e fuori. La posizione di Perez è comprensibile, ma è altrettanto comprensibile l’irritazione di Modric che per il suo futuro aveva disegnato scenari completamente diversi, dal passaggio all’Inter con i suoi amici-compagni croati per nuove sfide calcistiche, per poi chiudere in Cina nell’altra squadra di Suning. Al 99,9 per cento non andrà così. Restano piccolissimi margini da lasciare al dubbio di una notte tormentata, ma Luca Modric non sembra persona capace di colpi di testa clamorosi, trattasi di professionista di altissimo livello e come tale finirà per accettare la decisione del suo presidente che gli ha promesso il rinnovo del contratto fino ai 36 anni con ritocco di stipendio. In un mese di trattativa e di tira-molla forse all’Inter è mancata l’alleanza di un personaggio sul tipo di Mendes che è stato fondamentale per lavorare ai fianchi e poi convincere Florentino Perez a mollare Ronaldo. I procuratori di Modric ci hanno provato con meno armi di persuasione. Peccato.
Discorso quasi completamente chiuso dunque, ma il fatto stesso che l’Inter abbia cercato e forse in questi minuti ci sta provando ancora per un tentativo disperato, di prendere un giocatore di quel livello, ci racconta come siano cresciute in pochi mesi le ambizioni dei nerazzurri finalmente più liberi dai vincoli del fair play finanziario. E forse anche stimolati dall’affare-Ronaldo che ha scosso tutto il mercato.
Senza Modric l’Inter non farà altre mosse?
Probabile, non è escluso un ritorno last-minute su Rafinha anche se trattasi di giocatore dalle caratteristiche (oltre che del valore) diverse. Vedremo. E se la Juve è di un’altra categoria, l’Inter resta comunque la squadra che si è messa meglio. Un mercato che si potrebbe definire straordinario per la tempistica, per gli obiettivi centrati e per la qualità della rosa che mette a disposizione di Spalletti. Ausilio ha prima portato a casa parametri zero di grande rendimento come De Vriij e Asamoah, anticipato tutti su un giovane attaccante di grandissime prospettive come Lautaro Martinez, poi ha immesso muscoli e personalità (Nainggolan) sul centrocampo, per completare con Vrsaljko e Politano e chiudere con la tecnica di Keita. Ora il tecnico ha anche molte soluzioni in panchina, una squadra completa.
L’anti-Juve? Di sicuro quella che l’ha avvicinata di più. Con Modric probabilmente l’avrebbe raggiunta, ma resta la voglia di provarci.
Ci proverà anche il nuovo Milan targato Leonardo-Maldini.

Un lavoro straordinario, per molti versi inatteso. In un mese è cambiato il mondo e gli arrivi di Higuain (soprattutto), ma anche Caldara, Bakayoko e ieri Laxalt e Castillejo, proiettano i rossoneri direttamente nella corsa per un posto Champions. L’anno scorso, togliendo i mesi neri di Montella, il Milan con Gattuso aveva tenuto una buona media senza avere un campione e un goleador come Higuain, l’handicap una rosa ristretta. Ora ha colmato le lacune. E attenti a Castillejo, se riesce a inserirsi con facilità ha caratteristiche tecniche (è diverso da Suso) e qualità che potrebbero sorprendere tutti.
Ma non è finita qui. Da escludere Milinkovic-Savic. Sarebbe andato al Real in caso di addio di Modric, ma non è escluso che ci possa ancora andare. In Spagna, ma anche in Francia e in Germania, il mercato chiuderà il 31 agosto. Leonardo invece non molla Rabiot. Il francese in scadenza con il Psg potrebbe essere un colpo da contendere alla Juve magari a gennaio o riuscendo già oggi a trovare un accordo per l’anno prossimo. Ci sarà battaglia.
Battaglia dialettica a Napoli fra De Laurentiis e i tifosi. Se non ci sarà il grande colpo a sorpresa oggi, le piste aperte due mesi fa non si sono chiuse a cominciare da Cavani che non ha accettato di tornare spalmandosi lo stipendio. Peccato. Il mercato così non soddisfa anche se alla fine il Napoli ha speso quasi cento milioni. Momento difficile e rischioso. Preso un allenatore numero uno come Ancelotti non sono arrivati top player. Perché? Adl si fida della rosa che l’anno scorso è arrivata seconda dopo essere stata in testa per tante domeniche, ma forse troppi giocatori sono stati esaltati dal gioco di Sarri. Riuscirà Ancelotti a riconvertirli a un gioco diverso facendoli rendere ancora al massimo? E’ questa la sfida delle sfide. Non sarà facile vincerla, servirà il miglior Ancelotti e la comprensione dell’ambiente che dovrà dare tempo affinché il lavoro del nuovo team faccia effetto.

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