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ESCLUSIVA TMW - Cioffi saluta Mantova: "Svolto un lavoro importante"

di Stefano Sica
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Il suo addio al Mantova era praticamente nell'aria già a partire dal post-gara con l'Arzignano, 10 giorni fa. Adesso Renato Cioffi, ex trainer dei virgiliani, utilizza i microfoni di TuttoMercatoWeb per rivolgere il suo saluto al club e alla città dopo un'annata che, nonostante le difficoltà iniziali dovute ad un normale processo di ricostruzione seguito al fallimento, ha lasciato in dote comunque risultati positivi e un lavoro che nel tempo avrebbe forse garantito anche qualche successo. Ora in casa biancorossa si attendono novità circa una svolta societaria, con gli interessamenti di due cordate (rappresentate da Pablo Dana da un lato, e da Roberto Marai dall'altro) sempre attuali.

Mister, è il momento del congedo. Seppur doloroso...
"E' stata una annata positiva, considerando che questa società era nata dal nulla. La nostra avventura è iniziata tra tante difficoltà, come accade quando un progetto tecnico eredita le scorie di un fallimento. Abbiamo iniziato ad allenarci con le casacche della nazionale cantanti, e non c'erano neanche i palloni. Tutto il materiale tecnico era in mano al curatore fallimentare. Poi abbiamo dovuto selezionare i calciatori, svolgendo un lavoro certosino e complicato visto che si doveva ripartire da zero. Oggi saluto Mantova e il Mantova ma lo faccio portandomi nel cuore il ricordo di un'esperienza magnifica. E di questo ringrazio, oltre alla società, anche il direttore Penta che mi ha voluto con sé. Quindi non posso non ringraziare i tifosi: con loro si è instaurato un rapporto favoloso. Era normale che all'inizio ci fosse un po' di diffidenza dal momento che il pubblico ricordava le gesta di Gabriele Graziani, un tecnico che vive a Mantova e che aveva fatto grandi cose da calciatore salvando poi la squadra da allenatore. Alla fine il mio operato è stato apprezzato e uscire tra gli applausi mi ha suscitato una soddisfazione grandissima. Spero che il mio sia solo un arrivederci e non un addio. Infine, devo menzionare anche i miei quattro collaboratori: il vice Maurizio Galli, il capo addestramento tecnico Marcello Gamberini, il preparatore atletico Costantino Padiglione e Pasquale Visconti. Quest'ultimo, da allenatore dei portieri, ha migliorato tantissimo il nostro '97 Lazarevs: adesso lo cercano molti club di C".

Eppure c'è stato un momento in cui la vittoria del campionato sembrava possibile.
"A dicembre eravamo arrivati a due punti dalla prima, poi sono andati via cinque calciatori di punta e abbiamo giocato tre partite con un gruppo numericamente basso perché attendevamo nel frattempo gli altri innesti. A quel punto c'è voluto almeno un altro mese e mezzo per far di questo organico una squadra vera. Direi che questo obiettivo lo abbiamo raggiunto visto che si è chiuso con otto risultati utili consecutivi, prendendo un solo gol. Abbiamo rigenerato calciatori che negli anni precedenti avevano fatto fatica, penso a Correa che in questa stagione ha messo a segno 10 gol. Ma è un discorso che va allargato anche agli under, a partire da Riccò, un terzino sinistro del 2000 che veniva dagli Allievi e che ha disputato quasi tutte le partite attirando moltissime attenzioni in giro, per finire a Franchini, un centrocampista del '99 che arrivava dal Chievo ma non giocava da più di un anno per infortunio. Con noi si è rilanciato alla grande. Segni di un lavoro tangibile che ha prodotto dei frutti. Ed è un peccato che non si possa dare continuità a questa traccia. Nel calcio, però, le cose cambiano e questo è chiaramente un momento delicato per il club, alle prese con una possibile mutazione societaria".

Un bilancio tecnico stagionale?
"Assolutamente buono. Siamo arrivati quarti risultando la squadra prima in classifica in relazione alle partite in trasferta. A un certo punto in casa abbiamo incontrato qualche difficoltà perché l'emozione del Martelli ha penalizzato alcuni: non è mai facile giocare in uno stadio così prestigioso. Il Mantova ha fatto 1.400 abbonati, una enormità. A testimonianza della passione di questo pubblico. Non dimentichiamo che, tra le tre squadre che ci sono arrivate davanti, la Virtus Verona ha investito molto più di noi, il Campodarsego ha vinto la Coppa Italia e l'Arzignano aveva un gruppo fortissimo".

Il sindaco Palazzi ha usato parole dolci per lei...
"Sono molto orgoglioso per quello che ha detto su di me e lo ringrazio. Lui è una persona perbene ed è stato facile instaurare celermente tra noi un rapporto di stima. Ci siamo trovati subito bene".

Il suo futuro?
"Sono un allenatore libero, alla ricerca di un progetto serio e affidabile. Vedremo cosa succederà, ma il mio entusiasmo è sempre solido. Sono pronto per una nuova sfida".

Per chiudere: domenica lei era presente al Liguori per la sfida play-out tra Turris ed Aversa: triste vedere la sua vecchia Normanna piombare in Eccellenza dopo diversi anni tra i professionisti.
"Dispiace per questo esito, peraltro ricordo ancora con piacere l'amichevole di nove anni fa disputata col Napoli al San Paolo e finita 1-1 davanti a 10mila persone. Direi che a Torre del Greco non c'è stata mai partita: l'Aversa è entrata in campo timorosa e rinunciataria. E, per una squadra che si deve salvare, questo non poteva deporre bene. Ho visto una Turris molto più arrabbiata, che voleva di più il risultato pur potendosi accontentare del pari. Sinceramente mi aspettavo un'Aversa differente, più battagliera. Bisogna fare anche i complimenti al pubblico corallino: difficile vedere 5000 tifosi allo stadio in questa categoria per un play-out. Spero, comunque, che il prossimo campionato veda tutte le campane protagoniste, a differenza di quest'anno in cui qualcuna ha pagato dazio".

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