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...con Morganella

di Alessio Alaimo
Palermo, momenti indimenticabili: dal gol alla prima volta di mio figlio al Barbera. Tedino? Pensavo restasse Stellone. Futuro, vorrei Inghilterra o Germania. Mondiale, la Francia ha meritato. Fuori le altre big? Gruppo fondamentale
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© foto di Federico De Luca

Quasi dieci anni al Palermo. Tanti, troppi per essere dimenticati in fretta. Michel Morganella ha lasciato i rosanero dopo la scadenza del contratto. E ora è pronto a ripartire. “Ho fatto tre settimane di preparazione con il medico del Palermo, il Dottor Puleo, con cui c’è un grande rapporto di amicizia. Poi lui è dovuto andare in ritiro con il Palermo. Mi sono fatto dare dei programmi specifici, tutti i giorni faccio qualcosa per tenermi in forma”, dice Morganella a TuttoMercatoWeb.

Ha lasciato il Palermo per la scadenza del contratto. Che peccato quell’infortunio...
“Si. Un peccato aver lasciato il Palermo nel modo in cui l’ho fatto io. Mi sarebbe piaciuto andare almeno in panchina all’ultima di campionato. Ma fa parte del calcio. Peccato per la mancata promozione, davvero. In casa contro il Frosinone avevamo vinto, poi fuori casa sono successe un po’ di cose che non c’entrano niente con il calcio”.

C’è stato un momento in cui avrebbe potuto rinnovare?
“Prima dall’infortunio si parlava di rinnovo. Poi la società non mi ha più detto nulla. Evidentemente non hanno voluto rinnovare. Mi sono goduto le ultime settimane a Palermo, la mia seconda casa. Ma fa parte del calcio”.

Il suo momento più bello in rosanero?
“Tanti. Davvero. Dalla promozione con Iachini al gol, passando per i tempi in cui c’erano Cavani, Miccoli, Ilicic. Ci sarebbe da scrivere un libro. Ricordo come se fosse ieri il derby contro il Catania quando abbiamo vinto e ho fatto l’assist a Miccoli. Un altro ricordo bellissimo è la prima volta di mio figlio allo stadio. Momenti indelebili”.

Ha visto passare tanti allenatori...
“Sicuramente un cambio non rende le cose facili. Per ogni allenatore che arriva c’è un nuovo stile di gioco. Però fa parte della vita di un calciatore. Non ho avuto problemi con nessuno. Magari qualcuno mi vedeva e qualcun altro no”.

Che Palermo vede il prossimo anno?
“Da quello che leggo i più anziani andranno via. Penso che il Palermo voglia fare una squadra giovane. Ma ha le qualità per tornare in serie A. Però è fondamentale essere un gruppo”.

Ora si riparte da Tedino...
“Pensavo rimanesse Stellone. Perché è stato poco e abbiamo fatto bene. Sono due allenatori diversi, ma ho grande stima di entrambi. Spero che il Palermo torni in Serie A”.

Un messaggio per i suoi ex tifosi?
“Solo grazie. Perché mi hanno fatto diventare importante. Non tanto da calciatore, ma come uomo. Quelli che mi conoscono sanno come sono fatto. A Palermo ho vissuto momenti importanti”.

Attualmente è svincolato. Dove si vede la prossima stagione?
“Vorrei fare un’esperienza in Inghilterra o in Germania. In Italia sono stato benissimo, ma mi piacerebbe cambiare per vedere un po’ gli altri paesi. L’Italia però mi piace tantissimo. Vedremo...”

Anche per riconquistare la Nazionale...
“Oggi la mia priorità è tornare a giocare. Poi se farò bene ci sarà la possibilità di tornare in Nazionale”?

Ha visto il Mondiale?
“Ho visto alcune partite. Speravo in una finale Belgio-Francia. Il Belgio è un’ottima squadra. Comunque giusto che abbia vinto la Francia. La differenza in una competizione del genere non la fa il singolo, ma il gruppo. E probabilmente le grandi squadre che sono state eliminate non avevano un vero e proprio gruppo”.

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