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Ecco come spende la Serie A, i virtuosi e i risparmiatori. Il flusso del denaro anche rispetto all’Europa

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

La serie A è sempre stata un campionato attrattivo per il calciomercato. E anche quest’anno la situazione è rimasta la stessa, con una differenza sostanziale rispetto al passato: il gap, almeno economico, con la Premier, è diminuito. Durante questa sessione di mercato estiva in Inghilterra somo stati spesi 1,62 milioni di euro, in italia 907 milioni (dati transfermarkt). La differenza sostanziale è dovuta al calo di spese in Inghilterra. Ma il calo è stato sensibile ovunque: 683 mln spesi in Ligue1 (la scorsa estate erano 738), 647 mln in Bundesliga (contro i 721 dello scorso anno), 576 mln in Liga (che era addirittura seconda con 860 milioni di euro spesi). L’Italia mantiene la propria capacità di spesa, addirittura aumenta la propria capacità di “indebitamento” (-87 la pasata estate, -136 questa) e prova a scalare posizioni. Certo questi dati non sono definitivi visto che manca ancora un giorno e qualche ora alla fine del calciomercato negli altri paesi del Big5, ma è significativo di una presunta rinascita del calcio italiano. Perché non è solo il fenomeno Cristiano Ronaldo a fare volume, in questo caso...
E questa tendenza si vede anche nei singoli conti delle squadre: la regina dell’estate per le spese è stata certamente la Juventus: 256,9 miloni di euro (compresi gli obblighi di riscatto). Più del Liverpool, più del Psg più del Real. Nelle prime 10 ci sono 3 squadre italiane: Juventus appunto, Roma (136 mln) e Milan (122). Per il resto ci sono a sorpresa 4 spagnole (Real, Barcellona, Valencia e Atletico), due inglesi (Liverpool e Chelsea) e una francese (il PSG).
Cambia naturalmente la classific se consideriamo il “rosso”.

In testa c’è il Liverpool, seguito però dalla Juventus (-157). Poi delle italiane non c’è più traccia (penate che la Roma ha saldo positivo) ma ci sono una serie di inglesi... ben 6 (oltre al Liverpool, Fulham, West Ham, Chelsea, Everton, Arsenal e Wolverhampton) sempre secondo i dati raccolti da transfermarkt.
Questo è il dato su cui riflettere. Perché fondamentalmente tutto il disavanzo sul mercato generato dalla serie A è praticamente tutto della Juventus. Tutte le altre 19 squadre avrebbero fatto un mercato a costo zero (più o meno). Che forse è anche quello che rispecchia la reale situazione: la Juventus in grado di poter “rischiare”, forte dei 7 scudetti consecutivi anche sui risultati sportivi (che generano guadagni), le altre che invece giustamente cercano di migliorarsi facendo delle “scommesse” altrettanto congrue al valore della squadra ma con meno “incasso”.
Delle prime dieci nella classifica delle spese in Italia sono equamente divise in 5 e 5 chi ha saldo negativo e chi positivo. Le “negative” oltre alla Juventus (-157) sono il Milan (per via di alcune operazioni con obbligo di riscatto effettuate anche nella scorsa stagione che gira a -38)ma non l’Inter (che ha optato per alcuni importanti prestiti onerosi, che sono conteggiati, ma con riscatti che saranno esercitati la prossima stagioni), poi Torino, Atalanta e Udinese. Tutte e 3 con circa -30 (più o meno) di spesa (e quindi di differenza fra spese e incassi). Queste tre sono storicamente tre società che sanno vendere, quindi, evidentemente, questi 30 milioni sono considrati un “investimento”. Importante, senza dubbio, ma con la consapevolezza di potersi rifare già magari dalla prossima sessione.
L’oscar dell’equilibrio (sempre secondo i dati transfermarkt) va alla Fiorentina +350mila euro nonostante 47 movimenti in entrata e 32 in uscita (compresi in questo conteggio anche i prestiti dei ragazzi) e con campioncini da poter rivendere a prezzo d’oro quando la proprietà deciderà.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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