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Modric-Inter: è il D-Day. Ecco perché tutti i fattori esterni sono contro l’Inter (diversamente da come erano stati tutti a favore della Juve con Cristiano). Pogba-Barcellona: dipende da Lotito…

di Tancredi Palmeri
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E’ arrivato il giorno in cui l’Inter saprà se può tornare a sognare l’impossibile, come non le accadeva dai tempi del Triplete. Nonché in cui la Serie A può scoprire se davvero le cose hanno già cominciato a cambiare a livello sistemico, o se il locomotore Juventus tira ancora il resto del convoglio a una velocità insostenibile.
E’ arrivato cioè il giorno in cui si deciderà se Modric all’Inter non è solo il sogno di una notte di piena estate. E’ arrivato il giorno in cui Modric incontra Florentino Perez: la riunione è programmata nella tarda serata madrilena, a siesta completata, cosicché tutti siano belli carichi per dirsi quello che si devono dire. Potrebbe anche slittare a giovedì, ma il tempo per il calciomercato stringe maledettamente, solo 9 giorni fino alla chiusura in Serie A (per non parlare delle 48 ore che mancano in Premier, ad esempio).
L’azzardo dell’Inter ha fondamenta concrete: perché c’è l’offerta, c’è l’accordo con il giocatore, e c’è l’accettazione del progetto globale proposto, tanto economico quanto tecnico, fino all’eventuale sponsorizzazione di Suning.
Eppure per l’Inter è difficilissima, per una serie di congiunture esterne all’azione dei nerazzurri.
Congiunture esterne che invece erano state proprio la via spalancata per la Juventus.

Ovvero: tanto il rapporto di Cristiano con Florentino si era logorato nel tempo, non solo nel corso delle stagioni, ma proprio da gennaio ad adesso, così da preparare internamente un addio clamoroso ma comunque subodorato; quanto invece l’addio di Modric è stato un fulmine a ciel sereno (beh, non proprio sereno, via), caduto dopo la fine dei Mondiali, quando il Real Madrid con orgoglio ribadiva l’appartenenza alla Casa Blanca del miglior giocatore della Coppa del Mondo, facendosi quasi beffe della dipartita di CR7.

Poi: la multa di 30 milioni di Cristiano Ronaldo, che ha fatto saltare il banco della trattativa, arriva da un lungo periodo di negoziati con l’autorità fiscale, a cui parallelamente si era accompagnata quella estenuante tra giocatore e società per la sempre respinta richiesta da parte del portoghese di pagare il saldo; Modric invece ha appena saldato al Fisco spagnolo 1 milione di €, e non è chiaro se la situazione possa peggiorare.

E ancora: quando Cristiano Ronaldo chiese l’aumento - vedendoselo rifiutare fino a quando le intenzioni non si sono trovate fuori tempo massimo - il budget salariale del Real Madrid era totalmente saturo, mentre adesso Modric (che incredibilmente incassa solo il 5° stipendio al Madrid) potrebbe vedere arrivare nella sua direzione una parte di quei 30 milioni, tra salario e tasse legate allo stipendio, lasciati vacanti da Cristiano Ronaldo.

E inoltre: l’addio a Cristiano è avvenuto a Mondiale ancora in corso, con un mese abbondante di mercato davanti, e teoricamente con il tempo di provare a prendere un Mbappé o un Dybala (non importa non sia successo: importa che Florentino vedesse la possibilità di metterci una pezza); per Modric invece manca solo una decina di giorni, in cui riuscire a trovare un sostituto per un giocatore tecnicamente tra i più insostituibili.

Ed ultimo, ma forse più importante: abbiamo assistito il 10 luglio a un evento praticamente unico fino a quel momento nella storia del calcio, ovvero Florentino che abbassa la testa e accetta le condizioni di un giocatore, il più importante peraltro; e questo dopo aver incassato anche l’addio di Zidane. E martedì Florentino ha perfino incassato l’addio di Kovacic - per carità, non paragonabile ai precedenti, ma è significativo che anche Kovacic possa permettersi di fare quello che vuole alle sue condizioni al Real Madrid di Florentino. Peraltro Kovacic che sarebbe stato teoricamente il rimpiazzo di Modric.
Davvero è possibile dunque vedere di nuovo Florentino abbassare la testa, per un giocatore che tutti i madridisti gli stanno chiedendo di tenere senza se e senza ma?!
Facile pensare che il presidente del Madrid si presenti all’incontro con un aumento di stipendio che pareggi il 40% in più che l’Inter è pronta a pagare al croato, e a quel punto chissà che Lukita Modric non termini con un bell’abbraccione filiale per Florentino Perez.

E in questa allucinazione estiva fantastica in cui la Serie A è tornata a comandare con il trattore sulla tangenziale del calcio europeo, è surreale ma vero: Claudio Lotito tiene in mano il destino dell’élite del football mondiale. Perché Pogba al Barcellona non è un’illusione, ma una realtà che va consolidandosi di ora in ora. L’accordo tra giocatore e club è raggiunto, l’offerta del Barcellona non è ancora all’altezza (110 milioni, o 50 milioni più Yerry Mina e André Gomes), ma è migliorabile. A patto però che il Manchester United trovi il sostituto entro le 48 ore mancanti al gong di mercato inglese: e per ora l’unico sostituto a disposizione sembra essere Sergej Milinkovic-Savic.
Tutto dipende da Lotito: e all’imperatore Claudio laziale non deve parer vero di poter avere il potere di vita o di morte sui destini del calcio europeo con un semplice gesto del pollice…

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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