Le pagelle del Man City - Otamendi irreprensibile, Sané tradisce la patria
Ederson 6,5 - Decisivo almeno due volte con delle parate sensazionali. Esente da colpe, ovviamente, sul rigore di Kramaric.
Stones 5,5 - Non è il suo ruolo e un po' si vede. Qualche svarione di troppo nel posizionamento. Dal 46' Walker 5,5 - Un po' superficiale negli interventi, sbaglia qualche tocco banale di troppo.
Otamendi 6,5 - In difesa sbaglia poco o nulla, sempre bravo nell'uscita palla al piede. Va ad un passo dal gol, solo il legno dice di no al suo colpo di testa nel primo tempo.
Laporte 6 - Attento per tutta la gara. Uno scivolone nei primi minuti che causa il calcio di rigore, poi la sua prova cresce e si stabilizza sulla sufficienza.
Zinchenko 5,5 - Asse inedito con Foden e non funziona benissimo. Impreciso, più del solito, non sfrutta la sua chance dal primo minuto. Dal 64' Delph 6 - Tiene bene su Kaderabek nel finale, l'apporto in attacco non serve perché entra sul 2-1.
Bernardo Silva 5,5 - Partecipa a tante azioni, ma non gioca coi soliti tempi veloci del Manchester City. Più macchinoso del solito, spreca una grandissima occasione in contropiede nella ripresa. Dall'85' Kompany s.v.
Gundogan 6,5 - Il cuore del centrocampo. Recupera palloni, imposta e va anche vicino al gol con un paio di tentativi.
Foden 6 - Il potenziale c'è ed è tanto. A volte mostra gli anni che ha, con qualche giocata frettolosa, ma il talento per sfondare non gli manca. Ne sentiremo parlare.
Sterling 6 - Sette al rifinitore, cinque al finalizzatore. Partita dai due volti per l'esterno inglese, perfetto negli assist (geniale quello per il 2-0 di Sané) ma troppo sprecone davanti al portiere.
Gabriel Jesus 6 - Si muove bene là davanti, crea sempre spazi per i compagni. Non trova il gol ma ci va vicino con delle belle conclusioni.
Sané 7,5 - Il migliore in campo per distacco. Il tedesco che purga i tedeschi, come un traditore della patria. Strappi continui, accelerazioni difficilmente contrastabili. E soprattutto due gol: una punizione perfetta, una vera e propria perla; e un tap-in con dribbling, che sembra facile solo perché lo fa lui.