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Fiorentina tra crisi e mercato

di Redazione TMW
Fonte: Tommaso Loreto
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Reggio Emilia non è l’ultima spiaggia, eppure assomiglia tanto a un crocevia. Se non proprio per l’esito finale della stagione - sul quale c’è ancora parecchio tempo per intervenire - almeno per capire se ci sono i nervi per tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Con sette gare alle spalle senza una vittoria, e un clima intorno ai viola che rasenta la noia, l’unica speranza per risollevare gli animi è che arrivi qualche sussulto tattico. E magari anche una bella prestazione. Non si sono aiutati moltissimo da soli, i giocatori di Pioli, almeno non con l’atteggiamento troppo remissivo mostrato dal Cagliari al Bologna, dal Frosinone alla Juve. Al di là delle scelte del tecnico in vista della gara del Mapei Stadium, che giochi Pjaca o meno, che Veretout torni a fare la mezzala o meno, più di tutto serve un segnale di reazione agonistica da parte di tutto il gruppo. L’ha garantito Pezzella in primis qualche giorno fa in sala stampa.

Anche perché tra le pieghe delle parole del capitano argentino non è stato difficile intuire un clima non propriamente disteso all’interno dello spogliatoio. Tra il confronto post Frosinone e il tentativo di scuotere la squadra nell’intervallo di Fiorentina-Juventus, a Pezzella non è andata giù una fuga di notizie che però non riguarda la stampa, ma semmai chi ha fatto trapelare determinate voci. Nervosismo o meno, accanto al capitano a Reggio Emilia ci sarà di nuovo Ceccherini al posto dello squalificato Vitor Hugo, mentre davanti potrebbe tornare tra i titolari Pjaca con conseguente arretramento di Gerson. Nei singoli, o nel modulo, l’augurio è che Pioli sappia modificare in modo efficace la squadra, perché un’altra prova incolore con il Sassuolo sarebbe un’ulteriore mazzata su qualsiasi ambizione. E di conseguenza una nuova crepa nelle convinzioni relative al futuro del tecnico.

Con altre quattro gare da qui alla fine dell’anno (Empoli e Parma in casa, Milan e Genoa in trasferta) pensare che la panacea di tutti i mali possa essere il mercato invernale diventa maledettamente pericoloso, fosse solo per l’eventualità di ritrovarsi al veglione del 31 in una posizione di classifica inferiore a quella attuale. Già parecchio deludente. Nonostante ciò prosegue il lavoro di osservazione, non necessariamente in attacco. Oltre alla priorità di un attaccante che possa sostenere - ma anche sostituire - Simeone continuano le referenze per il centrocampo. E ai nomi di Berge e Zurkowski se n’è aggiunto un altro dal campionato francese dove i viola spesso osservano. Oltre alla notizia rilanciata ieri sull’interesse per Haddadi, terzino tunisino del Digione, va registrato l'apprezzamento per il giovanissimo Enzo Loiodice (classe 2000), centrocampista centrale già a quota undici presenze in Ligue 1.

Prospettive tutte da valutare, ed eventualmente rimandare visto che, come detto, la priorità resta l’attacco. Con Freitas fresco di promozione a direttore sportivo molte sono le piste da tenere d’occhio, eppure il mercato invernale è sì vicino ma non ancora alle porte. Prima ancora di pensare al gennaio del nuovo anno, sarà bene tenere a mente quel che deve fare la Fiorentina da qui a Capodanno. Qualcosa di smisuratamente scontato, ma così complicato a giudicare dalle gare disputate negli ultimi due mesi: segnare. Perché in assenza di gol pensare di venir fuori da questa situazione è soltanto una perdita di tempo. Qualsiasi cambiamento stia meditando Pioli, più o meno evidente in un assetto fin qui quasi mai messo in discussione, passa tutto dal ritrovare la sicurezza figlia del gol.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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