Il punto sulla Liga - Montella, è già crisi? Pazzini riazzoppa il Real
Per certi versi la ventiduesima giornata di Liga è una delle più sorprendenti tra quelle disputate sin qui. Sì, perché tra le prime sei della classifica una sola ha portato a casa i tre punti e sono addirittura tre quelle che sono uscite sconfitte. Non succede mai al Barcellona di non fare bottino pieno, invece in questo weekend è arrivato il quarto pareggio stagionale nel derby contro l'Espanyol. Con un sospiro di sollievo, tra l'altro, perché il rischio di uscire con zero punti da questo match era altissimo ad un certo punto. Ora i punti di vantaggio sull'Atletico Madrid secondo in classifica sono diminuiti: nove lunghezze, ancora un mare.
Ma riprendono comunque terreno i Colchoneros, vincitori del big match di giornata contro il Valencia. Un successo alla Simeone: 1-0 con rete di Correa che manda Zaza e compagni in crisi profonda. Già, perché gli uomini di Marcelino con questo arrivano a tre k.o. di fila e il serio rischio, scampato in questa giornata, di essere scavalcato o raggiunto da Real Madrid e Villarreal. Scampato questa giornata perché pure il Real torna a fermarsi. Questa è la storia più bella del weekend: Giampaolo Pazzini che arriva al Levante e al debutto segna la rete del 2-2 all'89' sul campo dei più forti di tutti. Una rete che rimanda nel panico Zidane, che perde la chance di arrivare al terzo posto e accorciare - per quel che vale - sul Barcellona.
Chi è appena arrivato e, a differenza di Pazzini, già viene pure messo in discussione è Vincenzo Montella. Il suo Siviglia, dal suo arrivo in partita, ha vinto una sola partita in Liga e sabato ha addirittura rimediato una figuraccia, andando a perdere 5-1 sul campo dell'Eibar. Per sua fortuna anche il Villarreal è uscito con le ossa rotte da questo turno, dopo aver perso in trasferta sul campo del Betis. E le altre? Piange anche il Celta Vigo, che va k.o. sul campo dell'Alaves. Vittoria importante per la Real Sociedad, che nell'anticipo strapazza il Deportivo e riprende fiducia. Perché niente è ancora precluso, la corsa è ancora bella lunga per tutti.