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LIVE TMW - Juve, Allegri: "La percentuale di permanenza? Altissima"

di Marco Spadavecchia
Dall'inviato a Vinovo
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ultimo atto, prima della festa. Massimiliano Allegri in conferenza stampa presenta la sfida contro il Verona, in scena domani allo Stadium alle 15. Una gara priva di significato sportivo (Hellas già retrocesso) ma carica di emotività: premiazione sul terreno dell'Allianz e parata nel centro di Torino, una giornata di festa che coinvolgerà tutto il popolo bianconero. Tuttomercatoweb segue live l'incontro con i giornalisti, previsto per le 12 dal Media Centre di Vinovo. Si comincia parlando della possibilità di incontrare Buffon da avversario: "Per Gigi sarà una giornata storica, domani penseremo a festeggiare. Sarà lui a decidere cosa vorrà fare. Dobbiamo festeggiare lo scudetto e la Coppa Italia. E i suoi vent'anni di carriera alla Juventus".

La sua percentuale di permanenza in Juve? "Altissima, ci incontreremo con la società e valuteremo sul futuro. Se domani riuscissimo a non subire gol, saremmo la squadra meno battuta di tutti i campionati italiani".

Su Buffon: "E' un campione. Credo sia il miglior portiere mai esistito. Domani per tutti, e per Gigi in particolare, sarà una giornata storica. L'importante sarà festeggiare scudetto, Coppa Italia e la sua carriera".

Sulla finale di Champions, due squadre che non lottano per la vittoria del campionato, Real e Liverpool: "La Juventus lotta sempre per raggiungere tutti gli obiettivi. Giochiamo ogni tre giorni, ed è giusto che si vada avanti così. E' stimolante essere dentro tutti gli obiettivi. I miei quattro anni sono stati ognuno diverso dall'altro. Il primo è stato quello della consapevolezza: siamo cresciuti molto in autostima, compresa la finale di Champions e la vittoria della Coppa Italia. Il secondo è stato quello della rimonta incredibile, 25 vittorie su 26, e dell'ottavo di Champions più la Coppa Italia. Il terzo è stato l'anno dello scudetto della costanza. Questo è stato quello più bello, abbiamo duellato con il Napoli, che potrà arrivare a 91 punti. Chi non fa i complimenti a questa Juve non ha rispetto per il lavoro fatto in questi quattro anni. Non si può mettere in discussione una squadra che vince 4 scudetti, 4 Coppe Italia e conquista due finali di Champions, soprattutto paragonando la Juve a una squadra che non ha fatto nemmeno una finale. Quest'anno abbiamo giocato 53 partite e cambiato 51 formazioni. Numeri importanti, ottenuti insieme a risultati giunti anche in momenti di difficoltà. Devo ringraziarli".

Ti stupirebbe se alcuni giocatori chiedessero di partire in caso della tua riconferma? "Non lo so. Partiranno certamente Lichtsteiner e Asamoah, che hanno fatto tanto. In ogni spogliatoio c'è casino. Chi rimarrà dovrà sapere che si riparte a luglio per un'annata importate".

Sulla programmazione: "Alla Juve arriveranno giocatori caratteriali, che hanno voglia di lavorare e di vincere. Chi ne ha meno può acquisirle proprio alla Juve, uno degli otto club più grandi d'Europa. Trovare meglio è difficile. Lavorare per fare la storia della Juventus è il nostro obiettivo. Senza sacrificio non si vince. Servirà avere nuovi obiettivi, la prossima stagione. Credo che la media punti sarà molto più bassa".

Quali i meriti? "Non devo dirli io. Vado orgoglioso del fatto che la squadra sia arrivata a vincere con me. I meriti sono solamente dei ragazzi. Dico solo che a volte li ho aiutati a perdere. Nei momenti difficili mi diverto di più. La monotonia mi fa perdere la mia caratteristica peggiore: quella di arrangiarmi nel casino. Con una società forte come la Juve è più facile vincere, che è sempre qualcosa di straordinario. Mettere in discussione quello che ha fatto la squadra negli ultimi quattro anni, vuol dire non essere obiettivi. Questo fa parte di un'educazione che spesso manca".

Sul cammino: "Dopo Napoli ero considerato inadeguato, tutti l'avrebbero dato a loro. Quella è la settimana più bella della stagione. Hanno mantenuto l'equilibrio, con la convinzione che loro un colpo l'avrebbero perso".

Su Higuain e Marchisio: "Non parlo di mercato. Higuain è stato decisivo per il suo gol a San Siro contro l'Inter. E' normale fare panchina, fa parte dell'annata, non vuol dire mettere in discussione un giocatore".

La Juve più bella? "Il primo anno, con i tre dietro, la Juve comandava meglio le partite. Il secondo anno, quello della rimonta, siamo stati meno belli ma più solidi. L'anno scorso la squadra vinceva ma si giocava male; poi abbiamo cambiato, con il 4-2-3-1. Quest'anno abbiamo giocato bene, la prima parte del campionato; poi ho cambiato, serviva più solidità e la certezza di voler arrivare in fondo. Sono momenti, quando servono certe cose serve che tu gliele dia".

Prossimo anno annata difficile? "Ogni anno si dice lo stesso. Servono sempre stimoli nuovi: un po' arrivano da dentro, un po' arrivano dall'esterno. Ogni anno sono tutti pronti a batterti".

Cosa può farle cambiare idea, in termini di permanenza? "Non vedo elementi che mi possano fare cambiare idea".

Nemmeno un'eventuale offerta importante? "La prima che saprà tutto sarà la società, come tutti gli anni".

La formazione: "Cuadrado e Bernardeschi non ci saranno. Giocheranno Buffon, Lichtsteiner, due tra Barzagli, Benatia e Rugani. Barzagli è da tenere fermo, vista l'eta... e le serate. Poi Alex Sandro, Marchisio, Sturaro, Pjanic o Bentancur. Poi vediamo Higuain o Mandzukic, con Dybala e Douglas Costa. Con Pinsoglio alla fine".

Cos'è lo stile Juve? "C'è passione, sacrificio e lavoro. E' un dna che la Juventus ha da 100 anni. E credo sia una cosa molto importante".

La giocata che le è rimasta particolarmente impressa? "A Londra, si è vista la differenza da quando la palla entra o esce. La cattiveria con cui la squadra ha aggredito la palla".

In Italia ha sempre vinto. Perché resta alla Juve? "Ho sempre da guadagnare. Tutto va rovesciato in positivo. Dopo il gol di Koulibaly abbiamo lavorato tutta la settimana sapendo la il Napoli avrebbe fallito un colpo".

La conferenza termina alle 12.35.

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