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D’Alessandro: “Il Torino dovrà temere la voglia di rivalsa del Napoli”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Insigne e Belotti
Insigne e Belotti
© foto di Insidefoto/Image Sport

Massimo D’Alessandro è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. D’Alessandro è un giornalista di Radio Marte che segue le vicende del Napoli e conduttore della trasmissione “Marte Sport Live”. Con lui abbiamo parlato della partita di domenica all’ora di pranzo fra Torino e Napoli.
Il Napoli è reduce dal pareggio in Champions con la Stella Rossa e dalla vittoria sulla Fiorentina in campionato, mentre il Torino dal pari con l’Udinese. Che partita ci si può aspettare?
“Innanzitutto il Napoli è reduce da un pareggio che, però, ha il sapore amaro della sconfitta, infatti, la Stella Rossa di Belgrado è sicuramente nel girone C della Champions League la squadra più abbordabile e il Napoli avrebbe dovuto partire con un passo diverso e anche nella precedente partita quella casalinga di campionato contro la Fiorentina non è che gli azzurri abbiano brillato, anche se poi sono riusciti ad avere la meglio sulla Fiorentina che veniva da due successi consecutivi. La partita di Torino è un enigma in chiave Napoli innanzitutto per quel che riguarda gli uomini perché Carlo Ancelotti ha avviato un turnover che tutti quanti ci aspettavamo, anche lo stesso presidente in fase di presentazione del nuovo allenatore aveva auspicato un utilizzo più ampio è più giusto a suo dire della rosa, e Ancelotti questo lo sta facendo, ma con risultati quantomeno altalenanti in questa prima parte della stagione”.
Pregi e difetti della squadra di Ancelotti?
“Tra i pregi si può dire che il Napoli è cambiato poco rispetto all'anno scorso e, secondo me, di questa campagna acquisti non rivoluzionaria sì è certamente avvantaggiato con questo avvio convincente dal punto di vista dei risultati con le due vittorie prima del capitombolo di Genova con la Sampdoria e poi con la vittoria sulla Fiorentina. Il Napoli è in pratica quello dell'anno scorso e sicuramente un altro pregio è la qualità della maggior parte dei giocatori, anche di un giocatore che finora non si è visto quel Fabian Ruiz che il Napoli ha acquistato in estate dal Betis e che è costato trenta milioni di euro, terzo giocatore più caro da quando il Napoli esiste, infatti, dal 1926 ad oggi mai il Napoli aveva investito tanto per un centrocampista. Un altro pregio può essere certamente la duttilità, anche se poi il Napoli per i cambiamenti tattici offerti in questo primo scorcio di stagione non è che abbia sempre convinto. I lati negativi sono questa fragilità e che il Napoli sia ancora abbastanza indecifrabile dal punto di vista tattico. Il Napoli è partito con Ancelotti sulla scia del 4-3-3 sariano, salvo poi cambiare diverse impostazioni tattiche e diversi moduli in queste prime uscite ed è da due partite a questa parte che gioca con il 4-4-2 con Insigne seconda punta centrale che non si era mai visto prima. Diciamo che certamente questo Napoli indecifrabile nasconde sotto traccia, se si può dire così, anche tutta la sua pericolosità perché è una squadra che comunque ha orgoglio da vendere ed è una squadra ferita dal mezzo passo falso di Champions, passo falso che quasi certamente ne precluderà il cammino nella fase successiva, però, ha anche la piena coscienza che la partita contro il Toro, di un ex molto sentito e che qui è ancora in parte un po' rimpianto Mazzarri, non sarà certamente una gara facile".
Il Napoli si aspetta il Torino visto nel secondo tempo con l’Inter oppure quello della gara con l’Udinese?
“Secondo me, Mazzarri vedrà e rivedrà la partita che Giampaolo ha fatto fare alla sua Sampdoria contro il Napoli. Partita in cui il pallino del gioco l'ha tenuto più che altro la squadra di Carlo Ancelotti, però, la Sampdoria è stata brava a contenere gli azzurri e poi ripartire.

