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LIVE TMW - Agnelli: "Superlega esclusa. E il mondiale per club non funziona"

di Ivan Cardia
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

14.05 - Conferenza stampa congiunta ECA-UEFA. Il presidente dell'associazione che riunisce i club europei, Andrea Agnelli, e il presidente del massimo organismo calcistico europeo, Aleksander Čeferin sono pronti a raccontare i risultati dell'incontro con Tibor Navracsics, commissario europeo per l'educazione, la cultura, lo sport e la gioventù.

Primo a parlare è Agnelli: "È un giorno importante per il calcio europeo. Il commissario europeo approva la proposta UEFA ed ECA, abbiamo firmato una lettera d'intenti che prolungherà il nostro accordo fino al 2024. Abbiamo deciso l'ambito nel quale sarà adottato e abbiamo presentato il nostro programma al commissario. Abbiamo fatto una dichiarazione della volontà da parte nostra di sviluppare il calcio europeo insieme. L'incontro era stato programmato prima di questi ultimi leaks e questo è stato positivo per poter arrivare a una dichiarazione congiunta oggi. C'è stata molta speculazione in queste settimane, sicuramente è una grande opportunità di dimostrare la volontà di continuare insieme non solo fino al 2024 ma anche oltre. Dal 2015 ci sono state tante dichiarazioni per arrivare al financial fair play 2.0 e abbiamo lavorato per sviluppare una terza competizione a livello europeo che ora attende l'approvazione della commissione esecutiva di dicembre. Se sarà approvata ci sarà una terza competizione dopo il 2024. Ma guardiamo anche oltre, la nostra intenzione è quella di cambiare il calendario internazionale delle partite. Ci vuole un'organizzazione dei campionati con i tornei che si giocheranno negli anni pari, dobbiamo valutare anche come gestire le finestre di gare internazionali e mantenere lo stesso numero di partite. Bisognerà bilanciare le competizioni interne con quelle internazionali, mantenendo periodi di riposo. Una volta deciso tutto questo, potremo scegliere il format della competizione".

Parla Ceferin: "È un giorno importante. Abbiamo firmato una lettera di intenti e a breve firmeremo un memorandum di understanding. Da quando sono in questo ruolo ho voluto vedere la Commissione Europea per presentarci insieme e dimostrare che vediamo un cammino comune. Molti dicono che i club non ci tengano, invece abbiamo la prova che per loro è importante. Condividiamo l'opinione che il calcio non è in vendita, che non possiamo vendere la nostra competizione a nessun terzo. Non siamo i padroni del calcio, siamo solo stati eletti presidenti. Per quanto riguarda l'UEFA, è cruciale che il calcio europeo sia unito. Possiamo mostrare la strada da percorrere. Il basket, per esempio, ha problemi a questo riguardo".

Ora si passa alle domande: potete chiarire cosa intende Infantino quando si parla di vendere il calcio?
Ceferin: "Non ho un'opinione precisa, non ho abbastanza informazioni. Non posso commentare articoli della stampa, ma ripeto quello che ho già detto: non abbiamo abbastanza informazioni sul contesto o su altro. Soprattutto non possiamo approvare un progetto del genere senza sapere di cosa si tratta".

Ha detto di credere in promozioni e retrocessioni, in Nations League. C'era molto scetticismo.
Ancora Ceferin: "Per quanto riguarda la Slovenia, non credo alla retrocessione, però purtroppo lo devo accettare (Ceferin è sloveno, ndr). Per quanto riguarda le critiche, abbiamo sempre visto vincere i grandi e i piccoli non riuscirci. Penso che questa sia la strada verso gli Europei, prima era impossibile per alcune squadre. So che alcune grandi sono deluse per la retrocessione, però questo è lo sport".
Agnelli: "Posso soltanto ripetere quanto ha detto il presidente. La Nations League ha avuto partite molto belle, consentendo a squadre dello stesso livello di competere una contro l'altra. Sono sicuro che anche in estate sarà un successo, questa competizione potrà essere un esempio, è stata apprezzata da tifosi e calciatori".

Come influenzerà la Brexit le competizioni calcistiche?
Sempre Ceferin: "Al momento non vedo problemi per l'europeo del 2020. Sicuramente ci saranno delle questioni legali più in là, ma ora è troppo presto per commentare".

