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ESCLUSIVA TMW - La favola dell'Albissola, mister Fossati: "Gran percorso"

di Andrea Piras
Fonte: Inviato ad Albissola Marina (SV)
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Una cavalcata incredibile. Una sconfitta e un pareggio in tutto il girone di ritorno, poi solo vittorie e dieci gol incassati. Dieci successi consecutivi nel finale di stagione. Sono questi i numeri impressionanti dell'Albissola, piccola realtà alle porte di Savona, che si affaccerà per la prima volta nella sua storia in Serie C. Tuttomercatoweb.com ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva il mister Fabio Fossati.

Mister, quanta soddisfazione c'è nell'aver battuto la concorrenza di squadre come Savona, Sanremese, Real Forte Querceta, Massese e Viareggio?
"Tantissima. Anche se l'avversario rimarca il valore dell'impresa, nei nomi per esempio inserirei anche la Lavagnese, riesco ad essere più attento al mio percorso. Cioè la crescita di una squadra da neopromossa 'insignificante', nel senso che eravamo menzionati solo per quanto riguardava i playout, a realtà già al giro di boa, dove ci siamo posizionati in una metà classifica che andava perfettamente con quella che era l'idea di inizio anno. Nel girone di ritorno si è schiacciato sull'acceleratore e noi abbiamo trovato quella levetta che dalla macchina fa uscire i razzi, come nel film 'La corsa più pazza del mondo'. C'è stato solo un momento, a Sestri Levante, dove a fine partita ho detto che la squadra sembrava un po' vuota. Il percorso fatto all'inizio del girone di ritorno è stato di grandi risultati, come le vittorie a Sanremo e Viareggio. Probabilmente è stato un attimo di stanchezza ma da lì siamo ripartiti con le dieci vittorie di fila che sono un qualcosa di impressionante".

Gruppo giovane con elementi di esperienza.
"Il mix è stato perfetto. Giovani con la testa giusta e giocatori più esperti con la testa altrettanto giusta. Gli uni si sono amalgamati agli altri in maniera bella. L'alchimia che ne è venuta fuori da questi ragazzi è stata scritta sui risultati della domenica. Credo si possa parlare anche di un gran lavoro di uno staff che ha potuto lavorare serenamente con la società, fare i suoi piccoli errori e fare le sue grandi vittorie. Siamo davvero una squadra giovane. Garbini, che è l'unico che si può dire sia 'vecchio', è un giocatore che aveva già vinto tre campionati ed era arrivato quattro volte secondo. Credo sia nato un qualcosa di perfetto fra giovani e meno giovani insieme ad uno staff tecnico con cui non avevo mai lavorato, a parte Ghirardello. Abbiamo avuto tutti il tempo di conoscerci e poi credo che questo lavoro sia stato svolto molto bene".

Quanto è stato importante tenere alta la tensione e gettare acqua sul fuoco nonostante i risultati che stavano maturando?
"Quello in cui noi, come staff tecnico, siamo stati bravi veramente è non andar mai oltre la gara della domenica. Noi arrivavamo al campo il martedì ed il nostro pensiero era rivolto agli errori o a quanto di buono fatto in partita. Non abbiamo mai pensato che tre giornate più tardi giocavamo contro la tale squadra e dovevamo arrivarci in un determinato modo. La gestione degli infortunati, dei diffidati è sempre stata rivolta alla domenica. Durante la settimana non si parlava di nient'altro se non del prossimo avversario. Anche situazioni più delicate, o di disturbo come il ricorso al Savona, non sono uscite nello spogliatoio. Sono cose importanti perchè abbiamo tenuto l'attenzione sul match della domenica. La prima volta in cui si è detto di andare oltre è stato a Finale Ligure, a due giornate dalla fine".

La sfida con il Finale è stata quella che vi ha dato la consapevolezza?
"Per quanto riguarda il sottoscritto, dopo il successo nel derby col Savona quando un mio giocatore mi ha detto che eravamo primi c'è stato un attimo di stupore e sorpresa. Poi te rendi conto e pensi che ci sono ancora quattro partite, fra cui una Lavagnese che non passava un bel periodo e il Finale che è stata l'unica squadra a vincere in casa nostra. C'erano ancora queste due partite che non ti facevano guardare oltre".

Ora c'è la Poule scudetto.
"Abbiamo fatto una partita a Rimini molto bella, a parte il rammarico degli ultimi dieci minuti dove tutti, io e i ragazzi, abbiamo mollato. Avevamo di fronte giocatori importanti che con una giocata potevano risolvere la partita. Avendo avuto meno la nostra attenzione, che sempre un po' stata la nostra grande caratteristica, ci siamo ritrovati sul 4-4. Ora abbiamo una partita in casa con la Vis Pesaro, avversario di eccellente con giocatori esagerati, piazze devastanti e stupende. Noi però siamo all'ultima partita in casa e vorremmo fare bene con una prestazione in linea con quanto ottenuto in un campionato di grande sacrifici. Con questo dico che noi non abbiamo l'obiettivo di vincere la poule scudetto ma quello di rispettare noi stessi e quello fatto fino ad oggi".

Quanto fatto ha unito tutto il territorio.
"E' un argomento verissimo. Con la nostra impresa è nato un gruppo di tifosi ultras, i Zueni d'Arbisoa, che ci ha seguito passo dopo passo e che ci ha incitato nei momento dove non abbiamo fatto benissimo. Sono venuti anche con due pullman a Forte dei Marmi. Sono due cittadine - Albissola Marina e Albisola Superiore ndr - che si stanno unendo in questa festa, che stanno organizzando una serata dopo l'altra per avere la squadra con loro. E' nata anche qui una bella storia perchè calcisticamente Albissola non era conosciutissima, tolto il discorso regionale. Credo sia stato bello far conoscere questa cittadina al resto del mondo calcistico. Ci sarà modo di farla conoscere ancora di più il prossimo anno".

Che Albissola troveranno le squadre di C?
"Se pensiamo positivo e quindi vediamo un percorso che nascerà, probabilmente a breve, con me in sella a questo puledro di razza e con un percorso che darà continuità a questa annata, sicuramente troveranno una squadra tosta, attenta e concentrata. Una squadra che gioca per la prima volta Serie C e che dovrà sicuramente tirare fuori ogni domenica la migliore prestazione. Questa è una categoria dove il livello è altissimo, non c'è più la C2 che faceva da spartiacque. Andrai giocare contro squadre, per esempio, come Pro Vercelli e Novara che sono retrocesse dalla B. Probabilmente queste saranno due avversarie dell'Albissola. Detto soltanto fa un po' tremare ma poi nel momento in cui scendi in campo devi essere te stesso e la squadra che hai dimostrato di essere quest'anno. Quello che dovrà fare è mantenere lo stesso tipo di atteggiamento che è stata la nostra forza. Quando ci siamo resi conto che non l'abbiamo messa in campo quella concentrazione, abbiamo preso gol o un'imbarcata. C'erano i dati a confermare che noi dovevamo fare quel tipo di partita sempre. Senza quello rischiavamo qualcosa di più.Questa mentalità, probabilmente, arriva da un mio modo di essere e ce l'avrei sia per vincere un campionato sia per salvarsi".

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