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...con Stendardo

di Alessio Alaimo
Grazie Pescara, ora la fase due della mia vita. Atalanta, stasera puoi farcela. Difensori del futuro: Romagnoli e Caldara. Calcio italiano, punto su Malagò...
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Guglielmo Stendardo dice addio al calcio giocato. “Una scelta fatta per diversi motivi: il primo è per raggiunti limiti di età e poi perché maturavo da tempo questa decisione. Ora inizia la fase due della mia vita”, dice l’ex difensore di - tra le altre - Atalanta e Pescara a TuttoMercatoWeb.

E ora, che farà?
“Devo innanzitutto ringraziare il presidente Sebastiani per le parole di elogio che ha speso per me sul piano umano. Le parole del presidente, il quale mi offre anche un posto in società, mi inorgogliscono. Sono avvocato, ho studiato, vorrei rimanere nel mondo del calcio”.

Lei ha lasciato l’Atalanta per andare al Pescara. Dal punto di vista sportivo non una scelta felice, infatti ha trovato poco spazio.
“Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera giocando un po’ di più. Capisco però anche che il calcio è cambiato... All’Atalanta ho conosciuto un ambiente sano che mi ha dato tanto, a partire dal Presidente Percassi, e lo dimostrano i risultati; a Pescara anche se sul piano tecnico ho avuto poca fortuna devo dire grazie Sebastiani”.

Per l’Atalanta un periodo felice.
“Non è più una sorpresa. So come lavora con il settore giovanile, c’è un’organizzazione ben precisa. Ormai è un punto di riferimento e i risultati si vedono. I vari Consigli, Bonaventura, Bellini, Spinazzola, Conti e Kessie testimoniano il grande lavoro svolto”.

Può fare l’impresa contro il Borussia Dortmund?
“Ha tutte le carte in regola per ribaltare risultato e verdetto finale. Ci saranno quindicimila bergamaschi e quindi per il Borussia Dortmund non sarà facile. L’Atalanta fa di corsa e determinazione le sue caratteristiche principali”.

Dove immagina Gasperini il prossimo anno?
“Lo immagino ancora all’Atalanta, che gli ha dato carta bianca. Ha avuto il coraggio di puntare su giovani forti, ma è stato fortunato ad incontrare Percassi che gli ha dato una macchina quasi perfetta”.

E lei, dove si vede il prossimo anno?
“Mi auguro di poter continuare nel mondo del calcio. Vedremo cosa deciderà il Presidente Sebastiani per il mio futuro. Intanto inizierò a praticare la mia professione di avvocato. Finita la carriera calcistica di profila una realtà completamente diversa, perché entri nel mondo del lavoro. Spero di essere all’altezza del compito fuori dall’arena”.

Rimpianti in carriera?
“Quando sono andato alla Juve Ranieri voleva che restassi. E se Lotito avesse messo un diritto più basso ci sarebbero state le condizioni per rimanere in bianconero. Ma sono rientrato a Roma dove ho casa, la mia vita e i miei amici. Sono felice del percorso fatto”.

Chi è il nuovo Stendardo?
“Mi piace molto Romagnoli. Può essere un riferimento per presente e futuro del Milan e della Nazionale. Così come Mattia Caldara che è in orbita Juve. I ricambi ci sono, manca una classe dirigente che faccia ripartire il calcio italiano. In FIGC c’è un commissario, la mancata qualificazione al Mondiale non è solo una sconfitta tecnica. Mi auguro che innanzitutto si possa scegliere il giusto selezionatore. Confido molto nelle capacità di Giovanni Malagò, che saprà ribaltare il sistema attuale. Un sistema che non ha prodotto benefici, ma tanta delusione”.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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