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ESCLUSIVA TMW - DS Pro Vercelli: "Tolta negatività. Atzori? Non ha colpe"

di Ivan Cardia
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

"C'era voglia e forse anche bisogno di cambiare delle cose". Mercato di gennaio concluso con tante novità per la Pro Vercelli, a TMW arriva il bilancio del direttore sportivo Massimo Varini: "Dovevamo cercare di togliere un po' di quella negatività che si era accumulata nella prima parte di stagione: serviva portare un'aria nuova nello spogliatoio".

Nel mezzo, un ribaltone in panchina.
"Sì, abbiamo deciso di cambiare allenatore ed è chiaro che in quel momento abbiamo dovuto cambiare un po' di piani. Nel complesso direi che abbiamo fatto tante cose: probabilmente c'erano un altro paio di cessioni che sarebbe stato meglio effettuare perché l'organico è un po' più folto di quanto pensavamo. Però è anche vero che il girone di ritorno sarà lungo e complicato, ci sarà bisogno di tutti".

Le uscite hanno messo in difficoltà diverse società, specie di B.
"Perché purtroppo in tanti dovevano farne. Devo dire che da questo punto di vista a noi non è andata neanche male: abbiamo fatto solo uno scambio reale, per il resto sono state tutte uscite ed entrate secche. Abbiamo cercato di fare il mercato che voleva Grassadonia, quello più adatto alle sue esigenze. Almeno, speriamo: come si dice, ai posteri l'ardua sentenza".

Il tecnico ritrova Reginaldo. A Pagani avevano fatto molto bene insieme.
"Sì, tra le sue richieste c'era Reginaldo ma anche Alcibiade. Sono entrambi giocatori che conosceva bene per averli avuti e anche per questo l'inserimento è stato rapido. Poi purtroppo Alcibiade si è fatto male, ma penso che tornerà ad allenarsi già la prossima settimana: niente di grave".

Il campo risponde bene: due vittorie consecutive.
"Al momento è un po' presto forse, ma la prestazione di sabato ci ha confortato. Certo, dopo che si è fatto male Gozzi in campo c'erano 9/11 della squadra del girone di andata, più Pigliacelli che peraltro conosce bene l'ambiente".

Ora scontro diretto salvezza: c'è il Brescia.
"Adesso la squadra è in fiducia, le ultime due partite le abbiamo interpretate come è giusto interpretare delle partite di Serie B. Abbiamo avuto uno spirito che non avevamo avuto in precedenza".

Tornando al ribaltone in panchina. A posteriori, è stato un errore puntare su Atzori?
"Non parlerei di errore, anche perché lui non ha colpe. Abbiamo sbagliato noi, ma l'errore non è stato quello di chiamare Atzori, forse avevamo sbagliato a mandare via Grassadonia. Atzori non ha colpe, ha lavorato bene e dal punto di vista professionale non gli si può dire nulla, è un allenatore che non ha nulla da dimostrare. Però il gruppo era molto legato a Grassadonia e non ha risposto a livello mentale. Lui non c'entra niente, io sono dispiaciuto per quello che è successo, anche perché le colpe sono mie, lui non c'entrava niente. Dopo tanti anni un pochino penso di poter valutare il lavoro degli allenatori, lui si è dimostrato un professionista serissimo".

Più complicata la lotta salvezza o quella per i primi due posti?
"È sempre più complicata quella salvezza di quella promozione, penso che quest'ultima si limiti a tre squadre, poi i playoff ovviamente sono un'altra cosa. Le tre squadre sono Frosinone, Empoli e Palermo. In ordine non casuale".

C'è un po' di affetto in questa valutazione?
"Sicuramente, ma non solo. Le qualità di Longo non le scopro io, poi c'è da dire che allena un gruppo di qualità vera. Tra l'altro completato ottimamente nel mercato di gennaio".

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