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Buffon a 360°: "Forse senza CR7 qualcun altro avrebbe lasciato la Juve"

di Ivan Cardia
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ospite di Tiki Taka, l'ex portiere della Juventus, oggi al Paris Saint-Germain, Gianluigi Buffon, ha parlato a 360°. Prima domanda però sulla Carrarese: "Sta contendendo il primato di gol fatti al PSG, è un grandissimo record".

Tornerai in Nazionale?
"Credo sia giusto dare spazio ai giovani e al nuovo corso. Poi a livello di portieri non c'è necessità perché Donnarumma sta facendo benissimo. Poi tra Cragno, Meret, Perin quando giocherà un po' di più e Sirigu ci sono solo certezze nel ruolo".

Ti manca la Juve?
"Certo. Non dico che è la mia vita intera, ma di sicuro è una parte importante della mia vita. Ci ho vissuto 20 anni, penso di aver messo ogni goccio di sudore per la causa. Però ci sono dei momenti in cui è giusto guardarsi in faccia, scambiarsi un abbraccio e capire che è il caso di intraprendere un altro percorso".

Come è stato giocare contro il Napoli e Ancelotti?
"Diciamo che l'accoglienza è stata calda. Me l'aspettavo, non poteva essere altrimenti. Però da un certo punto di vista provavo un po' di orgoglio: con un'accoglienza così a 40 anni vuol dire che, oltre al mio passato, ho anche un presente che fa paura".

Chi passerà il girone di Champions?
"Mi auguro che ci andiamo noi e ci venga il Napoli. Lo meriterebbe, poi voglio un bene dell'anima a Carlo. E poi è partita come uno sparring partner del gruppo, con possibilità che sembravano minime, invece ora è protagonista e prima in classifica".

Hai sentito da Cavani qualche possibilità che torni a Napoli?
"Io con lui parlo spesso dell'Italia e quindi anche di Napoli. Lui è veramente legato, ha passato degli anni pazzeschi. Sicuramente non è insensibile alla causa. Però in questo momento io credo che giocare nel Paris Saint-Germain dia un'opportunità di poter arrivare fino alla fine in Champions. Non che il Napoli non ce l'abbia, però è chiaro che il Paris sta lavorando da anni a questo obiettivo".

Vorresti o non vorresti incontrare la Juve in finale di Champions?
"Mi piacerebbe incontrarla. Però eviterei la finale: sarebbe un colpo basso della vita che non so se sarei in grado di parare nel miglior modo possibile. Negli altri turni mi andrebbe bene".

Cosa pensi di River-Boca?
"È una sconfitta del calcio questa finale giocata a Madrid. Un po' fa pensare: è una partita con un fascino incredibile, che venga rovinata e deturpata dal vero senso della sfida. Sarebbe stato normale giocare al Monumental dopo l'andata alla Bombonera".

Ti manca Icardi?
"No, ogni volta che mi vedeva mi faceva gol".

Come nasce l'addio alla Juve?
"Io penso che, parlando in maniera amichevole col presidente, dopo un periodo così lungo e così stressante, perché essere giocatore e capitano della Juve un pochino ti pesa, seppure sia un onore, fosse arrivato il momento di finire. O smettevo di giocare, o se fosse venuta una proposta incredibile per continuare a giocare a un livello altissimo l'avrei presa in considerazione. Se fosse arrivata da un campionato esotico non l'avrei considerata. È arrivato a maggio il PSG e ha fatto sì che prendessi in considerazione la possibilità di giocare un altro anno o due. È stata una scelta non naturale ma ponderata, ci siamo lasciati in modo dolce. È quello che ho voluto io e penso che volessero tutti quanti".

Come stai vedendo Gattuso?
"Sta sorprendendo tutti. Al di là del gioco, la cosa più bella è vedere che la squadra incarna lo spirito e le caratteristiche umane del suo allenatore, penso che sia uno spot incredibile in un calcio come questo".

Venerdì c'è Juve-Inter. Vedi un punto debole nei bianconeri?
"Un punto debole a oggi no, mi sembra la stessa Juve che ho lasciato con l'aggiunta di Cristiano Ronaldo. Secondo me dopo tanti anni di vittorie c'era bisogno di uno shock simile a livello di energia".

Ancora sull'addio alla Juve.
"Sono sette anni di vittorie, e anche se sei più forte vincere non è mai scontato e comporta tanta stanchezza a livello nervoso. Per me era arrivato il momento di dire basta. Probabilmente era un pensiero che poteva avere qualcun altro nello spogliatoio e l'unico modo per ridestare tutti era l'acquisto di Cristiano".

Le famose frasi a Oliver.
"Io ho fatto quell'intervista perché ero fuori dalla grazia di Dio. C'era la necessità per le tv di parlare quasi immediatamente. Qualche giorno dopo mi hanno chiesto se avrei ripetuto quanto detto, ma io sapevo già dopo due ore di aver esagerato. Però in quel momento sentivo il bisogno di dire quello. Non dico di aver fatto bene, è stato un esempio sbagliato, ma non potevo dire altro che quello. Domani, se ricapitasse, direi le stesse cose. Poi chiederei scusa all'arbitro. Non c'entra il fatto che pensavo a vincere la Champions o alla mia ultima partita, ma quella era un'impresa calcistica da raccontare ai miei nipoti, ribaltare uno 0-3 a Madrid col Real è una cosa che non fa nessuno e io avrei potuto raccontarlo".

Cosa diresti oggi?
"Non ho dubbi. Nel senso che è una situazione, come ho detto anche all'epoca, dubbia e una situazione dubbia al 92' e qualche secondo, dopo una partita simile, con tutto quello che può essere accaduto all'andata, un arbitro con un po' di esperienza non fa quella stessa scelta. Ne sono certo al 100%".

Pallone d'Oro a Modric meritato?
"Penso che abbia fatto una stagione incredibile e negli ultimi anni stia dimostrando di essere un campione eccezionale. Io penso che se l'avesse vinto Mbappé o Griezmann non ci sarebbe stato da gridare allo scandalo, perché alla fine la vittoria del mondiale incide molto e solo la forza di due fenomeni come Ronaldo e Messi ha fatto sì che negli anni passasse in secondo piano".

Le scritte di Firenze su Scirea e l'Heysel.
"È un discorso delicato, non mi va di bacchettare la gente da fuori dall'Italia. Io non voglio pensare e non voglio credere che un tifoso della Fiorentina abbia scritto una cosa del genere. Un essere umano che ha più di 15 anni, nel momento in cui va a pensare una cosa del genere e va a scrivere quelle cose, è già stata condannata dalla vita. Non c'è di peggio".

Ci si pensa ogni tanto alla scomparsa di Astori?
"Io onestamente a un ragazzo come Asto penso di pensarci almeno 3-4-5 giorni a settimana. E poi però avevo anche pensato che una situazione del genere almeno ne fosse valsa la pena perché aveva creato un clima di serenità e maggior rispetto tra Juve e Fiorentina a livello di tifoserie. L'accoglienza che ci avevano riservato quel giorno era stata davvero commovente. Per questo sfido chiunque a dirmi che chi ha scritto una cosa del genere sia un tifoso della Fiorentina".

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