Oggi dite addio alla Super Lega.
Agnelli: "Il futuro deve essere ancora scritto. La Super Lega è esclusa, e questo è importante. Per quanto riguarda la ECA, e anche la Juventus, nel 2018 non si può parlare di Super Lega. L'abbiamo dimostrato alla Commissione, abbiamo parlato con il presidente Ceferin e abbiamo detto che non abbiamo nulla a che fare con i documenti emersi su un progetto di Super Lega. Lo escludo sia come presidente dell'ECA che della Juventus. L'ultima volta che ne abbiamo parlato è stata nel 2015, poi sono cambiate tante cose, a partire dall'elezione di Ceferin, e anche della mia. Abbiamo iniziato a pensare a cosa fare, per ora sono soltanto idee ma è stato importante aver trovato un accordo. A gennaio inizieremo a lavorare cosa succederà dopo il 2024. Le pre-condizioni sono chiare: periodi di riposo, gestione delle finestre internazionali e via dicendo, quello che ho detto prima. Queste sono le cose cruciali per i grandi club, ma riguardano anche quelli medi e piccoli. Dobbiamo trovarci tutti d'accordo, è quella la via per il successo".
Ceferin: "La Super Lega è fuori questione. Nel 2018 peraltro nessuno ne ha parlato".

Oggi cambia qualcosa sul Mondiale per club in futuro?
Ceferin: "Vedete qualche differenza tra una SuperLega privata e una competizione interamente privata, che inizi con documenti segreti tra pochissimi grandi club. Qual è la differenza con la SuperLega? Io non la vedo sinceramente, ma questo non vuol dire che la FIFA non possa organizzare un nuovo Mondiale. Lo fanno già ora e c'è sempre spazio per migliorare. Ma non in questa direzione, penso che sarebbe un'apertura alla SuperLega, se non la SuperLega".

Siete pronti a escludere che anche dopo il 2024 la Juventus e i grandi club non considereranno la SuperLega, senza UEFA come successo per esempio nel basket?
Agnelli: "Quello che abbiamo già oggi dovrebbe escludere tutti i grandi club da questo discorso. Siamo contenti di quello che abbiamo. Il formato, l'accesso e la distribuzione delle competizioni sono gestite in modo congiunto tra ECA e UEFA. Tutte le competizioni per club sono gestite congiuntamente da un anno e mezzo. Questa è una assicurazione che il futuro delle competizioni andrà nella direzione dell'interesse dei club, non solo a livello economico, ma non solo: essendo parte della famiglia più antica nel mondo del calcio, io comprendo la funzione sociale del calcio. E la UEFA non è solo il centro del calcio europeo, ma anche del calcio globale".

Che idee avete per il futuro della Champions?
Ceferin: "È troppo presto per divulgare informazioni, magari finiremo la definizione al termine del prossimo anno. Però possiamo dire che l'obiettivo è quello di una competizione più inclusiva. E il sogno di potersi qualificare alle competizioni europee deve rimanere vivo per qualsiasi club. I dettagli li dovremo definire con i nostro soci, sarebbe inappropriato renderli pubblici prima di discuterne all'interno".

È solo una novità economica?
Ceferin: "A volte vedete complotti dove non ve ne sono. Non facciamo finta ora di avere buoni rapporti: discutiamo, litighiamo, abbiamo opinioni diverse. Poi facciamo un passo indietro e lavoriamo per lo sviluppo del calcio. Ci sono, credo 232 club nell'ECA: tenerli contenti tutti non è facile, neanche per l'UEFA".

Il rapporto con la FIFA.
Ceferin: "Non dobbiamo essere uniti contro la FIFA, ma perché crediamo nel modello europeo. Ho una buon rapporto con chiunque nel mondo dello sport, ma non sono stato eletto per fare amicizia. Devo guidare il calcio europeo: per me va oltre alcune competizioni FIFA su cui non siamo d'accordo. La cosa importante è che i tifosi capiscano che il tempo dei segreti e delle discussioni nelle stanze oscure è finito. Almeno nel calcio europeo. È finito: oggi non possiamo dirvi tutto perché stiamo ancora discutendo tra di noi, ma vogliamo condividere con voi le nostre idee".

25 miliardi sono tanti, come potete esser sicuri che se Infantino facesse una proposta concreta nessun club accetterebbe?
Agnelli: "Noi, come club, crediamo in questo modello. E parlo della maggioranza. A volte scherzo con Ceferin, è più difficile essere presidente dell'ECA che dell'UEFA, a causa degli interessi presenti. Ciascun club, a qualsiasi livello dagli amatori ai top club, corre un rischio imprenditoriale. Che sia la Juventus o il più piccolo club islandese, tutti vogliamo crescere. È logico. Il nostro obiettivo non è attirare le persone con proposte indecenti: 25 miliardi è una proposta che abbiamo letto solo sui media. Con la FIFA dobbiamo discutere, perché il mondiale per club attuale non funziona: la Coppa Intercontinentale era molto meglio. La novità è stata un fallimento, dobbiamo discutere di questo. Il mondiale può cambiare, ma prima di muoverci in quella direzione vogliamo una piattaforma. Tutte le cose di cui parlavo all'inizio. Poi potremo discutere, ma è difficile parlare di proposte di cui abbiamo letto solo sui media. Questa offerta da 25 miliardi avrebbe riguardato due competizioni, ma noi non ne abbiamo saputo nulla in via diretta e non abbiamo votato. Siamo convinti che la riforma delle competizioni europee dal 2024 sarà un modello".

