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Torino, pari giustificabile per le assenze ma non giustificato dal campo

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
I granata hanno creato undici occasioni da gol senza riuscire a segnare. Le assenze di ben otto giocatori fra titolari e riserve non spiega la mancata vittoria sui rossoblù.
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Può sembrare paradossale, ma il pareggio del Torino con il Genoa sarebbe potuto essere un buon punto e di conseguenza sarebbe, forse, stato accettato dai tifosi e non accolto dai fischi alla fine della gara se non fosse stato il decimo stagionale e se i granata in campo non avessero creato undici occasioni da gol (fonte match report sulla partita della Lega di Serie A, ndr) senza riuscire a realizzarne nemmeno uno. Ad aggravare la situazione l'avversario, il Genoa, che nel primo tempo soprattutto, ma anche nel secondo, ha faticato molto a sorpassare la linea di centrocampo e a presentarsi dalle parti di Sirigu. Le assenze di Belotti, Ljajic, ma anche di Baselli, Ansaldi, Edera, Barreca, Lyanco e Bonifazi sul piano del gioco prodotto non si sono fatte sentire, altrimenti le undici occasioni da gol non sarebbero neppure state create. Ma è stato il risultato, lo zero a zero, a lasciare il rimpianto per un'altra vittoria mancata.

Dal Torino con il Genoa tutti si aspettavano una prestazione di carattere che facesse dimenticare il pareggio con la Spal contraddistinto dalla rimonta degli estensi ed effettivamente fin dal fischio d’inizio la squadra di Mihajlovic ha attaccato e fatto la partita, ma questo non è bastato per avere la meglio su un avversario che prima della gara e anche dopo è quint’ultimo e che pur difendendosi con grande determinazione non ha dimostrato di essere inespugnabile. Anche da Niang tutti si aspettavano una partita che facesse vedere che le sue qualità non sono solo potenziali, ma reali e l’ex milanista per la prima volta non ha deluso. Di occasioni da gol non ne ha avute solo Niang (4), ma anche Berenguer (3), Burdisso (2), Falque (1) e N’Koulou (1) a fronte di una sola del Genoa, quella di Pandev. Come ha detto Mihajlovic in conferenza stampa Perin ha fatto miracoli, sei parate, mentre Sirigu ne ha dovuta fare solo una, ma anche questo particolare non basta a dissipare l’idea che il Torino poteva portare a casa l’intera posta.

E’ difficile non pensare che se il Torino non è riuscito ad avere la meglio sul Genoa, sulla Spal, sul Crotone e sul Verona che stanno fra il quintultimo e il penultimo posto come farà a centrare l’obiettivo di andare in Europa League? E che cosa succederà mercoledì sera quando all’Allianz Arena affronterà la Juventus in Coppa Italia? Già in campionato fu una débâcle, sia a livello di prestazione sia di risultato, un quattro a zero pesante come un macinio e che solo in parte può essere spiegato dall’essere rimasto in dieci dal ventiquattresimo per l’espulsione di Baselli. Non si può negare che Mihajlovic abbia ragione quando dice che: “Purtroppo non siamo mai riusciti ad avere tutti e tre gli attaccanti (Belotti, Ljajic e Niang, ndr) in forma insieme”. Ed è per questo che al mister non manca la speranza, infatti, ritiene che: “Adesso dobbiamo continuare a lavorare così, non dobbiamo perdere fiducia perché siamo con gli altri a lottare per l'obiettivo e recuperare gli infortunati. Ci sono diciannove partite e c'è tutto il tempo per recuperare, la cosa positiva è che il gruppo è stato unito e compatto nei momenti difficili e per un allenatore questa è una cosa molto positiva. Abbiamo lasciato dei punti per strada e non ci gira bene, però, arriverà anche il momento che inizierà a girarci bene. Continuiamo a lavorare così e andiamo avanti partita dopo partita". Magari già mercoledì con la Juventus inizierà per il Torino a girare bene a patto che le occasioni da gol si trasformino in reti.

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