Buffon Day: tutti i falsi eredi bruciati dal peso della sua ombra
"Il nuovo Buffon" è etichetta che ha bruciato fior di portieri. Perché il peso del paragone è spesso schiacciante e difficilmente sopportabile quando si supera l'atmosfera del calcio degli umani. Sicché, una volta sfiorate idealmente le vette della massima prospettiva, in tanti sono tornati a terra. Carlo Pinsoglio, ora terzo della Juventus, era considerato suo erede ai tempi della squadra giovanile bianconera. Federico Marchetti, ora trentacinque primavere, era ritenuto il suo successore ideale ma così non è andata. "L'accostamento fa piacere ma è esagerato", ebbe modo di dire Nicola Leali, ora in Belgio allo Zulte Waregem. Buffon è stato idolo di Francesco Bardi, ventisei anni e ora portiere del Frosinone.
Simone Scuffet, classe 1996, è finito addirittura sulle prime pagine: richieste, offerte, corteggiamenti, è ora il secondo dell'anziano Albano Bizzarri all'Udinese. E' forse vero quel che ha ammesso allora Antonio Mirante, ora guida dei pali del Bologna, che ha amaramente ammesso che "con la sua classe ha schiacciato e rovinato una generazione di portieri di talento". Perché l'ombra è ingombrante e quella di Buffon ha fagocitato tanti guantoni sognatori. Basta cercare sui motori di ricerca su internet, per scovare improbabili talenti dai cinque continenti. Dallo svedese al danese, dal tedesco all'argentino, perfino asiatici e americani. Nessuno al passo dell'icona.