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LIVE TMW - Ancelotti: "Spero di restare a lungo. Todibo interessante"

di Lorenzo Di Benedetto
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, rispondendo per prima cosa ad alcune domande degli ascoltatori: "Sono contento di essere rimasto nel cuore di quasi tutti. Ibrahimovic? Ibra è un grande".

Ci racconta qualcosa dei canti fatti con la squadra?
"Il canto fa gruppo ed è la mia seconda passione dopo il calcio. Mi piace molto cantare quindi non ho nessun problema a farlo in squadra. Insigne e Koulibaly? C'è un bel gruppo, di altissimo livello. Inoltre non mi posso certo lamentare della disciplina dei ragazzi. In ogni squadra c'è sempre quello più sbadato, ma devo dire che qui non l'ho trovato. Quello che rompe di più le scatole? Mario Rui (ride, ndr)".

Cosa ci dice del cibo di Napoli?
"Mi mancheranno sempre i tortellini emiliani, fanno parte della mia cultura e della mia tradizione, ma qui ci trattiamo bene. Ho cominciato a mangiare le pizze, ma non posso farlo tutte le sere. Spero di restare tanto tempo per fare un tour".

Proseguirebbe la sua carriera in Cina?
"Ad allenare non ci andrei, ma in vacanza sì. Ci sono stato col Bayern per giocare un'amichevole, c'è di meglio".

Ci può fare un esempio di discorso motivazionale alla squadra?
"Ciò che non dovete avere mai è la competitività con gli altri. Dovete avere la competitività con voi stessi. Giorno dopo giorno dovete migliorare voi stessi, non cercare di raggiungere qualcuno. Solo così potete essere migliori".

Il suo rapporto con le tifoserie dov'è stato è ancora ottimo?
"Ho fatto tante esperienze e ho lasciato bei ricordi. Tra tanti anni spero di poterli lasciare anche qui".

Si parla molto dei suoi baci.
"Il bacio ai calciatori è un segno d'affetto e riconoscenza, o anche di supporto. Dipende dai momenti e dalle situazioni. Si può baciare anche un calciatore che ha giocato male".

Si sente innamorato di Napoli?
"Mi piace molto, mi trovo molto bene. E' un bell'ambiente. Ha delle viste uniche".

Ha mai litigato con De Laurentiis?
"Ancora no, non abbiamo avuto neanche discussioni. Siamo sempre andati completamente d'accordo su tutto. C'è certamente rispetto reciproco, quello di sicuro".

Com'è la pizza a Napoli?
"Quando la mangi a Napoli non la mangi più da nessuna parte. E lo stesso vale per la mozzarella. La mangiavo in Canada, ora quando ci tornerà non la mangerò più dopo aver assaggiato questa. A me la pizza piace Margherita".

Più facile imparare a cucinare la genovese o mettere Hamsik regista?
"Più facile mettere Hamsik regista per me".

Da dove nasce l'idea di mettere Insigne al centro dell'attacco?
"Mi è venuta in mente con la Sampdoria per farlo rifiatare maggiormente e renderlo più lucido davanti".

Qual è il campionato più difficile dove ha allenato?
"I campionati sono tutti difficili per diversi aspetti. Nel campionato inglese c'è concorrenza verso l'alto, in Spagna ci sono tre squadre di grandissimo livello su tutte, in Italia è molto complicato dal punto di vista tattico. Ogni campionato ha le sue caratteristiche. Diciamo che il campionato maggiormente competitivo è la Premier League".

Tra i campioni che ha allenato manca Cavani...
"Ne ho allenati tanti, ma Cavani ancora no. Mai dire mai. Se mi piacerebbe? Mi piace allenare i giocatori bravi. Cavani è molto bravo. Maradona? E' stato il calciatore più difficile da incontrare, ma anche il più corretto, il più onesto. A volte ci si doveva adattare".

Ci credete allo scudetto?
"Non è il momento di far calcoli. Siamo partiti bene, si può fare meglio. Il primo bilancio si può fare alla fine del girone d'andata, quando ci sarà chiarezza anche in Champions League, vedremo se saremo passati e lì vedremo il distacco".

Ha detto che per vincere c'è bisogno di fortuna. Conferma?
"Anche. Io sono nato fortunato. Anche ADL? Sì, anche il presidente. Ma ci sono anche altre componenti".

Il suo rapporto con Galliani?
"Con lui ho passato tante avventure belle, difficili. E' sempre stata una persona generosa, un dirigente grandissimo che insieme a Berlusconi ha costruito un Milan fantastico. Ho avuto la fortuna di partecipare a quell'ambiente sia da calciatore che da allenatore. Adesso io e Galliani siamo in discussione, anche con Berlusconi. Vogliono che gli dia del 'tu', ma non ce la faccio. E non è per una questione d'età".

Cosa ne pensa di Marotta all'Inter?
"Ha fatto molto bene alla Juve. E' un dirigente serio, capace. Farà bene anche all'Inter. E' una persona di grande esperienza, un acquisto positivo per i nerazzurri".

Uva ha detto che valuteranno l'ingresso della VAR già agli ottavi di Champions.
"Mi piacerebbe. Sono già in ritardo. Ora ne fanno una questione sugli arbitri e la poca esperienza sulla VAR. Ma comunque sia dagli ottavi di fianle di Champions League ci sono tutti arbitri d'esperienza e la VAR potrebbe aiutarli. Negli ultimi tempi ci sono stati troppi errori. Se fai un errore in campionato c'è tempo per rimediare, se lo fai in Champions sei fuori. C'è l'intenzione e la volontà di utilizzarlo un po' di più. Poi, come tutte le cose nuove, hanno bisogno di esperienza. Il sistema non è partito male. Ci sono stati alcuni episodi negativi, ma alla fine è sempre una decisione dell'arbitro. Il VAR deve solo mostrare lui. Io dico che la VAR andrebbe utilizzata un po' di più".

La Champions League?
"È un momento che determinerà la seconda parte della stagione. Finora le cose sono andate bene, ora serve un altro sforzo. Ci saranno tante partite impegnative, dobbiamo prepararci per la seconda parte della stagione. Superare il turno di Champions sarebbe un grandissimo risultato".

Todibo è un'idea?
"E' un buon giocatore. Il club è ben attento ai giovani calciatori. Al momento non è possibile vederlo al Napoli. Abbiamo una grande struttura, con Giuntoli che segue diversi calciatori. Todibo è un giocatore interessante".

Ha detto che andrete via dal campo ai prossimi insulti razzisti.
"Bisogna farlo, serve la volontà di tutti. Tutti i tifosi, anche quelli del Napoli, devono cambiare atteggiamento e non insultare gli avversari. Noi abbiamo bisogno del loro supporto, della loro energia e non degli insulti per gli avversari. Ci faremo rispettare in trasferta, c'è un regolamento che parla chiaro. Gli insulti razzisti e territoriali non devono esser fatti, è competenza dell'arbitro far rispettare il regolamento".

Suo figlio Davide che vice è?
"Il nostro è un rapporto costante e continuo, diverso da quello che potrei avere con un altro vice. Io e mio figlio ci sentiamo anche fuori dal lavoro e parliamo sempre di allenamenti. E' un rapporto diverso. Discussioni sul ruolo di Fabian? Ci sono stati confronti su questo. Mi trovo bene con i calciatori, con lo staff, con i massaggiatori. Abbiamo creato una bella famiglia e questo può darci dei vantaggi".

La parola 'Scudetto' può essere pronunciata?
"E' un sogno e per fortuna non è una utopia. I sogni si possono raggiungere, le utopie no".

Termina qui l'intervista di Carlo Ancelotti.

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