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La Juventus porta avanti il calcio italiano riportando indietro l’orologio di 20 anni: entriamo in una nuova era. Nella storia del calcio italiano solo il passaggio di Ronaldo all’Inter è paragonabile, ecco perché

di Tancredi Palmeri
Inviato di beIN Sports, opinionista per la CNN, ogni settimana presenta la Serie A in 31 paesi stranieri
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Qui Radio Mosca, ma il terremoto di Torino è arrivato a ondate fino a qua. Qua dove sono io adesso, nel Media Center dell’astronave aliena della Krushovka Arena di San Pietroburgo, qua dove c’era una semifinale dei Mondiali. Ah, c’era una semifinale dei Mondiali? Se ne sono accorti in pochi.
Tutto il giorno, in tutti i lati di Mondiale qua a Pietroburgo, è rimbalzato Cristiano Ronaldo. Voleva prendersi la Coppa del Mondo in qualche maniera, beh c’è riuscito. La settimana scorsa scrivemmo “Vuoi vedere che punta a farsi presentare nelle ore subito dopo la finale dei Mondiali, cosicché il giorno dopo la finale tutto il mondo anziché parlare dei vincitori parlerà invece di lui?”. Ecco. Guarda caso Cristiano Ronaldo sarà presentato proprio il lunedì dopo la finale di Coppa del Mondo…
E allora bisogna ringraziare la Juve, perché ha riportato motivo di interesse verso l’Italia durante questo Mondiale in cui siamo stati presenti solo in quella decina di quotidiane domande stile: “Ma come mai non c’è l’Italia ai Mondiali?”. Roba da fare perdere la pazienza anche a un bonzo.
La Juventus ha invertito la leva dell’inerzia del calcio italiano, quella che proprio lei aveva tirato dall’altra parte 17 anni fa.
Fino al 2001 eravamo noi i signori e padroni incontrastati dei desideri dei calciatori, e dunque anche dei tifosi. Una tendenza che fu invertita nel 2001 quando Zidane lasciò la Juventus per il Real Madrid.
Lì cambiò tutto, da lì non fummo più i primi, lì cominciammo a non essere più la priorità per i migliori giocatori al mondo.
Seguirono poi Ronaldo dall’Inter al Real Madrid, la partenza di Crespo, quella di Shevchenko, e poi i campioni non partivano nemmeno più perché semplicemente arrivavano direttamente da un’altra parte.
Adesso cambia tutto.

Dopo 17 anni, una squadra italiana si è presa il giocatore più rappresentativo della squadra più forte del mondo. Un acquisto paragonabile per la Serie A solo ad altri 3 del passato: Rummenigge all’Inter, Maradona al Napoli, Ronaldo all’Inter (non includiamo Zico all’Udinese perché fu forse il più sorprendente ma anche il più estemporaneo nella mancanza relativa di contendenti).
Ma Rummenigge arrivò all’Inter forte di due Palloni d’Oro, ma non essendo più il più forte. Maradona era il più ambito quando arrivò al Napoli, per il potenziale, ma non il più forte, quello in quel momento era Platini che aveva appena vinto il secondo dei suoi tre Palloni d’Oro consecutivi, dopo aver squassato l’Europeo conducendo la Francia con 9 gol in 5 partite.
Ecco, l’unico paragonabile è Ronaldo all’Inter: come Cristiano Ronaldo, il più forte e il più ambito. Certo, quello aveva tutta la vita davanti, mentre Cristiano - nonostante la sua fame atavica - sembra avere a disposizione ad alto livello ancora dai 2 ai 4 anni. Però ecco, sicuramente i due più grandi acquisti della storia in Serie A sono stati questi due, Ronaldo e Cristiano Ronaldo, e dunque è incredibile che stia accadendo.
Si obietterà: la Juventus e la Serie A corrono sue due binari diversi e paralleli, vedi degli juventini le vittorie consecutive, le finali europee, il budget abnorme.
Ma non è esattamente così: vero, ci sono colpi che solo la Juve si può permettere adesso (chissà, forse il prossimo anno ci proverà anche l’Inter) ma questo rimette la Serie A come destinazione possibile per i più forti. Se un campionato è stato scelto dal Cristiano Ronaldo nella sua condizione di più forte al mondo, allora possono sceglierlo anche altri, per giocare con lui o contro di lui.
Da Cristiano Ronaldo alla Juve hanno tutti da guadagnarci. Si alza il livello di scontro, si alza l’attenzione, si alza la passione, si alza l’interesse.
Badate bene: oggi la Francia, che fa registrare i picchi di qualità più alta al Mondiale, ha battuto il Belgio, che prima di questa semifinale ha fatto registrare il livello medio di gioco migliore di questo Mondiale, al termine di una partita godibile, magari dove è mancato un po’ di pathos e dramma, ma davvero valevole calcisticamente.
E con tutto ciò, dappertutto, a partire da questa astronave aliena di San Pietroburgo, passando per i normali tifosi russi che mi fermavano per strada mentre annunciavo in diretta su beIN Sports l’ufficialità di Cristiano Ronaldo alla Juventus, dappertutto si parlava solo di Cristiano, e dietro di lui di Juventus e Serie A.
Questo è un tesoro da non disperdere paragonabile ai 360 milioni di € spesi dalla Juventus per CR7…

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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