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Juve, che noia. Milan, Gattuso sfiora l'impresa con la squadra B. Parma, squadra rivelazione e per Faggiano rinnovo meritato. I cambi...cambiano (per ora)

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Non ci libereremo così facilmente di questa Juventus. Possiamo dire che rubano, che inventano, che sono ladri e galeotti ma la verità è che questi sono di un altro pianeta e, mentre le altre società venivano demolite da cinesi e banditi, loro costruivano il futuro. Non puoi competere con Dubai se mentre loro costruivano ponti, mare e spiaggia tu avevi le buche in centro città. La Juventus non era Marotta. La Juventus è sempre stata Agnelli e messo il cognome giusto al centro del club, tutto è tornato come prima. Oggi sembra tutto scontato, ma ricordiamoci Agnelli da dove ha ereditato questa società. Da un calciopoli e da una gestione Elkann senza successi. I bianconeri hanno tutto per continuare a volare e la vera scommessa oggi si chiama Europa. Non sarà facile affermarsi in Champions ma quest'anno è la classica stagione da "dentro o fuori". Le big europee hanno problemi e vanno sfruttati per correre. Allegri è l'uomo giusto per questa società e per questi dirigenti. Non piace ai tifosi? Amen. Da sempre il tifoso, nelle vere società, fa il tifoso e club prestigiosi come la Juventus non si fanno influenzare dal sentito dire o dalla volontà popolare. Ronaldo, per alcuni, era un bluff. Si è visto. Per altri questa Juventus è sempre aiutata. Aiutata dalla forza di non conoscere risultati diversi dalla vittoria. Si chiama mentalità, non aiutino. Non ne ha bisogno questa squadra. Lo abbiamo sempre sostenuto. Il Napoli può perdere punti in casa con un Chievo, l'Inter con Sassuolo e Parma ma la Juventus non regala punti per strada e se lo fa ha la forza di riprendersi tutto con gli interessi. Per fortuna che c'è la Juventus B, che in serie C continua a prendere scoppole, almeno abbiamo un tasto sul quale criticare questa società. Marotta ha lasciato in eredità una vera patata bollente. Continuare con questo progetto porterebbe a farsi male, mollare dopo un anno comporterebbe un danno di immagine non indifferente per la Juve. L'unica via d'uscita, per la Juventus, è l'abolizione del progetto. E scusate se lo definiamo progetto.
Complimenti al Milan che, a proposito di squadre B, con le riserve è andato a vincere a Roma.... fino al 94'. Poi è arrivato un punto prezioso con la Lazio. Sarebbero potuti essere tre, certo, ma il pareggio è più che giusto. Donnarumma non ha colpe sul gol? Mah. Mica tanto. Ha visto partire il tiro dopo che io avevo fatto un giro in cucina, sono tornato e lui si è buttato. Era coperto? Figuriamoci se fosse stato scoperto. Gattuso ha dato un'identità alla squadra che va a giocarsela ad armi pari anche quando non ha armi. Abate centrale con Zapata e Calabria a destra è roba da manicomio. E questa squadra, senza alternative, sta puntando alla zona Champions. Contiamo fino a 30 e pensiamo un attimo...

Riserve non all'altezza e titolari forti ma non fenomeni. Il Milan dovrebbe arrivare in Champions solo per i colori della maglia e per il marchio che ricorda i suoi successi. Romagnoli, Musacchio, Bonaventura, Biglia, Higuain. Non c'era mezzo top player e a Roma stavi per vincere. Sicuramente questa squadra ha bisogno di rinforzi, ma se parliamo di Ibra ci sfugge qualcosa nel progetto milanista. Serve una mezzala come il caffè al mattino.
Qualche riga la merita il Parma. Dalla D alla consacrazione in serie A. D'Aversa si è riscoperto un grande allenatore. Doveva essere una meteora, invece, sta dimostrando valore e costanza di rendimento. Giusto mix tra giovani e veterani. Il Parma continua a vincere e il progetto va a gonfie vele. Se batti il Sassuolo non è proprio una cosa scontata. D'Aversa, così come De Zerbi, sono il futuro del nostro calcio. Parma merita grandi traguardi e sicuramente ha trovato in Daniele Faggiano la figura giusta per scrivere pagine importanti per il presente e il futuro. Mai rinnovo fu più giusto. Un giovane che semina, raccoglie, lavora e vince merita solo applausi. Anche se in questo mondo le invidie sono sempre superiori alle pacche sulla spalla. Basti considerare che fermi ai box ci sono Direttori che hanno scritto pagine importantissime del nostro calcio.
In chiusura una riflessione sui nuovi allenatori. Tutti vincenti. O quasi. Nicola riporta al successo l'Udinese, contro una piccola Roma. Il problema non è risolto ma vincere aiuta a vincere. Iachini ribalta l'Empoli e Di Carlo va a fare 0-0 a Napoli con un Chievo Verona quasi spacciato. L'impatto del nuovo allenatore aiuta quasi sempre. Altri, invece, hanno bisogno di tempo per incidere. Udinese, Empoli e Chievo sono storie diverse tra di loro. L'Udinese si può salvare e lo farà perché la forza del club è superiore agli errori commessi in sede di mercato. Il tecnico straniero è la grande sconfitta di Gino Pozzo che ama il profilo straniero ma poi lo deve salvare l'italiano. Iniziano ad essere tanti gli allenatori bruciati dall'Udinese. Una volta il mister lo sceglieva Gianpaolo Pozzo e la squadra la faceva il figlio Gino. Non si è capito come mai si sia interrotta questa formula vincente. L'Empoli, invece, dovrà sudare fino all'ultimo per provare a tenere la categoria mentre a Verona Di Carlo dovrebbe fare un miracolo per lasciare il Chievo in serie A. Troppo tempo perso, classifica compromessa e squadra mediocre. Più che il mercato di gennaio servirebbe un altro campionato per recuperare il terreno perso prima.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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