La testa già al Frosinone: Udinese abbottonata, l'attacco non punge
Cinque minuti di fuoco a inizio ripresa e una grande occasione, la prima vera dell'incontro, sciupata malamente da Mandragora. Poi poco altro. L'Udinese cade a San Siro, subendo la nona sconfitta stagionale in una partita che ha visto la squadra di Davide Nicola pensare quasi solo al contenimento e alla fase difensiva. Un sistema di gioco troppo conservativo, un atteggiamento spesso rinunciatario che alla fine non ha pagato, anche se all'Inter è servito un rigore per conquistare i tre punti e Musso non è stato particolarmente sollecitato.
Le buone notizie per l'ex tecnico del Crotone, oltre che dalla prestazione di De Paul, arrivano da Troost-Ekong e Nuytinck, quasi perfetti in marcatura su Icardi, e da Marco D'Alessandro, ritrovato protagonista sulla corsia mancina e autore di una partita di grande spessore soprattutto nella ripresa. Il 27enne romano è sceso in campo per il secondo match consecutivo dal primo minuto, dando risposte molto positive sul piano atletico e tattico.
I problemi, invece, riguardano maggiormente l'attacco. Senza Lasagna, tenuto fuori per precauzione a causa dell'influenza, il peso offensivo è ricaduto su De Paul e Pussetto, che hanno provato a pungere con la tecnica e la velocità, senza creare però grossi grattacapi ad Handanovic. La salvezza passerà dalle vittorie e dai gol pesanti negli scontri diretti: per questo motivo, la battuta d'arresto odierna non preoccupa. Contro il Frosinone, invece, sarà una finale.