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L'Europa (League) scopre la Dinamo di Bjelica e i suoi giovani terribili

di Dimitri Conti
Rubrica settimanale in collaborazione con calcioslavo.it
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© foto di LR Press

L'Europa League è semplicemente la miglior competizione possibile per i cultori del calcio di ogni angolatura d'Europa, un vasto e variegato calderone di talenti, o pseudo-tali, alcuni dei quali provenienti anche da paesini sperduti. Non è il caso di Zagabria, capitale della Croazia, e della squadra che più rappresenta la città: la Dinamo. Società dalla storia gloriosa, è attualmente la dominatrice del calcio nazionale da oltre quindici anni - con l'unico isolato exploit targato Rijeka due stagioni fa - ma anche vittima di comportamenti fraudolenti da parte di membri di elevato spessore al suo interno, partendo dal vertice stesso: Mamic. In campo però la squadra si sta togliendo soddisfazioni notevoli. Dopo il mancato accesso ai gironi di Champions, sfumato proprio sul più bello, quando i croati erano avanti tra le mura amiche e finito appannaggio del modesto Young Boys, la Dinamo si sta rifacendo con gli interessi nella fase a gironi della seconda competizione europea: degni di nota i primi due exploit contro le ben più quotate Fenerbahce (in casa) e Anderlecht (in Belgio), ma di vitale importanza è anche la vittoria conseguita ieri. Andare sotto e rimontare nella surreale atmosfera dello stadio vuoto a Trnava potrebbe aver dato ulteriore spinta ad un gruppo di giovani talenti, orgoglio della seconda miglior accademia in Europa, stando ai dati CIES.

Alla guida di questi ragazzi terribili, i quali saranno a breve illustrati, c'è un uomo che il calcio italiano, seppur solo di cadetteria, ha già conosciuto. Si tratta di Nenad Bjelica, in passato allenatore dello Spezia che viaggiava a fortissima sinergia croata. Adesso sembra aver raffinato metodo e tattica, il tutto impostato su un 4-3-3 che sa trasformarsi anche in 4-1-4-1 e 3-4-3 a seconda delle necessità. E poi c'è la gioventù al potere: degli undici titolari di ieri solamente uno, un Gavranovic a dir poco decisivo, è nato prima del 1991. Le punte di eccellenza sono a centrocampo, dove attualmente sono inamovabili Gojak ('97) e soprattutto Dani Olmo ('98), calciatore finito recentemente anche nel mirino del Milan. Non solo: in squadra c'è un talento ancora totalmente inespresso, arrivato nell'ultima estate, tutto da scoprire. Si tratta di Lovro Majer, giunto al Maksimir in circostanze turbolente quando sembrava ormai ad un passo dalla Samp. E in più sono arrivati dal mercato alcuni innesti di esperienza, vedi Theophile-Catherine preso dopo lo svincolo dal Saint-Etienne, o anche Bruno Petkovic, già un giocatore esperto per quella dimensione pur essendo ancora un '94. L'età media della squadra, in generale, è comunque molto bassa, confermando al Dinamo come fucina di giovani prodigi. Adesso anche l'Europa, probabilmente senza bisogno di aggiungerci -League, sta cominciando a conoscerli. E potrebbe farlo ancora per un po', dato che in caso di vittoria contro gli slovacchi del Trnava anche nella partita di ritorno ci sarebbe la certezza matematica della qualificazione ai sedicesimi. Rimanete alla visione.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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