La discesa libera di Gervinho
"È finito dopo essersi fatto male al ginocchio". Nel giorno dell'arrivo di Gervinho al Parma, firmando un triennale importante per i ducali, c'era più di qualcuno che si dimostrava scettico, poco convinto dell'acquisto dell'ivoriano. Velocista, letale nelle ripartenze, in una squadra che difende molto spesso e molto bene poteva essere straordinario. E in queste prime giornate lo è stato davvero, sin dal suo inserimento con la Spal (sconfitta di misura, forse ingiusta) passando per la Juventus, con gol incorporato.
Oggi però si è superato. Meravigliosi 80 metri a ostacoli, sembrava quasi Weah in un Milan-Verona di vent'anni fa. Forse con una tecnica più approssimativa, ma con una velocità da discesa libera, come fosse un grande sciatore, tra i paletti della difesa del Cagliari. E poi si sposa alla perfezione con le caratteristiche di uno come Inglese, bravo a difendere il pallone e agire da sponda. Entrambi possono fare la differenza nella corsa alla salvezza. Non sarebbe poi così inusuale.