TMW LA MARSA - Accardi: "Mai voluto far tornare Embalo a Palermo"
Giornata all’insegna del calcio a Palermo a La Marsa Football Conference. Il secondo ospite della giornata è stato il “padrone di casa” Beppe Accardi, agente di mercato di Carlos Embalo e Andrea Accardi e Fiordilino.
“Con quale spirito è rimasto Embalo? Con lo stesso con cui è arrivato a Palermo. Sicuramente – dice - deve cercare di adeguarsi a una nuova logica di calcio e dovrà lavorare sodo. Volevo portarlo via, ma non quest’anno. io non volevo neanche che tornasse in Sicilia. ci sono delle storie che sembrano poter essere dal lieto fine ma che così non sono. Carlos ha avuto delle richieste molto importanti, ma il giocatore ha un legame molto forte con questa città. per me, da palermitano, diventa sicuramente difficile gestire un mio assistito che gioca nella squadra della mia città. comunque sia non ci resta che pensare al presente e quindi a questo campionato.
su Accardi invece penso credo che essendo figlio di questa terra abbia un rapporto molto forte con questa città. Difficilmente però in Sicilia i giocatori palermitani riescono ad avere fortuna. Accardi, Fiordilino e la Gumina, hanno sposato la causa rosanero soprattutto per il loro legame con questi colori. Credo, però, che abbiano bisogno di un po’ più di affetto da parte dei tifosi. andrea ha sempre sognato questa maglia.
Nelle giovanili ha sempre giocato pochissimi, ma a differenza di tanti altri giocatori ha sempre lavorato sodo e a testa bassa. Soltanto il lavoro poteva permettergli di coronare il suo sogno: quello di giocare per il Palermo. Andrea è un grande esempio, per tutti. Il mio assisitito non nasce come un talento puro, ma come un ragazzo che tramite il lavoro è riuscito a raggiungere il suo unico obiettivo”.
Beppe Accardi si è poi soffermato sullo screzio con Ballardini, nato un anno fa a causa di una dichiarazione fuori dalla righe da parte dell’agente di mercato. “Pace con Ballardini? Mai litigato con l’ex tecnico del Palermo. In un momento di nervosismo ho detto qualcosa che non pensavo realmente”. Sul Palermo invece ha detto che “Il grande problema del club rosanero è quello che il calcio è cambiato: le società adesso hanno l’obbligo di provare a diventare una vera e propria azienda, attraverso delle prassi ben collaudate, come ad esempio lo stadio di proprietà. Senza questo cambiamento non si crescerà mai. Fuori dall’Italia il calcio si vive in maniera molto diversa. Un po’ per colpa dei procuratori, dei media o dei presidenti, stiamo arrivando al collasso. Non c’è più quella passione che un tempo infiammava gli animi dei tifosi. il calcio sta diventando soltanto esasperazione.