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ESCLUSIVA TMW - Colidio Maravilla, parla il maestro: "E' il nuovo Batigol"

di Giacomo Iacobellis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Facundo Colidio può diventare il nuovo Batistuta". Non ha dubbi Marcelo Borgnino, il maestro del giovane attaccante dell'Inter, che domenica ha deciso con una doppietta la Supercoppa Primavera contro la Roma. Talento classe 2000, Colidio ha infatti mosso i primi passi proprio sotto gli occhi del tuttora allenatore delle giovanili dell'Atlético de Rafaela. Ed è proprio Borgnino, che in ben 24 anni di carriera di promesse ne ha viste passare parecchie, che TuttoMercatoWeb.com ha intervistato in esclusiva per conoscere le potenzialità dell'argentino ex Boca, strappato in estate dai nerazzurri alla concorrenza di Juventus e Manchester City.

Borgnino, che ricordo ha di Facundo Colidio?
"Facu è un vero crack. Sono stato uno dei suoi primi allenatori, all'Atlético de Rafaela, tra i 7 e i 9 anni. Poi, dai 10 agli 11, è toccato invece a mio fratello gemello Gustavo portare avanti il suo processo di crescita. A quell'epoca era solo un bambino, ma vinceva le partite da solo e mostrava già le stimmate di un campione".

Il lavoro a livello giovanile de Los Mellis (Marcelo e Gustavo Borgnino), d'altronde, è riconosciuto in tutta l'Argentina.
"Gli anni in cui un calciatore si affaccia per la prima volta a questo sport sono fondamentali. Si capisce subito chi può avere un futuro, ma serve la giusta formazione sia mentale che tecnica per andare avanti. Colidio, da questo punto di vista, ci fece subito un'ottima impressione. Era un ragazzino che abbinava una grande potenza fisica a un'ottima tecnica di base".

Non è un caso che a soli 11-12 anni una big come il Boca Juniors abbia deciso di puntare su di lui.
"Non lo è affatto. Mi ricordo che il Boca lo seguì per due anni prima di prenderlo. Facevamo spesso dei tornei e gli osservatori degli Xeneizes restavano ogni volta entusiasti vedendolo giocare".

La sua grande voglia di emergere lo ha portato in poco tempo a brillare sia col Boca che con le giovanili dell'Argentina. Prima del blitz estivo dell'Inter, che se lo è aggiudicato per ben sette milioni di euro.
"Sono davvero felice che Colidio sia arrivato nel calcio italiano. La Serie A è un campionato prestigioso e sono convinto che in nerazzurro possa consacrarsi".

Con la Primavera nerazzurra, intanto, si iniziano già a vedere ottime cose.
"Non sono sorpreso. E' un onore e un orgoglio per me aver allenato un calciatore col suo talento. Colidio ha tutto per imporsi nel calcio europeo: senso del gol, rapidità di esecuzione e forza".

Ha tutto anche per imporsi tra i campioni dell'Argentina?
"Sì, nel giro di qualche anno mi aspetto di vederlo protagonista anche con la maglia della Nazionale maggiore. Certo, va lasciato crescere con pazienza, in modo che si adatti bene alla Serie A, ma secondo me Colidio può diventare il nuovo Batistuta".

Lo ha risentito o rivisto negli ultimi anni?
"Sì, ci siamo rivisti a Rafaela. Lui è nato qui e ogni tanto torna a trovarci. Mi auguro che possa fare una grande carriera, se la merita".

E per lei, invece, cosa si prospetta?
"Io sono felice dove sono. Alleno le giovanili del Rafaela da ormai 24 anni insieme a mio fratello gemello (il cui figlio Marco gioca nell'Estudiantes di Verón, ndr) e, in più, sono professore di educazione fisica. E' un lavoro bellissimo, che mi dà grandi soddisfazioni e che mi permette di formare tanti futuri campioni. Il Pibe Maravilla Colidio non è infatti l'unico. Da qui, solo per citarne un altro, è passato anche il portiere dell'Atletico Madrid Alex Werner".

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