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...con Marroccu

di Alessio Alaimo
Io, la Feralpi Salò e la chiamata di Cellino: la verità. Brescia, futuro in Serie A: qui c'è fame di calcio. Sagan Tosu esperienza straordinaria. Cagliari, salvati
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© foto di Balti Touati/PhotoViews

Francesco Marroccu e Massimo Cellino. Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Si, perché dopo Cagliari e Leeds la coppia si è ricomposta al Brescia. “Con il Presidente ho un rapporto di lunghissima data. Quando ci siamo lasciati l’ultima volta a Cagliari era stato un arrivederci. Lavoravo per la Feralpisalò e avevo un gentleman agreement secondo cui avremmo valutato entro marzo il futuro. La mia decisione di lasciare la Feralpi era antecedente alla chiamata del Brescia. Poi si è materializzata l’opportunità e sono felice di averla colta”, dice Marroccu a TuttoMercatoWeb.

Però le voci sul suo passaggio al Brescia risalivano già a qualche mese prima dell’ufficialità...
“Beh. Cellino è stato per anni il mio presidente. Nei miei sette-otto mesi di permanenza alla Feralpi - a cui faccio i complimenti per come ha concluso la stagione - non c’erano stati abboccamenti”.

Che ambiente ha trovato a Brescia?
“Un ambiente molto favorevole e affamato di calcio. Questa è una piazza dalle grandi potenzialità. C’è un pubblico che a parte l’Ascoli e il Bari in B non ha nessun’altra squadra visto che considero il Palermo di passaggio. Brescia viene da anni di sofferenze, ha grande voglia di rinascita e ripartenza. Spero di far parte di questa nuova era del Brescia che nascerà dopo la salvezza”.

Insomma, per il Futuro idee chiare e voglia di Serie A.
“Il Presidente è da Serie A, la piazza l’ha già vista e la conosce e una volta superato quest’anno l’obiettivo è tornare nella massima serie. Cellino è un programmatore, non è uno da mordi e fuggi. Prima bisogna gettare le basi”.

Lecito aspettarsi un mercato importante in estate.
“Prima il centro sportivo e tutto il contorno che fa funzionare bene la società. La squadra è già buona ed è l’ultima cosa a cui pensare. Ma intanto c’è da centrare una salvezza e da valutare tante cose. Per ora non abbiamo toccato una volta l’argomento mercato”.

La stagione è stata assai altalenante. Ed è arrivato un altro allenatore - Pulga - da poco.
“È stata una stagione tribolata. Quando ci sono due proprietà vuol dire che le prime scelte tecniche sono fatte da altri. La stagione è figlia di tanti padri. Il futuro sarà molto più chiaro, le scelte avranno un’unica testa che è quella della proprietà. Pulga è stata una scelta di familiarità e unita d’intenti”.

Ripartirete da Pulga anche nella prossima stagione?
“Non è stato argomento di discussione. È prematuro parlarne”.

Leí ha vissuto anche un periodo in Giappone al Sagan Tosu...
“Un’esperienza fantastica. Con una visione completamente diversa rispetto a quella che abbiamo noi. Ci sono grandissime strutture, è una realtà che si avvicina molto a quella inglese con una dimensione di calcio competitiva: manca solo un po’ di organizzazione tattica”.

Lotta salvezza in Serie A: il suo ex Cagliari fatica...
“Per motivi deontologici dove tutti ci giochiamo sportivamente la vita e la morte non mi sento di dare giudizi e pronostici. Al Cagliari mi lega grande affetto, tifo per loro. Ma sull’argomento preferisco non andare oltre”.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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