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Fuori Dybala, torna Mandzukic: ecco cosa farà Allegri per la sfida di domani. Ronaldo ritrova Ancelotti, gli amici della Decima Champions. Litigò con Perez per il licenziamento di Carletto dal Real

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

I dissapori fra Cristiano Ronaldo e Florentino Perez iniziarono proprio per Carlo Ancelotti. Cr7 e Carletto al Real alzarono insieme la Decima Champions, quella Decima che non arrivava mai. L’hanno conquistata loro due e attorno a quella coppa è nato un rapporto di grande stima professionale, ma anche personale. Ho visto con i miei occhi, a Valdebebas, lo straordinario feeling fra Ancelotti e Ronaldo, difficile da ritrovare, fra un campionissimo e un allenatore.
Quando Carletto andò in disgrazia agli occhi del presidente spagnolo (non è difficile), Ronaldo si è opposto al licenziamento con tutta la sua forza personale e contrattuale. Ha parlato con Perez, ha cercato di dissuaderlo, si è anche esposto pubblicamente e duramente per impedire prima e criticare dopo, la decisione del suo presidente. Con Perez niente da fare.
Carletto e Cr7 si ritrovano domani. Sono sicuro che il rapporto fra loro è rimasto intatto in questi anni, si sentono, si sono già incontrati sul campo durante un burrascoso Bayern-Real in Champions nella primavera del 2017, ma allo Stadium avrà un altro sapore. Il sapore dello scudetto.
Juventus e Napoli sono ancora lassù, divise da tre punti, una storia che si ripete. Non c’è più Sarri, d’accordo, il Napoli con Ancelotti ha cambiato modo di giocare, ma i valori restano quelli: la Juventus più forte, i partenopei che ci provano e le armi non mancano.
Cosa farà Allegri?
L’anno scorso perse per un colpo di testa di Koulibaly, l’idea di imbrigliare il gioco del Napoli, di congelare la partita, non ha funzionato. Quest’anno è tutta un’altra storia. Quando prendi Cristiano Ronaldo devi fare la partita, non puoi aspettare e subirla. L’allenatore bianconero ha le idee chiarissime, lineari e logiche, le sei vittorie consecutive più una in Champions, lo dimostrano. Che squadra ha in testa?
Dybala probabilmente starà fuori nonostante il gol al Bologna e la buona prestazione. Allegri tornerà alla squadra e al sistema che gli danno maggiori garanzie, vale a dire il 4-3-3.
In porta Szczesny dopo il debutto di Perin. In difesa coppia centrale super collaudata Bonucci-Chiellini con Cancelo sulla destra e Alex Sandro a sinistra. In mezzo al campo Emre Can, Pjanic e Matuidi con il tedesco al posto di Khedira, ma anche capace di scambiarsi la regia con Pjanic che a seconda delle situazioni potrebbe fare l’interno per giocare di più senza palla. In attacco scontato il ritorno di Mandzukic in mezzo all’area con Ronaldo a sinistra, ma anche la licenza di fare il contrario. A destra un Bernardeschi in gran forma che si è riscoperto avere un grande feeling tecnico con Ronaldo. I giochi sembrano fatti. Con questi giocatori in fase di non possesso può scivolare Bernardeschi a destra, Matuidi a sinistra per formare una linea a quattro che garantisce ampia copertura.


Non sembra questa la partita giusta per tornare al 4-2-3-1 e sfruttare la ritrovata vena di Dybala. In questo caso dovrebbe uscire Pjanic con una mediana muscolare fatta solo con Emre Can e Matuidi, oppure Emre Can e Pjanic, troppo poco, con il rischio di andare in inferiorità numerica in mezzo al campo se gli esterni non tornano con i tempi giusti. E’ vero che Dybala fra le linee del Napoli potrebbe far male, giocare con il rombo con l’argentino dietro Ronaldo e Mandzukic è un’altra soluzione, ma è più probabile che in quella zona in certe situazioni possa spostarsi Bernardeschi con Ronaldo e Mandzukic che si allargano.
Il 4-4-2 e le invenzioni di Ancelotti non vanno sottovalutate. Ha detto bene Allegri, quello che ha vinto vorrà pur dire qualcosa…Se il Napoli di Sarri era l’essenza del bel gioco, della spettacolarità, del possesso palla esasperato, delle giocate di prima, era anche più leggibile. Pensando a questo Napoli che Ancelotti sta trasformando, c’è da chiedersi: dove cercherà la qualità? Carletto ha adottato il 4-4-2 classico, molti movimenti ricordano il Milan di Sacchi, che era anche il suo Milan. Poi c’ha messo molto del suo. Il 4-4-2 che diventa -2-4-4 con i terzini che avanza e gli esterni che affondano.
La partita si giocherà soprattutto sulla capacità proprio degli esterni di saltare l’uomo per avere la superiorità numerica. Davanti prevedo Milik con l’intoccabile Insigne, centroavanti aggiunto, ma anche rifinitore per il polacco. In mezzo si profila il ritorno di Hamsik con Allan. Sugli esterni, Callejon a destra è fatta. A sinistra potrebbe tornare Verdi con il suo brio, ma anche la capacità di tagliare e finire l’azione in mezzo, da trequartista. Il lavoro che faceva Donadoni nel 4-4-2 di Sacchi. Partiva dall’esterno per finire l’azione dietro le punte, andando al tiro o cercando l’assist. A destra dovrebbe tornare Hysaj, al centro Albiol. E Mertens? Non credo parta dall’inizio per tornare a far coppia con Insigne. Il belga serve anche per cambiare la partita, potrebbe entrare per fare l’esterno o la punta, è duttile per un eventuale cambio di modulo. Un elemento prezioso per la panchina. Ma da Ancelotti c’è da aspettarsi qualche invenzione o qualche intuizione. Oltre a conosce benissimo il calcio, sa altrettanto bene delle qualità e dei limiti della Juve.
La partita si giocherà anche lì, dalla capacità tattica delle due panchine. Allegri sfida un allenatore più simile a lui e più bravo di lui, come racconta la storia personale. Mi aspetto mosse e contromosse, certe sfide a volte si vincono per un dettaglio.

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