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L'Inter e la Zona Cesarini: l'ultima carta da giocare a San Siro

di Lorenzo Di Benedetto
Fonte: Dal nostro inviato a Milano, Lorenzo Di Benedetto
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Nella settimana che ha visto la ribalta della “Zona Cesarini” in Serie A, vedi i gol di Sau, Saponara e Mirallas che hanno salvato Cagliari, Sampdoria e Fiorentina, la mente non può che andare a come l’Inter ha costruito la sua possibile qualificazione agli ottavi di Champions League, soprattutto a San Siro. Prima il ribaltone nella prima giornata contro il Tottenham e le reti di Mauro Icardi e Matias Vecino quando la partita sembrava già essere indirizzata verso la strada di Londra, poi il gol di Maurito contro il Barcellona, a una manciata di secondi dal triplice fischio e immediatamente dopo quello di Malcom che avrebbe tagliato le gambe a chiunque. Non all’Inter, che altrimenti “pazza” non sarebbe: una squadra, quella di Spalletti, che non molla mai, che ci crede sempre fino alla fine e che stasera contro il PSV dovrà gettare il cuore oltre l’ostacolo, sperando che da Barcellona arrivino notizie positive.

Certo, chiudere subito la partita sarebbe certamente meglio, mettere sotto gli olandesi fin dal primo minuto farebbe della serata di San Siro una sorta di passerella, senza patemi d’animo, e a quel punto tutto il popolo nerazzurre potrebbe accendere le radioline, o meglio, gli smartphone, per tifare Messi. Ma se le cose non dovessero subito mettersi nel modo giusto guai a mollare, guai a preoccuparsi, perché questa Inter ha già dimostrato di potercela fare, anche all’ultimo. Anche quando tutto sembra perduto.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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