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ESCLUSIVA TMW - Gargano: "Tifo sempre il mio Napoli. Gioca il miglior calcio"

di Raimondo De Magistris
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© foto di Federico De Luca

Inter, corsa Scudetto e Juventus. Ma soprattutto Napoli, che resta la squadra del suo cuore e che Walter Gargano, tornato nel 2017 in Uruguay per vestire la casacca del Peñarol, segue praticamente in tutte le occasioni: "Il Napoli - ha detto Gargano ai nostri microfoni - resta la squadra per cui tifo. Lo seguo sempre, anche quando ero in Messico".

Domenica ha conquistato una vittoria molto importante.
"I ragazzi stanno facendo tutto molto bene. Speriamo sia l'anno buono, anche se con la Juventus è difficile".

Cosa ti ha sorpreso di più di questa squadra?
"Che gioca bene, è la squadra che gioca meglio in questa Serie A. Mister Sarri ha ridato fantasia a questa città ma anche risultati: ora l'importante è vincerle tutte, poi si vedrà".

Tra i singoli chi ti sta piacendo di più?
"Difficile parlare di un solo giocatore, perché in questo gruppo è la collettività a fare la differenza. Sicuramente il tridente offensivo Insigne-Mertens-Callejon si sta mettendo in evidenza, ma anche le riserve a centrocampo spesso e volentieri sono risultate decisive. Insomma, tutti sono importanti".

A proposito di centrocampisti: tuo cognato Hamsik resta il simbolo di questo Napoli, eppure viene sostituito spesso.
"Marek a centrocampo può fare qualsiasi cosa, è un peccato che Sarri lo tolga sempre ma nessuno meglio di lui sa come gestirlo. A volte me la prendo sia con Hamsik che con il mister per il fatto che finisca in anticipo il match, ma mi rendo poi conto che solo l'allenatore sa come gestire bene i suoi giocatori e quindi anche Marek".

Hai vissuto in questi anni la rivalità con la Juventus dall'interno dello spogliatoio. Cosa vorrebbe dire battere i bianconeri?
"Ma il mio Napoli li ha battuti, contro la Juventus abbiamo vinto una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. E anche in campionato li abbiamo battuti diverse volte".

Però lo Scudetto avrebbe un sapore diverso.
"Certo, ma è ancora presto. Ora è il momento di restare concentrati sull'immediato futuro".

A proposito di immediato futuro. L'Inter, altra tua ex squadra, sabato sera potrà impensierire la Juventus?
"Deve impensierire la Juventus. E' una gara fondamentale per i nerazzurri: pure loro si stanno giocando la stagione e la qualificazione in Champions League. Spero riesca a conquistare un risultato positivo".

Questa Inter potrà presto tornare a lottare per il titolo?
"Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, è un grande allenatore e l'Inter deve ripartire dal suo lavoro, ma per il momento no. In questo momento il gap con le prime due è troppo ampio".

Tornando al Napoli: tornerai in città per festeggiare qualora gli azzurri dovessero riuscire nell'impresa?
"In realtà io ho già programmato di tornare tra qualche settimana. Se poi ci sarà da festeggiare sarà sicuramente un ritorno molto più bello".

Hai parlato dell'ottimo rapporto con il Napoli, ma dopo il tuo addio ci sono stati degli screzi con la famiglia De Laurentiis. Vi siete chiariti?
"Si, l'ultima volta che sono stato al San Paolo mi sono chiarito con Edo De Laurentiis e ho parlato a lungo anche col Presidente. E' stato un bel momento, gli ho presentato anche i miei figli. Io a Napoli sono cresciuto, con la famiglia De Laurentiis ho convissuto diversi anni e con questa proprietà la società è cresciuta molto".

In conclusione: porte chiuse per un ritorno in Italia?
"Chiuso non è nulla. Fisicamente sto bene e anche nel recente passato mi hanno cercato due-tre club italiani. Se ci sarà la possibilità, sicuramente la prenderò in considerazione".

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