Nel suo periodo napoletano Mazzarri aveva dimostrato di saperci fare sotto questo punto di vista per cui direi che mi aspetto di più in Torino in attesa delle mosse del Napoli e un Napoli ancora impostato con il 4-4-2 con alcuni rientri nella formazione base come, ad esempio, Hamisk in cabina di regia e Milik al centro dell'attacco e anche l'esordio di Malcuit, il giocatore francese esterno di difesa, terzino destro, che finora dopo essere stato acquistato non è stato neppure ufficialmente presentato alla stampa. Di lui non si conosce neppure la voce e molto poco le sue giocate, infatti, si hanno negli occhi solo le sue giocate che ha fatto in carriera in Francia poiché finora non ha giocato nemmeno un minuto con la maglia azzurra".
Con Iago Falque infortunato Belotti e Zaza dovrebbero formare la coppia d’attacco, rappresentano un’insidia per gli azzurri?
“Certamente sì. Zaza tra l'altro rievoca bruttissimi ricordi perché il Napoli ha quasi perso uno scudetto per il gol che aveva segnato quando però era un giocatore della Juventus. E di Belotti non penso che si debba aggiungere qualche cosa perché è un giocatore straordinario. Il Napoli in difesa anche se nelle prime partite ha subito sei gol, che sono un po' tanti per una squadra che si propone come l'anti Juventus anche in questo campionato, però, nelle ultime due partite non ha incassato reti e pare che sia riuscito a registrare un po' la difesa. Reparto che resta sostanzialmente quello degli ultimi anni con Koulibaly e Albiol inamovibili al centro e con Mario Rui, in crescita in queste ultime uscite, e in attesa che rientri dall'infortunio Ghoulam, che nelle ultime due settimane ha ripreso a lavorare con il gruppo, a destra potrebbe esserci la sorpresa Malcuit. Poi c'è l'incognita portiere. È una situazione un po' strana perché nel secondo giorno di ritiro in Trentino Meret si era scontrato in maniera molto banale con un giocatore aggregato alla prima squadra della Primavera ed è stato operato all'avambraccio, sta bene ma poiché avverte ancora un po' di dolore i tempi di recupero si sono leggermente allungati allora il Napoli è corso ai ripari e ha comprato Ospina, il portiere della nazionale colombiana, che è stato gettato subito nella mischia prendendo il posto di Karnezis, che però è stato riproposto in campionato con la Fiorentina. Quindi, un primo dubbio di formazione con il Torino è proprio su chi difenderà i pali del Napoli e provando un po' a ragionare seguendo le mosse di Ancelotti, ma senza avere tanta cognizione di causa nel senso che tutti e due i portieri stanno bene e sono abili e arruolabili, dico che potrebbe giocare Karnezis. Tutto quello che stiamo dicendo per un ruolo così delicato dà anche il senso della misura dell'indecisione e della situazione un po' curiosa che si è venuta a creare a seguito di un banalissimo incidente accaduto a Meret in ritiro e che non gli ha ancora permesso di giocare nemmeno un minuto in una gara ufficiale".
Che cosa deve temere di più il Torino dal Napoli?
“Penso la rabbia, la determinazione e la voglia di alcuni giocatori che rappresentano lo zoccolo duro di questa squadra e due li ho nominati prima, Koulibaly e Albiol, ma ci metto dentro anche capitan Hamsik e su tutti Lorenzo Insigne di dimostrare di essere ancora all'altezza, di dimostrare di essere pronti a stupire ancora una volta. È più in generale la qualità di una formazione che è composta da tantissimi nazionali. Ecco la voglia e la rivalsa dopo il mezzo passo falso in Serbia che a meno di cose clamorose condannerà il Napoli ad abbandonare la Champions per l'Europa League".

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