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Dossena: “Il Torino deve prendere qualche rischio per battere la Samp”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Andrea Pasquinucci

Giuseppe Dossena è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Dossena è un ex calciatore che giocò nel Torino dal 1981 al 1987 e nella Sampdoria dall’88 al ‘91, terminata l’attività agonistica è diventato dirigente e allenatore. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.
Sfida fondamentale in chiave Europa League fra Sampdoria e Torino?
“Fondamentale no, anche se la Sampdoria giocando in casa qualche vantaggio in più l’ha e per questo che il Torino qualche rischio lo deve correre se vuole provare a vincere. Comunque la patita non sarà decisiva per l’Europa perché ci sono parecchie squadre che lottano per quest’obiettivo e le partite da disputare sono ancora tante”.
Giampaolo e Mazzarri su quali corde possono puntare per preparare questa gara?
“Giampaolo ha un modo ben preciso di far giocare la sua squadra, infatti, la Sampdoria propone di continuo e fa pochi calcoli ed è molto bella da vedere quando è in salute e tutti i giocatori sono al loro posto. Mazzarri è arrivato da poco e deve ancora capire lui i giocatori che ha a disposizione e far comprendere a loro che tipo di gioco vuole esattamente. Un po’ di vantaggio Gianpaolo ce l’ha, mentre Mazzarri deve avere ancora un po’ di tempo per capire come agire, muoversi e che cosa fare”.
Con Belotti che ormai è pienamente recuperato ci sarà il confronto, magari a partita in corso, tra lui e Quagliarella, una sfida nella sfida?
“Un bel confronto tra un ragazzo che ha qualche annetto, però, continua a essere protagonista, Quagliarella, e l’altro che sta affermandosi, Belotti.

Due ragazzi molto generosi in campo, molto propositivi, quindi, sarà una bella sfida e sono contento che Belotti sia guarito e che sia tornato a giocare”.
Nella sessione di mercato il Torino non ha preso nessuno e la Sampdoria solo Belec, le due squadre sono a posto così per gli obiettivi che hanno oppure no?
“Bella domanda. La Sampdoria mi sembra a posto così perché la squadra è consolidata, mentre non so che cosa si aspettasse Mazzarri in termini di nuovi arrivi e, quindi, non so se sia soddisfatto oppure no. Niang è tornato a essere protagonista e lo era stato anche nelle ultime giornate quando c’era Mihajlovic, però, soffre anche di amnesie che finora sono state decisive in negativo per la sua carriera, ma secondo me ha i numeri e può ancora fare un discreto percorso innalzando il suo rendimento”.
Nel Torino c’è la questione Ljajic che per il gioco di Mazzarri non trova granché spazio, soprattutto se Belotti e Niang tornano su buoni livelli e se Falque continua a fare bene. Un problema?
“Ljajic se fosse in un’altra dimensione potrebbe giocare in grandissimi club e per le qualità che ha potrebbe essere schierato in qualsiasi ruolo d’attacco e con qualunque modulo, ma se non riesce a trovare spazio dipende da lui perché, purtroppo, anche per lui, come per Niang, la discontinuità pesa molto. Sarebbero gli altri compagni a dover ritagliarsi un posto fra i titolari e non lui, ma così non è e le colpe sono tutte di Ljajic. Speriamo che trovi la dimensione che gli permetta di esprimere tutto il talento che ha”.
Un pronostico per Sampdoria-Torino?
“Non lo so, la Sampdoria ha un leggero vantaggio perché gioca in casa e perché è una squadra che ha trovato i giusti equilibri, mentre il Torino ha un allenatore nuovo che ha bisogno di tempo per forgiare il gruppo, però, si è in serie A e può succedere veramente di tutto”.

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