Qual è la posizione dell'UEFA sullo scandalo belga?
Ceferin: "È una domanda interessante. Il peso di alcuni agenti su certi club è tremendo e può condizionare le competizioni, anche senza match-fixing. So che ci sono state tante discussioni, è una delle cose che dovranno essere regolati. Credo che nel 2015 la FIFA abbia sbagliato a de-regolamentare, ora non c'è nessun controllo ed è più difficile fare nuove regole che toglierle. Non ho una soluzione immediata".

Oggi il Milan è andato a Nyon. Come è possibile che Li Yonghong, un uomo che nessuno conosceva, sia arrivato al vertice del club?
Ceferin: "Ho già risposto in passato. Ci sono autorità indipendenti che stanno indagando e non voglio interferire. Penso che ci debbano essere delle soluzioni politiche, ma non entrerei nel problema specifico. Sapevamo tutti che c'era un problema, ma non toccava a me entrare in profondità, altrimenti non ci sarebbe bisogno di autorità indipendenti".

Sulla collaborazione con la Commissione Europea.
Ceferin: "Oggi abbiamo incontrato solo il commissario europeo allo sport, per ora non abbiamo incontrato altri ma continueremo a parlare con la Commissione Europea".

È possibile immaginare un nuovo calendario, con gare interne in settimana e gare internazionali nel weekend?
Ceferin: "Direi di no, non mi sembra probabile. Magari alcune partite si potrebbero giocare in giorni diversi rispetto a oggi, ma è ancora presto per parlarne".

Diversi club europei stanno pensando a giocare altrove, per esempio negli USA, determinate partite di campionato. È un problema o una possibilità?
Ceferin: "Legalmente, il cammino è chiaro. Non entriamo in casi specifici, come la Liga, ma faccio un esempio. Se la Juventus volesse giocare contro il Chievo a Shanghai, anzitutto dovrebbe ottenere l'ok della FIGC, poi dell'UEFA, poi dell'AFC (l'equivalente asiatico dell'UEFA) e poi della federcalcio cinese. Basterebbe una notifica alla FIFA. Per me è molto importante l'opinione delle federcalcio nazionali, l'ultima parola spetterà a loro".

Per Agnelli: è preoccupato per Marotta all'Inter?
Agnelli: "Penso che oggi sia un giorno importante per il calcio europeo, in cui parlare di ciò che abbiamo fatto col presidente Ceferin. Lascerei fuori qualsiasi altro tema. Se possibile vorrei che guardasse al calcio europeo in modo positivo: c'è grande potenziale se c'è cooperazione".

Visti gli ultimi leaks, che precauzioni avete preso e chi pensate che vi sia dietro?
Ceferin: "Sono un novizio nell'UEFA, ho parlato con i miei colleghi e hanno almeno 22 sospetti. Abbiamo parlato con il commissario Navracsics, ogni comunicazione è pubblica. Tutto oggi viene reso pubblico, se non abbiamo imparato almeno questo vuol dire che non abbiamo imparato niente. Il nostro sistema non è stato hackerato, magari è successo a quello di qualcun altro: è un atto criminale. E noi ora dobbiamo fare quello che riteniamo giusto: se facciamo tutte le cose in modo corretto, non c'è nessun problema coi leaks".
Agnelli: "Gli interessi intorno al calcio sono altissimi, penso che di questi tempi vi sia un appetito estremo. Il fatto che certi server siano stati hackerati è di grande interesse, posso dire che non è successo né ai server ECA né a quelli della Juventus. Non so chi siano stati i colpevoli, è stato usato per mettere gli uni contro gli altri, magari i club medio-piccoli contro i grandi. La maggior parte di noi non sapeva cosa stesse succedendo, ricordo che quando sono usciti i leaks era pomeriggio ed ero con mio figlio, appena nato: ero molto tranquillo, anche perché molti documenti si riferivano al progetto di Superlega del 2015. Non ho nulla da temere o di cui vergognarmi, se la mia e-mail fosse hackerata non avrei nessun problema. Chi non parla di ipotesi? Lo fate anche voi per tv e giornali. Quello su cui possiamo rassicurarvi è la relazione che abbiamo tra club e UEFA. Sono convinto che potremo portare le leghe nazionali e la FIFPro al tavolo. Penso soltanto a quello che potremo fare in futuro".

Si conclude qui la conferenza stampa congiunta di UEFA ed ECA.

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