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A Serbian Job in West London

di Dimitri Conti
Rubrica settimanale in collaborazione con calcioslavo.it
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Ci sono due serbi pronti a fare faville, sul lato ovest di Londra. E si sono conosciuti solo sei mesi fa, ma sono diventati fiduciari l'un l'altro. E soprattutto compagni di battaglia inseparabili, seppur con ruoli e da postazioni diverse sullo scacchiere di quella meravigliosa guerra chiamata calcio, che conosce la sua versione più patinata e perfetta nella Premier League. Là dove, si dice, regna l'essenza del football. Uno, Slavisa Jokanovic, l'Inghilterra l'ha già conosciuta già quando calcava i campi da calcio, nel Chelsea che ancora doveva divenire grande, e adesso fa l'allenatore. È arrivato alla fermata West London, Fulham, dopo aver fatto il giro largo. (ri)Partendo dalla sua Belgrado, nel Partizan, e poi Thailandia, Bulgaria fino a quella Spagna nella quale era già transitato a lungo da calciatore. E poi Inghilterra, ma al Watford. Nel quale subentra alla dodicesima e conquista un'importante promozione in Premier, nove anni dopo l'ultima volta degli Hornets. Non gli basta per la riconferma: finisce dunque in Israele, nel Maccabi Tel-Aviv ma dura poco, perché a dicembre è di nuovo in Inghilterra, ed in Championship. C'è il Fulham, appunto. Che naviga in acque pericolose, e a metà campionato lo chiama. La squadra si salva, non senza spaventi, e l'anno dopo arriva sesto. Ai playoff la corsa però si ferma subito contro il Reading, ma Jokanovic è confermato. La nuova stagione parte benino, sulla falsariga dell'anno prima. Ed è qui che entra in scena il secondo serbo della storia.

È un attaccante, dalla sua ha potenza muscolare e fiuto per la rete a far da contraltare ad una tecnica non sopraffina ma soprattutto ha la fame di rivincita di chi ritiene di non essere stato capito. È Aleksandar Mitrovic, che due anni e mezzo prima era stato acquistato dal Newcastle per la sostanziosa cifra di 18,5 milioni di euro. Con i Magpies, però, la relazione non decolla mai ed attraversa anzi periodi bui come la retrocessione in seconda serie. Più di ogni altra cosa è il rapporto con il manager Rafa Benitez a non intraprendere mai la strada della collaborazione e della reciproca fiducia. Tanto che il Newcastle decide di prestarlo al Fulham, e lì le cose cambiano. La squadra guidata da Jokanovic intraprende una serie incredibile di risultati utili, tornando a perdere solamente all'ultima giornata. Mitrovic bagna il tutto con la bellezza di 12 gol in 17 presenze. I Cottagers arrivano però terzi, e devono giocarsela di nuovo ai playoff. Mitro, soprannome datogli Oltremanica, non incide e non segna ma i suoi riescono ad avere la meglio sull'Aston Villa e tornano finalmente sul massimo palcoscenico inglese. Quando sembra sia possibile mettere il lieto fine, c'è una spia a ricordare che il prestito, a giugno, finisce. Da lì comincia un lunghissimo tira e molla tra i due club, che ha visto alla fine accettata l'offerta del Fulham di circa 23 milioni di euro. Jokanovic adesso ha di nuovo a disposizione il bomber di fiducia, e promette di farne vedere delle belle. Il suo nuovo centravanti, d'altro canto, ha ancora in testa quella maledetta fissa di far capire a Benitez che, quantomeno, si sbagliava. La connessione serba è di nuovo instaurata... Hajde!

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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