Tadic onnipresente, disastro Kakabadze - Top&Flop di Georgia-Serbia
TOP
TADIC - Il migliore in campo della Serbia. Mette a segno il gol del momentaneo 1-1 e serve Gacinovic per il tris che chiude i conti. Gioca prevalentemente da trequartista, ma si sposta anche nel suo ruolo naturale di esterno d'attacco. In entrambi i casi manda in tilt la difesa georgiana, anche se a volte non viene supportato nella manovra dai compagni.
KANKAVA E KATCHARAVA - Rappresentano il cuore pulsante della Georgia, gli ultimi ad arrendersi. Da una parte Kankava è il metronomo del centrocampo, onnipresente su ogni pallone e mastino contro Milivojevic e Matic, oggi annullati dal centrocampista georgiano. Katcharava, invece, sblocca l'incontro da vero opportunista e si fa trovare sempre pronto su ogni pallone che passa dalle sue parti.
MITROVIC - Se non fosse per il gol, la sua prestazione odierna sarebbe da flop. La rete che vale i tre punti, però, è troppo pesante e concede il momentaneo primato nel girone D. Fatica a trovare varchi nella difesa della Georgia, ma appena Kverkvelia e Kashia gli lasciano due metri lui insacca con un gol da vero bomber.
FLOP
KAKABADZE - Appare impacciato e lento, soffre tantissimo Kostic e Kolarov che con regolarità riesce ad arrivare sul fondo. La sua prestazione viene macchiata dall'ingenuo fallo su Kostic che vale il rigore del momentaneo 1-1 della Serbia. Nella ripresa cala ancor di più fino a quando il CT Weiss non lo richiama in panchina.
KASHIA - Nel primo tempo è attento e preciso, non concedendo spazi all'attacco della Serbia. Nel secondo tempo, però, pecca in entrambe le reti serbe. Prima lascia tantissimo spazio a Mitrovic al limite dell'area per il gol del 2-1, poi nel finale si lascia scappare Gacinovic che chiude definitivamente i conti.
KOLAROV, CHE ERRORE! - La sua prestazione è in crescendo, ma l'errore dopo appena sei minuti di gioco è da dilettanti. Un retropassaggio azzardato verso il portiere, fatto con tantissima sufficienza, che regala il gol del momentaneo vantaggio alla Georgia. Un errore che un giocatore del suo calibro e della sua esperienza non può fare.