Non solo Coutinho - Quando il Milan dette via il giovane Vieira...
Philippe Coutinho si è trasferito dal Liverpool al Barcellona per una cifra complessiva di 160 milioni di euro, bonus compresi. L'Inter in tutto questo ha guadagnato 2,4 milioni di euro, grazie alla clausola sulla futura rivendita stipulata con i reds al momento della sua cessione a titolo definitivo nel 2013. Un incasso inimmaginabile e che al tempo stesso aumenta i rimpianti per aver lasciato andar via troppo presto il giocatore (all'epoca aveva solo 20 anni). Ma il brasiliano è solo l'ultimo della lista dei rimpianti della nostra Serie A.
Dalla riapertura delle frontiere a oggi le grandi d'Italia hanno vissuto situazioni simili: emblematico il caso di Patrick Vieira.
Nel dicembre 1995, il Milan pesca in Francia il giocatore, all'epoca 19enne e già da due anni titolare al Cannes, squadra nota per il suo florido settore giovanile (per fare un altro nome, Zinedine Zidane). I rossoneri sono una potenza europea e in mezzo al campo hanno giocatori del calibro di Demetrio Albertini, Marcel Desailly, Zvonimir Boban. Fabio Capello lo usa col contagocce: una presenza in Coppa Italia, due in campionato, due in Coppa UEFA, tra cui l'incredibile 0-3 che i rossoneri subirono a Bordeaux, dopo aver vinto l'andata 2-0: "Mi sentivo come un bambino a giocare con gente come Costacurta, Baggio e Weah. Mi guardavo intorno e mi dicevo: cosa ci faccio qui?". Il giocatore ammetterà di aver lasciato la squadra per non perdere il treno dei Mondiali del 1998, che si sarebbero giocati nella sua Francia. Lo vuole l'Ajax, ideale per i giovani. Lui sceglie l'Arsenal per Arsène Wenger. Al Milan vanno poco più di 5 milioni. E per rivederlo in Serie A passeranno nove anni e ci vorranno 35 milioni di euro. Già, perché Vieira nel frattempo si è consacrato come uno dei migliori centrocampisti al mondo. E quel Mondiale del '98 lo vince: un anno alla Juventus, quattro all'Inter e tanti titoli. E al Milan solo rimpianti.