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Sfida di tattica: Spalletti annienta Pioli. Nainggolan centrocampista mondiale

di Francesco Fontana
Fonte: Milano - Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza'
Risultato finale: INTER-ROMA 1-3 - 12' e 56' Nainggolan (R), 81' Icardi (I), 86' rig. Perotti (R)
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Inter, che frenata. Roma, che serata. Questi, in poche parole, i 90' del 'Meazza'. Un match in cui la squadra di Stefano Pioli è uscita ridimensionata dopo aver raccolto tantissimo fino a questo momento. Troppo forti i giallorossi, troppo squadra quella di Luciano Spalletti. Troppo il divario. Tatticamente parlando, schiacciante la vittoria del tecnico toscano nei confronti del collega interista.

Perché soprattutto nel primo tempo i giallorossi sono stati padroni del campo, con i nerazzurri che non solo hanno faticato a creare vere e nitide occasioni da gol, ma anche solamente un principio di gioco per poter arrivare a tanto. Pochi, infatti, i problemi creati alla difesa avversaria. Il coach di Parma l'ha studiata così: tre difensori in linea, Geoffrey Kondogbia in posizione, Roberto Gagliardini più 'anarchico' e con compiti anche offensivi (qualche sortita in solitaria), con Joao Mario e Marcelo Brozovic a supporto dell'unica punta Mauro Icardi.

Nei primi 45' non c'è stata partita, non dal punto di vista delle chiari chance da rete (Samir Handanovic non ha dovuto compiere gli straordinari), bensì nell'occupazione dello spazio e nella facilità di affacciarsi all'area di rigore opposta. Spalletti ha avuto la meglio, Pioli è rimasto in gabbia. E il risultato, in fin dei conti, è giusto. Da applausi il bolide millimetrico di Radja Nainggolan al minuto 12. Un giocatore clamoroso che a Milano si è confermato centrocampista totale (mondiale). Al momento impossibile non considerarlo come uno dei cinque (forse tre) più forti al mondo. Senza dubbio.

Uno status, come se non bastasse, che ha poi confermato nella ripresa, con un gol forse ancor più bello rispetto a quello del primo tempo: palla recuperata nella propria metà campo, azione personale portando palla per 30 metri e destro chirurgico che, ancora una volta, ha battuto l'estremo difensore sloveno. Applausi, applausi, ancora applausi. Da quel momento per l'Inter è stata durissima, con la sola illusione del gol di Maurito nel finale ha riaccendere un barlume di speranza. Prontamente cancellato dal calcio di rigore realizzato dallo specialista Diego Perotti poco dopo.

Cosa dice, quindi, questa serata? Che Spalletti ha nettamente vinto il duello tattico con Pioli. Il tecnico di Parma ha utilizzato la carta della squadra offensiva, cercando di mettere all'angolo l'avversario e rinunciando a un modulo più compatto ed equilibrato (il 4-2-3-1). Una mossa certamente coraggiosa, ma rischiosa al netto del valore della Roma. Fin troppo. Ma ora l'Inter dovrà rialzarsi immediatamente, perché la concorrenza è importante e c'è ancora uno scontro diretto contro il Napoli da giocare in casa (azzurri distanti ora 6 punti).

Il calendario inoltre sorride, e ora andare a far risultato in casa di un Cagliari abbondantemente salvo non è certamente obiettivo utopico. Anche se gli spunti di riflessioni ci sono e resteranno, almeno fino al prossimo grande incrocio. Perché questa Inter così brillante dal momento dell'arrivo dell'allenatore ex Lazio continua a perdere contro le big. E così facendo la Champions League continuerà a essere un traguardo complicatissimo, in pratica irraggiungibile.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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