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ESCLUSIVA TMW - Pavon: "Real-Juve, rigore netto ma l'errore è di Alex Sandro"

di Giacomo Iacobellis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Francisco "Paco" Pavón è uno che ha il blanco nel sangue. Partito dalla cantera, nel corso degli anni l'ex difensore spagnolo è diventato infatti uno dei protagonisti principali del "Real Madrid de los Zidanes y Pavones". Vincendo titoli su titoli (due Liga, una Supercoppa di Spagna, una Champions, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale), proprio accanto a calciatori blasonati come Zizou. Nel giorno del sorteggio di Nyon, TuttoMercatoWeb.com lo ha raggiunto in esclusiva per tornare sulla tanto discussa sfida tra Real e Juventus di mercoledì scorso e non solo.

Pavón, togliamoci subito il dente: era rigore o no?
"Secondo me sì. Benatia arriva su Vazquez con grande forza e prova a giocare il pallone, ma colpisce solo il calciatore del Real Madrid. Era rigore, c'è poco da dire".

Da ex difensore come si sarebbe comportato al posto di Benatia?
"Benatia è incolpevole. Non poteva fare tanto altro. L'errore semmai è del laterale sinistro della Juventus, Alex Sandro, che non guarda la linea del fuorigioco e, concentrandosi solo su Ronaldo, lo mantiene in posizione regolare. Il contatto Benatia-Vazquez andava evitato prima, al momento della sponda del portoghese".

Giusto o meno, il rigore di Ronaldo ha comunque punito troppo severamente un'ottima Juventus. Non trova?
"Assolutamente sì. Sia i bianconeri che i blancos avrebbero meritato la semifinale di Champions. Se consideriamo infatti entrambe le partite, l'eliminatoria è stata in generale molto equilibrata. A Torino la Juve avrebbe potuto segnare un gol, ma lo stesso sarebbe potuto accadere anche in ottica Real al Bernabéu. Complimenti a Buffon, che ha risposto presente ancora una volta".

Per il capitano della Juve l'ennesima conferma, prima di un triste epilogo in Champions.
"Buffon non si meritava questa eliminazione, è vero. Contro il Real Madrid ha disputato un'altra grande prova e da campione qual è aveva il diritto di sognare ancora in Europa. Dispiace che quel rigore sia stato il suo ultimo ricordo della Champions League".

In semifinale invece è arrivato il Real: i blancos sono favoriti per vincere la Decimotercera?
"Sulla carta sì. Hanno grande esperienza e in Champions vengono da un cammino inarrestabile negli ultimi anni. Roma e Liverpool, rispetto a Real e Bayern, sono un po' più acerbe, ma in partite di questo tipo può succedere di tutto".

Se il Real dovesse alzare la coppa, si tratterebbe della terza Champions consecutiva per Zidane. Si aspettava di vederlo trionfare anche da allenatore?
"Sinceramente quando giocavamo insieme non ne avevamo mai discusso. Noi compagni ci godevamo tutti lo Zidane calciatore, senza pensare al futuro. Adesso però i risultati parlano per lui anche in panchina: la terza Champions in così poco tempo sarebbe un traguardo straordinario".

Il calcio giocato, seppur a ritmi più blandi, continua a masticarlo però anche Paco Pavón.
"Mi diverto ancora a giocare coi veterani del Real Madrid. Organizziamo spesso delle amichevoli ed è bello rivederci tutti in campo. Per il resto mi occupo del sindacato dei calciatori qui in Spagna".

Chiosa sulla Serie A: in carriera ha mai avuto la possibilità di approdare nel calcio italiano?
"Sì, nei primi anni 2000 c'erano diverse squadre interessate. Mi volevano in Serie A, in Premier e in Ligue 1, ma ho sempre preferito restare a Madrid e continuare a scrivere la storia del club della mia vita".

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