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LIVE TMW - Bonucci: "Anno zero per il calcio? Era 12 mesi fa ed è addirittura peggiorato"

di Andrea Losapio
Fonte: Dall'inviato a Coverciano
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Finisce la conferenza stampa.

Sul presidente federale. "La richiesta è quella di dare delle regole ferree e certe al movimento calcio. Ora siamo all'11 di ottobre e la Viterbese che a me sta tanto cara non ha ancora giocato una partita. Non credo sia normale nel calcio, quindi dovrà fare una riforma importante perché il movimento calcio riparta e trovi serenità. La posizione di Tommasi? Presa anche in virtù del fatto che sia uno stimolo per chi deciderà il futuro. Il bisogno primario sono i calciatori e che vengano prese decisioni nel merito. Noi abbiamo fiducia nel futuro presidente, che possa cambiare e migliorare il calcio italiano".

Su Barella. "Lo vedo pronto, con il Cagliari trascina da solo la squadra. È un leader, seppur giovane. Gli va dato il tempo di crescere e di sbagliare. Serve il giusto tempo. Ma come detto per Bernardeschi credo sarà uno dei pilastri".

Sulle parole di Giorgetti a Trento. "Noi abbiamo vissuto un punto zero un anno fa. Non è cambiato praticamente niente, forse le cose sono peggiorate. Mi auguro che con le elezioni di un nuovo presidente federale si possa vedere del buono. Lo merita l'Italia, il movimento calcistico, i tifosi e noi giocatori perché ci sia chiarezza, con una riforma limpida che migliori il calcio italiano".

Sulla qualità della Juventus per rilanciare l'Italia. "In questo momento credo che i bianconeri abbiano esperienza e qualità. Guardi la rosa e dai nomi dici che è difficile lasciare fuori 7-8 giocatori. Sarebbero titolari in tante altre squadre che competono per vincere la Champions. Manca questo salto che stiamo intravedendo nei più giovani".

Ancora su Cristiano Ronaldo. "Ti stimola sempre, vedi un ragazzo di 33 anni che ha vinto 5 palloni d'Oro che non molla un centimetro. È soltanto da ammirare e ti può far rendere ancora meglio".

Su Szczesny: "Abbiamo riso e scherzato nei giorni passati, questi 90 minuti ci vedranno avversari. Sarebbe bello segnargli, anche per prendere in giro".

Sull'andata. "Dobbiamo migliorare la fase tecnica, abbiamo concesso tramite errori che hanno dato modo di ripartire, che è il gioco che prediligono. Dobbiamo essere molto attenti nelle ripartenze. Zielinski, Lewandowski, Piatek, Milik... dovremo fare massima attenzione e non concedere spazi e campo a chi ci va a nozze con queste cose".

Su CR7: "L'ho visto tranquillo e sereno, sono vicende personali. Chi di dovere farà ciò che è giusto fare".

Sul razzismo. "Penso che il discorso sia molto più ampio rispetto alla sola curva della Juventus. Vediamo ogni giorno, nel sociale, episodi di razzismo e bullismo. Alcune pieghe negative che la nostra società ha preso negli ultimi anni. È un problema che dev'essere affrontato. Non verrà mai sconfitto, ma chi di dovere deve prendere posizioni più nette verso chi si atteggia da grande attraverso atteggiamenti deplorevoli".

Su Bernardeschi. "Ha fatto una crescita impressionante lo scorso anno, sta continuando in questi mesi. Mi ha impressionato, lo avevo visto in Nazionale, ora l'ho trovato alla Juventus e sta diventando un uomo".

Sui centimetri mancanti. "Puoi concedere sulle palle inattive, marcando a zona cerchi di limitare questa differenza fisica, però poi la cosa positiva è che quando hai palla i nanetti ti fanno divertire".

Sul rischio retrocessione. "Sicuramente domenica c'è un certo valore, è una gara difficile da giocare che abbiamo l'obbligo di vincere. Scendere in Lega B può compromettere situazioni, come l'euro2020 e il prossimo mondiale. Non è da dentro fuori ma poco ci manca".

Sul peso della maglia. "I giovani di oggi, forse, soffrono un po'. Devono esprimersi come meglio sanno, alla fine quando siamo qui ognuno cerca di aiutare l'altro. Rappresentiamo un paese che vuole farci vincere sempre, tornare orgogliosi come nell'Europeo del 2016 dove abbiamo fatto bene. È compito dei più vecchi fargli capire di giocare le chance al massimo".

Sui gol subiti. "Prendere sempre gol è un problema, dobbiamo riuscire a rimanere equilibrati, anche se con l'Ucraina abbiamo preso due tiri in porta. È un dato che ci deve far riflettere. I tre attaccanti che non danno riferimento sono un problema, perché i movimenti sono difficili da leggere, la relazione fra i tre: chi attacca, chi va incontro... è stato un esperimento positivo".

Sugli allenamenti di Mancini. "È meno ossessivo, ma chiede molto alla squadra. Non a caso mercoledì è venuta fuori una gara interessante a livello tattico e tecnico. Abbiamo spinto per stare nella metà campo avversaria, recuperando più palloni possibile. Il ct ci dà tanti momenti di riposo, ma tatticamente non facciamo poco".

Sulle frasi di Ventura del post Spagna. "Non posso risponderti, è un pensiero e non so a cosa si riferiva. Noi siamo stati a completa disposizione del ct, prima durante e dopo la Spagna".

Sul derby Milan-Inter: "Spero di vedere una grande partita, ma preferisco il Milan. Ho lasciato bravi ragazzi e un grande allenatore".

Sugli attaccanti che non segnano. "Non ci sono mai stati bomber con tantissimi gol, in Nazionale. C'è chi arriva a 50-60 gol, in Italia è Gigi Riva con 35, se non sbaglio. La tradizione dice così, poi in quest'ultimo periodo sono girati molti attaccanti. Trovarne uno che ne faccia 20 in 20 partite è difficile. La Nazionale è una cosa diversa, la maglia ha un peso differente".

Sul ritorno ad allenare di Ventura. "Credo sia importante per lui, ritrovare una panchina per dimostrare che dopo la non qualificazione al Mondiale ci possa essere un'altra chance. Io con lui sono nato, quindi posso solo ringraziarlo. Dopo la Svezia è stato fatto un gioco al massacro, però è ovvio che, sia lui che noi, abbiamo avuto delle colpe. Va detto. Gli auguro un in bocca al lupo perché le sue idee, maturate giorno dopo giorno, possono essere importanti".

Sulla Nations League. "Questo nuovo torneo ti permette di giocare gare da 3 punti, stimolo diverso rispetto alle semplici amichevoli. Arrivare e vedere uno stadio pieno è sempre importante, questo può attirare più persone allo stadio. Mi auguro che nel corso degli anni queste manifestazioni vengano sempre più apprezzati".

Sul non vincere. "Sono tornato alla Juventus e vinciamo partite su partite, dentro di me c'è una situazione di benessere. La vittoria fa lavorare meglio, per arrivarci non bisogna scordarsi ogni dettaglio. Nei 20 metri bisogna fare male all'avversario, non essere felici di arrivare lì".

Sui problemi. "A me piace vincere, perdere o pareggiare mi fa rosicare. Sapete qual è il mio umore. Nella partita contro l'Ucraina si è vista un'Italia diversa, positiva e propositiva. Ci manca fare gol, è un dato che non possiamo non prendere in esame. Sono fiducioso per domenica e per il futuro".

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