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Corbo: “Napoli, 2 interrogativi da sciogliere a fine stagione”

di Marco Frattino
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Attraverso le frequenze di RMC Sport, durante la trasmissione A tutto Napoli, il giornalista del quotidiano La Repubblica Antonio Corbo ha commentato le ultime vicende legate alla squadra di Maurizio Sarri. “Il Napoli ha frenato quanto è stato eliminato dall'Europa League? L'allenatore aveva già intuito qualcosa, aveva visto qualche segnale di stanchezza o comunque li temeva. Il Napoli ha fatto di tutto per essere eliminato dalle altre competizioni per giocare solo il campionato, pensando di vincerlo. La Juventus in quel momento andava fortissimo, ma aveva la stessa velocità del Napoli. Le cose sono cambiate - ha detto Corbo durante la trasmissione organizzata in collaborazione della redazione di Tuttonapoli.net - quando Sarri ha visto acuirsi questi segnali di stanchezza. La squadra partenopea è diventata più lenta, più prevedibile, meno scattante e nella fase offensiva non ha avuto la solita accelerazione negli spazi brevi che serviva per segnare almeno il primo gol. Contro il Chievo, nel finale, è riuscito a segnare con molta fatica, contro il Milan c'è stata la bellissima parata di Donnarumma sulla conclusione di Milik che ha negato la vittoria ai partenopei”.

Chi è il Douglas Costa del Napoli? “Il rientro tardivo di Milik in campo, probabilmente, si può giustificare per eccessiva prudenza. Dopo la vittoria in extremis contro il Chievo ho scritto che il Napoli non poteva più prescindere dal cambio di modulo con Milik titolare, invece il Napoli ha confermato il 4-3-3 senza andare sul 4-2-3-1, modulo che poteva contenere l'ex Ajax dal 1'. I movimenti sono rimasti uguali, con Koulibaly autentico regista perché Jorginho viene puntualmente marcato dalla punta avversaria. E' una delle mosse di cui era maestro Liedholm, questo giochino si ripete sempre e il Napoli lascia che Jorginho sia ostruito delegando così Koulibaly alla fase di costruzione. Sono tante le cose da dire, al momento sarebbe più opportuno rinviare ogni dibattito a fine campionato. Poi bisognerà esaminare con Sarri e ADL gli eventuali errori commessi, anche se un largo secondo posto è comunque un ottimo piazzamento. Però, si poteva fare di più? L'interrogativo è legittimo, se è sì bisogna capire cosa e come. Adesso la piazza rischia di spaccarsi in due partiti, tra chi dà le colpe al presidente e chi al tecnico per questa graduale flessione. Dal 3 marzo contro la Roma, il Napoli perde colpi. Quindi bisogna rinviare il dibattito, non il processo, a fine stagione. Poi bisognerà chiedere ai due protagonisti se si sentano colpevoli, responsabili di questa flessione non prevista. È stata avara la società o c'è stato immobilismo da parte del tecnico? Questi sono gli interrogativi da sciogliere”.

Il campionato attuale sembra quello di due anni fa, quando il Napoli era in vetta a fine girone di andata e poi fu superato dalla Juventus. Bisogna programmare tutto già dall'estate con alternative all'altezza. “Giaccherini era un più che onesto comprimario, però non ha trovato spazio. Bisognava dare spazio ad altri elementi perché, quando chiamnati in causa, si sono comportati bene in campo. Lo stesso Tonelli, quando schierato, ha disputato la sua gara con estrema onestà. A gennaio, quando il Napoli doveva rinforzarsi per tentare l'allungo, ha addirittura perso calciatori come Maksimovic e lo stesso Giaccherini. Milic è stato preso per fare le partitelle in allenamento in undici contro undici, a quel punto avrei schierato un elemento della Primavera. Non avrei avuto dubbi, ma questo dipende anche da un problema strutturale nell'organizzazione”.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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