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Capello: "Il vero Buffon deve continuare. L'Inter sfiderà la Juve"

di RMCSport Redazione
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'ex allenatore della Juventus Fabio Capello è intervenuto su RMC Sport, nel corso della trasmissione Maracanà. Queste le sue parole sulla squadra bianconera, Buffon, il Napoli e il calcio italiano.

Cosa manca a Sarri e al Napoli per vincere il titolo?
Il Napoli è pronto per competere con la Juventus. Forse manca una rotazione maggiore e Sarri deve capire che si può anche cambiare modulo, cosa che è anche mancata alla Roma in alcuni momento del campionato. Bisogna essere in grado di ribaltare la squadra: coraggio, capacità e visione, tutto quello che ha Allegri e che ha messo in atto Juventus. Il Napoli? Le squadre sanno ormai come gioca. La forza di Sarri è stata riuscire a costruire una difesa abbastanza solida.

Smette di allenare?
Confermo, smetto. Ho 72 anni, mi diverto a fare il lavoro di commentatore. Non ho più voglia di certe tensioni, anche se faccio fatica a dire di no alle tante richieste. A un certo punto è meglio smettere con dignità.

Buffon?
Lo conosco bene, un grande ragazzo e un grande uomo. Ha il coraggio di dire cose senza nascondersi. Se ha deciso di continuare è perché ha ricevuto un’offerta degna del suo nome. Se ritiene di essere ancora il vero Buffon fa bene a continuare.

Ha visto dei cedimenti in Buffon?
È l’età che ti fa vedere la palla come meno riflessi, succede a tutti. L’esperienza lo aiuta.

Balotelli?
Giocatore immenso, io anche ho avuto un talento immenso come Cassano: dipende solo da lui.

Le manca il suo Milan?
Quella squadra era straordinaria, tutta di italiani e con solo tre stranieri: di questo dobbiamo esserne orgogliosi. Quel Milan aveva una dirigenza fantastica e con un’organizzazione fantastica. La Juventus? Questa è una squadra famiglia. Agnelli sta facendo molto bene, sta guidando la squadra in maniera fantastica. Così era il mio Milan.

Chi va in Champions tra Lazio e Inter? Farebbe giocare De Vrij?
Sì, sarebbe ancora più responsabilizzato e concentrato. La Lazio delle ultime partite non è la stessa di quando c’era Immobile: mi è sembrata un po’ prevedibile. L’Inter del secondo tempo contro il Sassuolo è di qualità, con capacità organizzative buone, e sempre legata al Signor Icardi. Se l’attaccante sbaglia, i nerazzurri hanno problemi. Si dice però che quelli bravi non sbagliato due partite di seguito.

Perché la Juventus è diventata così dilagante?
Perché sono scarse le altre squadre. All’epoca del mio Milan bisognava lottare contro Parma, Fiorentina, Lazio, Inter e Juventus: per vincere bisognava fare una partita immane. Negli ultimi anni non c’era competitività, quest’anno è partita con l’handicap eppure ho vinto. Il prossimo anno potrebbe essere diverso. Dipende da cosa faranno le squadre che andranno in Champions. Il Milan dovrebbe comprare solo due giocatori ma di grande qualità.

Chi può colmare il gap?
Il Napoli, l’Inter che vedo in crescita e che ha delle basi solide su cui lavorare. Se i nerazzurri indovinano l’acquisto di due giocatori diventerà molto competitiva. E c’è anche la Roma che ha potenzialità ma che non deve sbagliare sul mercato.

Sono 34 scudetti o 36?
Troppo facile, sono trentasei.

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