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ESCLUSIVA TMW - Icardi on fire, il primo tecnico: "Quanti straordinari alla Samp"

di Giacomo Iacobellis
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© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

L'Inter è tornata. E con lei anche Mauro Icardi. Il poker realizzato ieri contro la Sampdoria ha permesso infatti al bomber argentino di toccare quota 100 gol in maglia nerazzurra, 103 in Serie A. Numeri da consacrazione nel calcio italiano, dopo un lungo e costante percorso di crescita iniziato in Argentina, proseguito al Barcellona e culminato proprio nel Belpaese. Per raccontare il "primo" Icardi, TuttoMercatoWeb.com ha intervistato in esclusiva il suo allenatore ai tempi della Samp Primavera, Luciano Bruni, campione italiano da giocatore con l'Hellas Verona.

Bruni, era il 2011 e a Bogliasco si ritrovò ad allenare un attaccante scuola Barcellona. Quale fu la sua prima impressione su Icardi?
"Quando una grande squadra come il Barcellona scarta un giocatore, ti chiedi subito il perché. Ti chiedi se si tratti di un piantagrane e ti aspetti qualche problema. Il mio rapporto con Mauro però è stato sempre positivo: l'ho conosciuto e apprezzato, senza pregiudizi. Già a quell'epoca, d'altronde, mostrava qualità fuori dalla norma".

Considerando i suoi numeri con la maglia dell'Inter, magari qualcuno a Barcellona si sarà pentito di averlo lasciato andare.
"Magari i blaugrana stanno pensando di riacquistarlo quest'estate (ride, ndr). Scherzi a parte, Icardi mi colpì fin dal primo giorno per il suo impegno e la sua applicazione in allenamento. Mi ricordo che spesso, al termine delle sedute, succedeva di intrattenerci proprio io e lui per lavorare sui movimenti in area di rigore. Non mi piaceva come attaccava la porta, possiamo dire che l'1% di quello che fa oggi lo ha imparato insieme a me. E sotto gli occhi di suo padre, che lo seguiva passo dopo passo".

Dagli insegnamenti di mister Bruni al grande salto in Serie A, fino alla consacrazione nell'Inter: oggi dove metterebbe Maurito nel ranking mondiale dei bomber?
"Icardi in questo momento è sicuramente uno degli attaccanti più forti del mondo, lo confermano i numeri. Segnare così tanto non è facile, farlo in Serie A lo è ancora di più. Ormai è una certezza".

Non solo Icardi, alla Samp Primavera anche un altro grande attaccante è cresciuto proprio sotto i suoi occhi: Simone Zaza.
"Altro bel giocatore. Rispetto a Icardi, Simone ha bisogno di essere al 100% per esprimersi ad alti livelli. Gli serve continuità, altrimenti non rende come potrebbe. Quest'anno era partito bene a Valencia. Spero che possa riprendersi, anche in ottica Nazionale".

E anche su Zaza, all'inizio, i pareri esterni non erano certo incoraggianti.
"È vero. Quando arrivò dall'Atalanta ricevetti una chiamata di un direttore che mi mise in guardia, parlandomi di una testa calda. Per questo nel giorno del primo allenamento portai Simone in mezzo al campo e gli dissi: 'Se sbagli, paghi'. E a me, sinceramente, non ha mai dato problemi, anzi parecchie soddisfazioni. Già allora era fortissimo".

Chiosa sull'Hellas Verona, squadra con cui nel 1984-1985 Luciano Bruni ha vinto lo Scudetto. La salvezza è possibile quest'anno?
"Sono un po' scettico. Il Verona è una squadra strana, che alterna risultati sorprendenti a black out come quello di ieri. Credo che la sconfitta con l'Atalanta peserà parecchio a livello morale, ma la salvezza dei gialloblù dipenderà anche dai risultati delle altre. Vedremo chi la spunterà".

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